8. Le mani

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Alathea

"Che cosa vuoi ancora? Sapevo che sarebbe finita così, non ho né voglia né tempo di elemosinare attenzione per un progetto che vale un voto. Ti dovrebbe interessare almeno un minimo non credi? Non hai mica 14 anni. Sai almeno riconoscere le priorità della vita?"

Ero furiosa, il sangue mi ribolliva nelle vene e avevo proprio l'impressione che questo ragazzo mi avrebbe dato filo da torcere in tutti i sensi e per qualche strano segno del destino sentivo che sarebbe stato un problema non di poco conto per la mia vita.

"Allora ascoltami bene e apri le orecchie perché lo dirò stavolta e non ho intenzione di ripeterlo. Questo fottuto progetto di merda è importante per te allo stesso modo di quanto lo è per me. Ho una media eccellente e non ho intenzione di perdere tempo a discutere quando potremmo andare avanti e sviluppare una cazzo di idea sulla quale basare le nostre ricerche invece di sputare merda l'uno sull'altro. Cosa c'è? Pensi che una persona con una vita sociale non possa essere allo stesso tempo un portento nello studio? O soffri di complessi di superiorità per cui tutti dovrebbero trovarsi sotto i tuoi piedi? reginetta di sto cazzo. Ogni tanto fattela anche tu una scopata può darsi che ti passa tutto lo stress accumulato, e rilassa quei pugni che ti sta uscendo sangue dai palmi"

Lui era molto più rilassato di me nel parlare ed io non mi ero nemmeno accorta del male che mi stavo provocando. Allento immediatamente la presa per non sembrare pazza più di quanto già mi sia dimostrata e abbasso lo sguardo. Di solito non riescono mai a lasciarmi senza parole ma mi rendo conto che forse stavolta ho esagerato e quindi evito di aggravare la situazione.

"Perfetto, se ti va possiamo andare da me. So che non è nei tuoi piani ma tranquilla, non ti scoperei nemmeno se tu fossi l'ultima donna sulla terra, scommetto che sei anche vergine no?" Accenna una risata che mi urta i nervi ma faccio finta di nulla e lo seguo.



Adler

Mi dirigo verso la mia camera senza degnarla di uno sguardo ma so che mi sta seguendo.

Non la scoperei? Non lo so. Il suo corpo non sono mai riuscito a scorgerlo più di tanto, porta sempre queste felpe enormi che le danno un'aria da santarellina del cazzo.

Ma sicuramente una così non starebbe zitta nemmeno durante il sesso e sinceramente io preferisco sentire solo urla e gemiti quando sono dentro una donna.

Arriviamo in camera mia in pochi minuti e una volta entrati cerco di metterla a suo agio nonostante non lo meriti per niente per come mi ha trattato da quando mi conosce.

"Puoi sederti alla scrivania, è un po' piccola ma ci stiamo... vuoi dell'acqua?" Chiedo in modo gentile per farle capire che nonostante tutto mi interessava veramente poco di ciò che lei pensava di me.

"No, io sono apposto, grazie" si siede e subito prende dal suo zaino i libri della materia.

Io prendo posto accanto a lei e la guardo per un paio di secondi.
Il suo viso è naturale, ha delle sopracciglia folte e spettinate e le labbra piene e lucide, forse per via di qualche burrocacao, che ahimè non ho mai sopportato. Insomma quando bacio una ragazza e c'è quella patina appiccicosa... mi provoca veramente ribrezzo. Il mio sguardo si sofferma sulle sue mani e noto che i segni sui suoi palmi sono molteplici... perché era così arrabbiata? Forse veramente c'era qualcosa che non andava in lei come si diceva in giro.

Appena nota che le sto fissando le mani le ritrae subito come se la stessi scottando.

Rompo il silenzio.

"Allora? Hai deciso già il tema? Qualche idea?"

"In realtà io avevo pensato di esaminare qualche caso di violenza sulle donne... Che sia sessuale o domestica non so".

Save me from a lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora