capitolo 4. dovevo solo aiutarti, ma non resisto.

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ALASTOR 📻

«Perché no, Bambi?» Sussurrò nel mio orecchio. Stavo davvero iniziando ad eccitarmi. "Cos' e questa sensazione, perché mi sento così... Amato??" Mi chiesi. Lui iniziò ad accarezzarmi le orecchie. Si stava scavando la fossa con le sue mani. Faceva dei movimenti lenti, come per massaggiarle. Non ce la facevo più, c' erano solo due opzioni, "o lui se ne va immediatamente ed io mi faccio una sega, o..." I miei pensieri impuri furono interrotti da un mio piccolo gemito, che mi provoco Lucifero mentre mi mordeva il collo. Lui rise, io persi il controllo. Mi alzai di scatto, chiusi la porta del bagno a chiave e con la magia feci la stessa cosa con quella della mia stanza. Mi girai verso Lucifero. «Ora sono cazzi tuoi

LUCIFERO🍎
«Ora sono cazzi tuoi.» Quella frase mi fece fremere dall' eccitazione, lo volevo dentro di me, e lo volevo ora! Gli saltai letteralmente addosso, lui mi sbatté contro il muro. Iniziammo a baciarci con foga. Io portai la mano destra all'orlo dei suoi pantaloni, e la feci entrare. Al primo contatto con la sua erezione frememmo entrambi. Non resistetti dall' afferrarla e tirarla fuori dai boxer. Evidentemente Alastor era fin troppo agitato per godersi il mio tocco, perché mi prese e mi mise seduto sulla vasca da bagno, poi con una botta secca mi tolse pantaloni e boxer. Fissò il mio membro per qualche istante e poi se lo mise in bocca. Tremai. Appoggiai la mano sulla sua testa, che in tanto saliva e scendeva.
Cazzo se era bravo. Prese il mio membro fino alla base, ogni tanto graffiandomi con i denti, cosa che mi piaceva però. Dopo non molto gli venni in bocca, e la cosa che mi sorprese fu il fatto che ingoio tutto. Avevo il fiatone. Lui disse :« Guarda guarda, ti è piaciuto eh, Lucifero?» Pronunciò il mio nome in modo strano, ma incredibilmente sexy.
Presi il controllo della situazione dandogli una leggera spinta, costringendolo a doversi appoggiare sulle braccia. Scesi dal bordo della vasca e mi misi all' altezza del suo membro. Lo presi in bocca, come lui aveva fatto in il mio. Succhiai la parte iniziale, poi leccai dalla punta sino alla base. Alastor nel frattempo ansimava. Decisi di metterne il più possibile in bocca - non giudicatemi, non avevo mai fatto un bocchino fino ad ora. - Alastor emise un gemito stridulo e trattenuto. Poco dopo mi venne in bocca. Io ingoiai. «Al~» Dissi con voce affannata. Mi levai del tutto i pantaloni e guardai Al. Lo feci appoggiare al muro e gli salii sopra. «Sei sicuro, non ho neanche il lubri-» Gli mesi un dito sulla bocca e con uno schiocco di dita feci apparire del lubrificante. Ne presi un po' e lo spalmai lungo tutta la lunghezza di Alastor. Proprio mentre Al mi aiutava a mettermelo dentro qualcuno busso alla porta.
« Al hai visto mio padre? Lui non e in camera sua.» Era Charlie. Io e Alastor ci guardammo impanicati. « Non può trovarci così! » Bisbigliai. «Alastor?» Chiese Charlie da dietro la porta.
«I-io non ho visto il nanetto, s-sarà uscito- Ah~» Mentre parlava affondai di peso il suo membro dentro di me, provocandogli quel gemito. «Al? Tutto ok?» Chiese Charlie confusa. «Sì sì! Solo una botticella sul comodino non preoccuparti» Disse lui. "Fortunato" Pensai, dato che metre lui parlava io mi stavo abituando al quel... Corpo esterno.
«Oh, ok! A dopo Al!» Disse lei. Io lo guardai, poi mi avvicinai lentamente al suo collo. Poggia la testa sul suo incavo. «Sei sicuro?» Chiese. «Facciamolo» Dissi senza esitazione. Alastor iniziò a muovere lentamente il bacino, accompagnando i miei movimenti altrettanto lenti. Sentii la mascella di Alastor indurirsi, probabilmente per soffocare i gemiti. Io invece non avevo proprio lo stesso contegno. Dopo non molto iniziai a gemere, gemiti soffocati, contenuti.
