26. Non parlarmi cosí

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Alathea

Dopo aver consumato in fretta i nostri pasti Ad riceve una chiamata di lavoro e mi chiede di accompagnarlo, anche se un po' titubante non posso fare a meno di accettare.

Si dirige alla cassa e paga per entrambi, gesto di gran galanteria per il quale lo ringrazio penso un po' troppe volte.

"Allora guido io?" Chiedo uscendo dal locale.

"Ma certo... che no" sorride, io un po' meno e metto un finto broncio.

"Non mi fotti così lo sai vero?" Dichiara.

"ti piacerebbe" gli faccio un occhiolino malizioso e in pochi secondi mi trovo schiacciata tra la sua moto ed il suo corpo.

"Non credo tu sia in grado di continuare questo giochetto, quindi ti prego di smetterla" grugnisce contro il mio orecchio e nel frattempo il mio corpo si cosparge di brividi che continuano ad aumentare quando mi accarezza il mento lasciandomi un umido bacio sul collo.

"Non cantare vittoria" controbatto.

"Questo giochetto potrebbe rivelarsi più interessante del previsto" aggiungo.

"Solo se finirà con il tuo corpo nudo sotto di me" sento il suo cazzo premere contro la mia gamba.

"Se ti apro le gambe non sto sotto, comando io" lo informo.

"Thea... non parlarmi così" dice ansimando.

Non rispondo ma alzo lo sguardo verso di lui e mi lecco le labbra per provocarlo ancor di più.

Lui appoggia la mano sul mio viso e preme il pollice sulle mie labbra.

"Succhia" mi ordina.

Io apro leggermente le labbra e con la lingua inizio a leccare il suo dito tracciando tutta la circonferenza.

Questa situazione mi eccita più del dovuto e sento che potrei venire con un solo suo tocco per quanto sono bagnata.

Lo sento ansimare e decido di continuare a provocarlo succhiandolo aggressivamente.

"Cazzo" impreca e il suo membro quasi rompe la stoffa dei pantaloni per quanto risulta cresciuto.

Io continuo a leccare e succhiare il suo dito quando sento l'altra sua mano scendere lentamente sempre più giù.

Arriva alla mia coscia e pian piano risale fino alla mia intimità, sfrega le dita contro di essa e si fa spazio all'interno dei pantaloni con due dita.

"Sei bagnata per me Thea?" Mi chiede rude.

Io annuisco mentre continuo a stuzzicare il suo dito, al quale improvvisamente se ne aggiunge un secondo.

Lui mi massaggia piano senza mai andare al di sotto delle mie mutande anche se non desidererei altro.

"Dimmelo" mi ordina, "dimmi che vorresti le mie dita dentro la tua cazzo di fica bagnata"

"Si" dico mentre mi struscio sulla sua mano.

"Si cosa?"

"Vorrei avere le tue dita dentro di me" dichiaro ormai senza più pensare ad altro.

Sento il suo cazzo pulsare appoggiato alla mia gamba.

Ma dopo un suo lungo sospiro si stacca da me e retrocede di un paio di centimetri.

"No" dice fermo "non ti toccherò di nuovo finché non sarai convinta al 100% di volermi nella tua cazzo di vita, senza segreti, senza nasconderti per entrare in camera mia" dichiara.

Nonostante il momento fosse veramente intenso ritorno subito alla realtà e mi rendo conto che ha ragione.

Annuisco piano con il capo e arrossisco per l'imbarazzo della situazione.

Save me from a lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora