19. Il bacio

105 4 6
                                    

Adler

Vedere Alathea con quel coglione di Dan mi aveva dato il pretesto tanto atteso tutto il giorno per litigare con qualcuno.

Nessun motivo in particolare, ma se non voleva parlare con me per il suo presunto fidanzato, perché ci stava quando ci provavano gli altri?

Quando ha accettato di infilarsi il casco e darmela vinta, ho provato un grado di soddisfazione che difficilmente avrei riprovato con lei.

Guido per le strade delle città accelerando più del solito per cercare di farla stringere a me, ma lei non cede e si tiene ben salda al sedile.

Devo assolutamente andare al mio incontro di lavoro e ho intenzione di portarla con me, non assisterà alla mia chiacchierata con Tyler ma dopo la porterò in un posto che sono sicuro le piacerà.

Arrivo di fronte all'edificio e parcheggio la moto proprio davanti all'ingresso.

"Sei proprio uno sprovveduto, non si può parcheggiare qui, ti faranno la multa... e poi.. dove siamo?" Non smette di parlare dall'istante in cui tiro giù il cavalletto.

"Sei uno sprovveduto" la prendo in giro imitando la sua voce.

"Ahah non sei divertente, guidi anche come un folle"

Giurerei di sentire il suo cuore accelerato da qui per quanto trasmette ansia in questo momento.

" che palle, non hai mai parlato così tanto, sei fottutamente fastidiosa, quasi rimpiango il tuo silenzio".

Scatta improvvisamente il suo silenzio ed io abbozzo un mezzo sorriso.

Entro e faccio un saluto alla segreteria che appena mi vede si ricompone in fretta e appoggia le sue tette sul bancone dell'ingresso per mettere in evidenza.

"Ciao Adler, Ty ti aspetta, ma non credo gradisca ospiti" guarda Alathea con disprezzo.

"Oh mia cara, guarda che anche io non gradisco essere qui oggi eppure questo pezzo di merda mi ci ha portato con la forza, non ti preoccupare, dopo mi chiamo un bel taxi così lui potrà fermarsi a sc" la tiro verso di me e le metto una mano sulla bocca prima che potesse continuare a dire stronzate.

"Scusala, è un po' nervosa" dico alla ragazza mentre attendo che si aprano le porte dell'ascensore per poi passare precipitarmici dentro con ancora Alathea bloccata tra le mie braccia.

Appena le porte si chiudono la libero e lei mi guarda in modo strano.

"Che c'è? Stavi esagerando" ammetto

Lei sbuffa soltanto, non parla e non capisco perché improvvisamente si sia spenta.

Arrivati al piano usciamo mi fermo davanti alla porta dell'ufficio del capo.

"Senti, io qui ci lavoro. Ti prego riesci ad aspettarmi su questa sedia senza fare casini per 10 minuti?" Chiedo come se avessi a che fare con una bambina di 8 anni.

"Ed io che ci guadagno?" Sputa fuori acida.

"Dopo lo vedrai" le faccio un occhiolino e mi fa una smorfia disgustata mentre entro nella stanza.

"Ragazzo, eccoci, accomodati pure. Ti faccio portare un gin ti va?"

"Grazie capo, ma ho un po' di fretta, non sono solo purtroppo o per fortuna, ma ci tenevo a non mancare all'appuntamento perché devo darle delle notizie"

"Sputa il rospo, che hai scoperto su quella ragazza?" Mi chiede mentre si versa un bicchiere di whisky.

"Beh ecco ieri sera ho notato dei movimenti strani al locale ed ho fatto una mezza cazzata suppongo ma avevo le mie buone ragioni quindi niente... non l'ho accompagnata ma l'ho seguita. Appena ha girato l'angolo Marcus l'ha tirata a se tenendole una mano sulla bocca.
Ho ascoltato tutto restando lì nascosto però poi sono intervenuto perché la situazione stava degenerando e lui stava per stuprarla. Beh non ho ben chiare le cose perché non parlavano in modo molto esplicito, però credo di avere la certezza che lei venga ricattata da lui per qualcosa ed è per questo che lavora al club, inoltre lui la chiamava "piccola T" non so cosa possa significare esattamente ma suppongo che Brenda non sia il suo vero nome" rivelo mentre Tyler mi guarda quasi sconvolto.

Save me from a lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora