Cap. 27. La luna di miele pt. 1

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Prima notte di nozze:
LUCIFERO🍎

Arrivati davanti al portone del castello Alastor mi prese in braccio senza avvisarmi, mi scappò un'urletto.
«Oh ma guarda, già al primo gemito della serata mio re?». Chiese Alastor.
«Ma vaffanculo». Gli tirai una botticella sulla spalla e poi poggiai la testa sul suo petto.
Chiusi gli occhi e mi rilassai al ciondolare di Alastor per via delle scale e al battito del suo cuore.
Arrivati in stanza mi poggiò sul letto.
«Sai, qui nessuno può sentirci». Ammiccai iniziando a sciogliere il nodo del papillon.
Al rise.
«Ha proprio ragione, maestà». Rispose.
«Smettila di chiamarmi così, e di parlarmi così!». Aggiunsi ansimante mentre le sue mani vagavano nel mio basso ventre, togliendo la cintura - ovviamente bianca -.
Gli afferrai il viso con entrambe le mani e lo baciai. Si distrasse dal suo intento e mi portò la mano alla guancia.
Cercai di spogliarlo, ma senza successo dato che il suo corpo era così attaccato al mio che non riuscivo a fare molto.-E anche perché non capivo come cazzo si levasse quella roba-

Si alzò ed iniziò a spogliarmi. Fremetti quando passò una mano lungo il mio sotto coscia, per poi portare la gamba sopra la spalla.
Cercai di allungarmi per raggiungere la patta dei suoi pantaloni. Rise e mi diede una mano.
Si slacciò la cintura, sganciò il bottone e abbassò la zip.
Si riabbassò su di me per darmi un bacio, ed io ne approfittai per tirare il suo membro fuori dai boxer.
Lui iniziò a sbottonarmi la camicia.(La giacca l'avevo tolta durante la festa) Per poi accarezzarmi il petto. Si sefformò a guardarmi.
«Che..?». Farfugliai.
«Sei bellissimo». Rispose.
In risposta gli affarai il membro ed iniziai a massaggiarlo.
Lui ansimò. Poi si piegò verso di me.
«Posso farti una domanda?». Chiesi mentre mi baciava il collo.
Lui si tirò leggermente su.
«Ma sta roba...». Indicai i suoi vestiti.
«COME CAZZO SE LEVA?». Chiesi.
Lui rise.
«Non ti piace?». Mi chiese scherzoso.
«Oh no, sì che mi piace, ti sta da dio, ma sai... Ti preferisco senza vestiti». Risposi accarezzandogli le spalle.
«Allora mi avrai senza vestiti». Aggiunse prima di schioccare le dita e levarsi -finalmente- i vestiti di dosso.
Schioccai le dita anch'io e ☁️PUFF☁️ Anch'io
Mi ritrovai senza vestiti.
«Al...». Boccheggiai quando mi morse leggermente il collo.
«Cazzo quanto amo quando fa così».
Alastor si fermò. «Ora sei tu che mi stai dando del lei». Scherzò giocherellando con il mio capezzolo. Non capii.
«Ho di nuovo detto quello che stavo pensando vero?». Chiesi. Lui annuì.
«Almeno ora so come eccetarti in fretta...», aggiunse.
«Lo sapevi fare anche senza che te lo dicessi». Ansiamai.
All'improvviso sentii un brivido di piacere familiare. Sentii quella sensazione di pienezza.
Mi scappò un gemito. «Al?». Era un misto tra un gemito e una domanda. Sentii la sua mascella indurirsi, probabilmente cercando di trattenere un gemito.
Iniziò a muoversi.
D'istinto con una mano gli strinsi i capelli e con l'altra gli graffiai la schiena. A ogni nuova spinta cercavo di aggrapparmi alla sua schiena, affondando sempre di più gli artigli nella sua pelle.
Già sentivo l'orgasmo montare dentro di me, e probabilmente anche Alastor era vicino.

Venimmo insieme, gemendo i nostri nomi.
Al si alzò da me e si sistemò al mio fianco.

Dopo non so quanto finimmo per addormentarci abbracciati.

Giorno uno:
ALASTOR📻

Quando mi svegliai non trovai Lucifero nel letto.
Con lo sguardo lo cercai nella stanza, ma non c'era. Mi alzai, ero completamente nudo, quindi afferrai il lenzuolo e andai a cercarlo.

Lo trovai in cucina, a preparare pancake.
«Lu? Che ci fai sveglio alle... Boh». Mi strizzai l'occhio.
«È mezzogiorno amore, è un' ora più che adeguata. I pancake sono per dopo. Allora, hai fame? Perché questi sono l'unica cosa che so cucinare...», disse. Risi.
«Tranquillo, non è per la tua cucina che ti ho sposato». Dissi abbracciandolo da dietro.
Il mio membro strusciò leggermente contro i suoi pantaloncini.
Lo sentii sobbalzare.
«Al, ma sei ancora nudo?». Mi chiese.
Annuii poggiando la testa sulla sua spalla, per poi affondarla tra mento e incavo.
«Che mangiamo quindi?». Chiese Lu.
«Mmh, Jambalaya?». Proposi.
«Ancora?». Rispose Lucifero.
«È la mia specialità!». Insistetti.
«E va bene! Ma per stasera arriva lo chef, quindi cerchiamo di-».
«Non dovrebbe stupirsi, siamo in luna di miele d'altronde». Dissi accarezzandogli il ventre.
«Se... Ma fargli sentire i miei gemiti sarebbe un po' umiliante». Mi rispose.
«Ma gli farebbe capire un paio di cosucce che a quanto pare non hanno capito tutti. Un paio di giorni fa una gallina ti girava in torno come una puttana». Aggiunsi.
«Mh». Mugolò accarezzandomi i capelli.
Poi portò la mano sopra la mia.
«Mmh, Al, ho voglia di alghe fritte». Disse guardandomi.
«Eeh, e va bene, ordino qualcosa», risposi per poi dargli un bacio sulla guancia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 22 ⏰

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