Capitolo 24

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POV Lil Jolie

Ormai io e Sarah non ci parlavamo più da due giorni. Dopo quella litigata in camera entrambe ci evitavamo. Tutti cercavano di farci risolvere ma niente da fare. Il giorno dopo la litigata scopri che Sarah ed Holden si erano avvicinati solo per farmi avere una reazione, e per quanto mi avrebbe dovuta tranquillizzare, ciò mi ha dato solo ancor di più fastidio. Non capivo perché Sarah doveva arrivare a fare ciò invece di parlarmi. Avrò sbagliato, lo ammetto, ma non mi sembra neanche di aver ucciso nessuno. Ci sta che ci sono giornate dove vorrei stare più sulle mie, cavolo viviamo insieme 24h su 24, avrò anche la necessità di confrontarmi anche con altri. Decisamente i miei modi sono stati sbagliati e avrei dovuto fargliene conto a Sarah, ma non ero lì che mi abbracciavo o mettevo le mie gambe sopra le sue, eravamo lì e parlavamo di tutto, specialmente di me e Sarah, quindi non capivo il motivo di tutta questa scenata. Purtroppo sono orgogliosa e non ho intenzione di scusarmi su cose che non ho fatto, il massimo di cui posso scusarmi è il non avergli comunicato i miei bisogni.
Ero da sola sul divano a riposarmi con le cuffie, cercando di schiarirmi i pensieri e vidi Sarah passarmi di fianco completamente evitandomi e andando verso la cucina. La guardai mentre si preparava il tuo the. Una parte di me voleva andare da lei e abbracciarla, l'altra invece non mi lasciava cedere. Chiusi di nuovo gli occhi per cercare di smette di fissarla. "Angela" Martina mi chiamò e riapri gli occhi togliendomi una cuffia. "Oggi andiamo insieme?" domandò riferendosi alle lezioni. Non me la sentivo, "No oggi credo di saltare la lezione di solfeggio" risposi e lei annuì se pure preoccupata. Una volta che Martina uscì senti Sarah parlarmi per la prima volta in due giorni. "Certo adesso tutti iniziamo a saltare le lezioni" disse con tono dispregiativo guardando la sua tazza, ma sapevo che si stava riferendo a me. "Parli con me? Perché mi sembra che ad oggi parli solo quando hai da ridire qualcosa, ma mai per aggiustare le cose" risposi allungando la testa per guardarla. Senti la sua risata nervosa. "Da qualche pulpito" mormorò ma la ascoltai. Mi alzai andando al suo fianco. "Più che altro non ti fa comodo risolvere le cose" risposi con tono che insinuava altro. "Sarebbe?" rispose fulminandomi con lo sguardo. "Beh vedo che con Holden ci vai molto d'accordo, forse ti sei stancata di esperimentare con le donne" Aggiunsi dopo qualche secondo e guardandola negli occhi. Nella stanza con noi non c'era nessuno e mi sentivo sicura abbastanza dal parlarle onestamente. Vidi la sua espressione facciale completamente cambiare. Sembrava ferita dalle mie parole. "Wow Angela, cosi in basso vuoi andare?" Domandò scioccata e scuotendo la sua testa. "Non mi lasci altro a cui pensare" Risposi alzando le spalle. "Io non ti lascio altro a cui pensare? Più ti ascolto parlare e più mi domando dov'è Angela, quella del primo gennaio? quella che diceva di amarmi? o forse quello era tutta una finta, perché io non so cos'altro pensare!" esclamò furiosa. Beh messa così suonava molto più male della realtà. "Io ho provato a parlarti ma tu non hai voluto, quindi cosa vuoi adesso da me?" Domandai secca della situazione. "Vuoi veramente sapere cosa voglio?" Domandò con tono di sfida. "Voglio che tu ti tolga questo cazzo di ego che hai addosso e smetti ti comportarti come se tutto questo che è accaduto fosse per colpa mia" Aggiunse lasciandosi andare. "Io l'unica cosa per cui ho da scusarmi è per il fatto che avrei dovuto comunicarti meglio il mio bisogno di relazionarmi anche con gli altri, ma sappi che per il resto non ho niente da cui scusarmi o sentirmi come se dovessi scusarmi" risposi guardandola negli occhi. Potevo vedere che i suoi si stavano riempiendo sempre di più di lacrime, ma non potevo farci niente. Io anche volevo le mie scuse. "Sai, forse sono io che mi aspettavo che per una volta avresti messo da parte l'orgoglio per venirmi incontro, ma ovviamente mi sbagliavo. La verità è che a me tu piaci di più di quanto io piaccia a te e per te io forse sarò solo una delle tante, mentre tu sei l'unica tra i tanti" Rispose dopo qualche secondo. Le sue lacrime erano iniziate a scendere, ma a lei non importava. Una volta finito mi sorpasso per poi chiudersi in stanza, lasciandomi lì a realizzare cosa era appena accaduto.
Dopo quella discussione io finì per andare a lezione, mentre Sarah fu quella a saltarla. Per il resto della giornata non si fece vedere e tramite l'aiuto di Gaia, scoprì che Sarah si era chiusa in camera nel letto a 'dormire' perché non voleva vedere nessuno. La sera persino Holden provò a portarle la cena, ma poco dopo tornò con il piatto in mano ed una faccia che faceva capire che non era il momento di disturbarla. Tutti mi riempivano di domande, se fosse successo qualcosa, ma non rispondevo. Indubbiamente la colpa era mia e Sarah adesso evitava tutti, ma non volevo avere a che fare con le loro ramanzine su come fossi stata stupida. Gaia ci aveva già pensato abbastanza. Mi aveva urlato contro i peggio insulti, dicendomi di sbarazzarmi dell'orgoglio ed andare da quella povera ragazza, ma mi sentivo bloccata e non capivo il perché. I miei sentimenti mi spaventavano e con il passare dei giorni ho continuato a crearmi paranoie che mi hanno decisamente portato ad allontanarmi da lei, ma non volevo che tutto questo accadesse, ed era proprio per quello che adesso non sapevo come comportarmi. Aver ferito la persona che amavo mi faceva sentire così male che io ho incominciato a dubitare del mio valore. Quando guardavo Sarah io percepivo il suo amore, in qualsiasi gesto lo sentivo, ma lei? Ero in grado io di dimostrarle tutto l'amore che provavo e che si merita? Beh le mie risposte le avevo ottenute. Non ero neanche capace di dimostrare il mio amore alla ragazza che amo.

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