Alathea
"Grazie Adler ma non so se ci riuscirò mai, dovresti smetterla di venire qui o di indagare su qualcosa che forse nemmeno esiste, sono qui per lavorare, niente di più niente di meno" cerco di sviarlo ma so benissimo che e più intelligente di così.
"Brenda, tu non sei qui per lavorare, io non ne ho la più pallida idea del perché tu sia finita qui ma, mi ci giocherei le palle che non saresti mai finita a lavorare qui qualora tu avessi avuto bisogno di soldi."
"E tu che ne sai? Non sai nulla di me" dichiaro.
"È vero, non so nulla, ma conosco le altre ragazze e nessuna di loro esce da questo posto con una espressione di disgusto stampata sul volto, anzi, molte escono da qui compiaciute ed eccitate per tutti quei commenti viscidi fatti da uomini che potrebbero essere i loro nonni addirittura, e credimi non vuoi sapere davvero cosa facciano quando non le accompagno io a casa" mentre lui pronuncia queste parole non posso fare a meno di fare una faccia schifata e lui ride.
"Ecco, come pensavo"
"Magari non oggi" dico e penso "magari mai"
"Significa già qualcosa vedi?" Mi prende in giro e nel frattempo lo vedo togliersi la giacca e prendere la stecca da biliardo.
"partitina?" Chiede mentre lo osservo.
"Ohm, non so giocare" dico mentendo.
"Hai mai provato?" Domanda
Scuoto la testa.
"Beh allora non hai mai provato, che non sai giocare non puoi saperlo se non provi" sorride beffardo.
"M'insegni tu?" Lo guardo incuriosita.
"Perché no" dice mentre sistema le palle nel triangolo.
Prendo la stecca e osservo lui che sistema il tavolo prima di tirare il colpo.
"Allora vedi questa è quella che tu devi colpire" indica la palla bianca "con questa devi cercare di far finire le altre palle in buca, tutte, tranne la 8, quella si lascia alla fine"
Io fingo di ascoltarlo attentamente e mi posiziono abbassandomi sul tavolo con l'asta tra le mani.
Lui mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Io le dispari, tu le pari" dice.
A quel punto credo abbia capito la mia bugia.
"Mh proprio non so come si faccia" fingo di non riuscire a tirare.
Lui ghigna e si posiziona dietro di me appoggiandosi leggermente al mio corpo.
Si cala piano con il petto sulla mia schiena per arrivare a posare le sue braccia intorno alle mie che reggono la stecca.
"Fai scivolare la stecca sullo spazio tra indice e pollice in modo lento, delicato ma fottutamente deciso" sussurra al mio orecchio mentre io rabbrividisco.
Si allontana da me e si posiziona di fronte. Guarda attentamente ogni mia mossa e al primo tiro riesco ad imbucare già una palla.
"Wow la fortuna del principiante" dice ridendo.
Io lo guardo incattivita, con aria di sfida, faccio il giro del tavolo e mi posiziono proprio davanti a lui, mi chino e osservo bene quale palla imbucare.
Sento il suo sguardo bruciarmi addosso, lo sento perché io so chi è lui e so chi sono io ma non è lo stesso sguardo che mi riserva quando sono me stessa, quello sguardo non lo riserva mai a nessun'altra.
Scocco il secondo colpo e imbuco due palle.
Lui fischia.
"Donna, tu mi prendi in giro" sorride.
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Save me from a lie
RomanceAlathea Ellis ha 19 anni e frequenta il Palm beach state college da appena 6 mesi. Alathea non è mai stata la ragazza calma e timida che passa la vita ad osservare il mondo con occhi da spettatrice, ma alcuni eventi hanno stravolto la sua quotidiani...