Capitolo 3

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POV Sarah

Forse avevo esagerato. Non so bene cosa mi era preso quando ho deciso di portare in stanza con me Angela. Ovvero sapevo che volevo stare nella sua presenza, ma non so il vero motivo per cui non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Dopo che Angela è uscita non sono riuscita ad uscire fuori dalla stanza per il troppo imbarazzo e paura di poter aver creato disagio nei nostri gesti. Quindi mi trovavo ora nel mio letto a pensare a cosa mi stava succedendo. Entrare ad amici è stata la cosa più bella della mia vita, ed è un esperienza che non voglio sprecare con distrazioni, ma Angela era diventata un pensiero constante. Ero stanchissima di pensare e iniziavo ad avere fame, quindi mi alzai per andare nella cucina. Erano quasi tutti radunati lì e fortunatamente non vedevo tracce di Angela. "Ste, fammi spazio" dico a Stella che si trovava seduta su una sedia della penisola. "Tutto ok?" mi chiede dopo qualche minuto dove mi stava osservando avendo percepito il mio stato d'animo. Stella era diventata velocemente il mio punto di riferimento, ci conoscevamo bene e sapevamo riconoscere i nostri alti e bassi ormai. "Boh...sto solo pensando troppo in questo momento" rispondo leggermente distaccata, non avendo più voglia di parlarne e tantomeno di pensarci ancora di più. "Va bene, ma a cosa stai pensando così tanto?" Domanda avvicinandosi leggermente di più a me. "Non ho voglia ora di parlarne, poi magari ti racconto dopo" Le rispondo cercando di chiudere il discorso il prima possibile. Dopo ciò tornammo ad ascoltare gli altri. Nel frattempo noto Nicholas cucinare la pasta. "Nic per favore, puoi mettere un pò di pasta in più per me?" Gli chiedo facendogli gli occhioni. Devo dire che Nicholas anche lo trovo un amico e di buona compagnia vera. "Certamente principessa" Mi sorride aggiungendo anche la mia porzione. Nel frattempo sento la porta aprirsi e vedo Holy, Petit e Simone rientrare. Petit mi viene vicino per arruffarmi i capelli con Holy che lo segue, posizionandosi dietro a me per avvolgere le sue braccia intorno alle mie spalle e abbracciarmi a lui. "Dimmi Saretta che hai?" Mi chiede con tono scherzoso. Devo dire, Holy lo trovavo molto infantile anche se però era divertente. Lo sopportavo diciamo, dipendeva dalla giornata, ed oggi forse avevo bisogno di ridere un po'. "Niente" Risposi solamente e proprio in quel momento riuscì a vedere Angela avvicinarsi alla cucina. I nostri sguardi si incrociarono proprio nel momento in cui Holy si era avvicinato al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa e poi lasciare un bacio vicino la mia tempia. Brividi senti spargersi in tutto il mio corpo, ma non per le labbra di Holy, ma per quei dannati occhi magnetici. "Lil tu sta sera che cucini?" Domanda Petit, lui adorava la cucina di Angela nella casetta, quindi spesso lei si trovava a cucinare anche per lui. "Boh non so, più tardi vedo" Risponde freddamente per poi andare fuori. "Sapete che ha fatto?" Domanda poi Petit una volta che Angela era uscita dalla stanza. Automaticamente la mia testa si gira ad osservarla e non potevo non sentire un nodo stringersi nella pancia, sentendo che il motivo di tutto ciò potevo essere stata io e la mia stupidità.
"Ma che ne so, Angela è tutta matta" Risponde Holy ridendo e allontanando le sue braccia da intorno a me. Senti un forte nervoso alle parole del rosso, ma la mia attenzione ora era sulla ragazza che stava fumando da sola fuori. "Holy devi smetterla tu però con questi commenti, sei sgradevole" Gaia gli risponde con la sua calma e gentilezza di sempre. Lei voleva tanto bene ad Angela, ed era una ragazza super sensibile quindi questi commenti le davano veramente fastidio. "Sisi vabbeh" Le risponde Holy per poi andare verso Mew e Matthew che si trovavano sul divano.
Feci passare altri minuti prima di decidermi se dovessi alzarmi ed uscire fuori a parlarle o no, ma poi decisi che era meglio strappare il cerotto prima che fosse troppo tardi, e quindi mi alzai, presi le mie Terrea e uscì fuori accendendola una. "Posso?" le domando piano e lei senza alzare lo sguardo annuì. Mi siedi e evitai anche io di guardarla in questo momento, forse per non risultare imbarazzante di nuovo o anche per non metterla a disagio rispettando i suoi spazi. "Ti chiedo scusa per oggi" Dico poco dopo, purtroppo sentivo il bisogno di andare al punto. "Tranquilla" Rispose semplicemente per poi alzare lo sguardo e spostarlo verso il giardino mentre buttava fuori il fumo dalla sua bocca. Ancora non mi guardava e onestamente non sapevo più cosa fare. Mi sentivo di troppo e notavo la sua freddezza. "Sul serio?" chiesi con tono leggermente disperato per una conferma da parte sua. "si non è successo niente" mi rispose di nuovo con tono calmo. Quel 'niente' devo dire che un po' ha fatto male. "Si però guardami negli occhi almeno quando mi parli" le rispondo leggermente frustata dal suo comportamento. Un momento sembrava essere felice di stare nella mia presenza e il momento dopo sembrava che preferiva stare con chiunque altro. Quando i suoi occhi si incontrarono con i miei, notai come stava cercando di trattenersi, forse dal piangere o dire qualcosa, ma quello sguardo poteva solo significare che lei si stava trattenendo. "Parlami?" Le domando piano afferrando la sua mano. "Non servirebbe a niente" risponde, "in più non ho voglia di piangere adesso, mi passerà devo solo dormire" aggiunse e senti di non poter essere di grande aiuto a lei in questo momento. La tirai vicino a me e la strinsi in un abbraccio. Il mio mento appoggiato sul suo capo, entrambe ci stringevamo fortemente, come se questo fosse stato l'ultimo abbraccio che ci scambiassimo.

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