Al accelerò un po' il rimo, e io lo seguii. Più il tempo passava, più le spinte di Alastor diventano frenetiche, più veloci, quasi violente. Ma non mi dispiaceva affatto, più andavamo avanti più non riuscivo a gestire i miei gemiti. Mi sentivo vicino all' orgasmo.
«Ah- A-Al~ AH~» Cazzo! Non riuscivo più a contenermi, stavo quasi urlando. Alastor rallentò all' improvviso, quasi fermandosi. « Che succede? Perché ti sei fermato?» Chiesi confuso. «Ti faccio male?» Chiese... Preoccupato. «No» Dissi franco. «Dovremmo fermarci» Disse lui. « Perché? A me piaceva, a te no?» Chiesi.
Lui mi mise una mano sulla guancia e mi sorrise. «Allora mi rispo-» Al mi zittii con un bacio. «Vuoi continuare?» Mi chiese. Io annuii. Lui riniziò a muoversi, facendomi tornare a gemere.
Eravamo in una posizione leggermente scomoda, ma allo stesso tempo non male. Alastor era appoggiato sulle punte dei piedi,- e sosteneva il peso di entrambi, mica male Bambi. Con la schiena appoggiata al muro, io sopra di lui, con la testa appoggiata tra incavo e mento di Alastor, e con una mano sulla sua spalla, mentre con le braccia mi cingeva la vita.
Sentivo l' orgasmo vicino, "spero di non sporcare troppo" Pensai.
sentii Alastor annaspare qualcosa. Alzai lo sguardo per guardarlo negli occhi. Lui arrossii. Cercai di dire tutto bene? Ma uscì un: «A-Al- Ah! T-tutto ben-Ah~ bene?» lui balbettò un «Sì». Anche se non convito riappoggiai la testa sull'incavo di Alastor. Mancava poco al mio orgasmo, e non furono solo urla di piacere ad accompagnarlo, ma anche una sensazione di calore dentro di me, anche Alastor era venuto. Lui si accasciò a terra e sbiascicò qualcosa come: Ai lo... E poi non capii. Restammo abbracciati in silenzio per molto, finché Alastor non proferì parola.«Bhe! Devo dire che è stato...-» «Assolutamente magnifico » Lo interruppi.
« Non avremmo dovuto » Disse lui. « Mi farà a pezzi...»
« chi?» chiesi.
Alastor s' impanicò.
«N-nessuno, solo... Just your wife» Lo guardai confuso. "Che cazzo significa jast yor waif? Era il nome di qualcuno? Bha, ma che lingua parla questo?" Pensai non capendo la frase di Alastor.
Lo guardai ancora più confuso quando Bisbigliò:«T-tua moglie»
Gli misi una mano sulla guancia e dissi dolcemente: «Al~ Lilith non torna da sette anni, non tornerà adesso, ed anche se fosse, lei non ti può fare niente, te lo prometto»
«SÌ CHE PUÒ!» Alastor mi respinse di scatto, e si portò le mani ai capelli. Il suo respiro divenne irregolare. « A-al?» Dissi preoccupato.
Delle goccioline d'acqua si schiantarono al suolo. Stava... Piangendo. Quando cercai di avvicinarmi mi respinse. Portò le ginocchia al petto. Provai a riavvicinarmi, e anche quando si allontanò non mi arresi. Gli saltai addosso, facendo cadere entrambi. Si sciolse un poco, poi mi prese alla sprovvista e mi abbracciò. Ricambiai subito. Gli accarezzai i capelli. «Dimmi che succede, non ti dirò che tutto andrà bene, ma lo affronteremo insieme... Tu hai me, non ti lascerò solo, fidati, so come ci si sente.» Dissi per rassicurarlo. « Lei ha la mia anima Lucy, tu non puoi farci niente.» Disse. Rimasi fermo, in silenzio, poi risi. « Sono il re dell'inferno e credi che non possa liberare un demone da un patto? Ah, povero illuso » Dissi.
Al si strinse a me, e disse la cosa che meno mi aspettavo:
« Non so dire se sia vero, so solo che... Provo qualcosa di più di semplice amicizia per te, qualcosa che non ho mai provato prima, i-io... Ti amo Lucifero»

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