17. Marcus

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Alathea

Era lui, l'avevo capito dal primo momento che aveva posato le mani sulla mia bocca.

Marcus.

Cosa ci faceva qui? E cosa voleva ancora da me?

"Marcus" riesco a dire nel frangente di secondo in cui lui scosta la mano che subito dopo rimette sulle mie labbra.

"Ascoltami bene Brenda, è così no che ti chiami ora?" Sbuffa una risata isterica.

Io ero ormai schiacciata sul muro ma riesco a trovare la forza per muovere un braccio e fare in modo che tolga la mano dalla mia faccia.

"Cazzo Marcus hai paura che urli e chieda aiuto? Che cazzo vuoi? C'era proprio bisogno di questo teatrino di merda?" Sbotto fuori incazzata.

Lui poteva ancora rovinarmi la vita ma ero troppo nervosa per starmene in silenzio.

"Oh, stasera la leonessa ha cacciato gli artigli?" Si interrompe per una breve risata e poi riprende "pff, leonessa, al massimo sei una pecora, ricordo bene che ti piaceva no?"

Inizia a ribollirmi il sangue nelle vene, i miei pugni si stringono sempre di più causando dei tagli profondi nei palmi delle mie mani.

"Allora? Hai perso il coraggio? Bene così adesso parlo io e tu mi ascolti bene.
Credo che forse non sia stato molto chiaro l'altra volta, tuo fratello doveva farsi i beati cazzi suoi, ti ha fatto perquisire la stanza. Seriamente? Quello è farsi i cazzi suoi?"

Questa volta sono io ad interromperlo.

"Sei serio? Mi hai messo un fottuto microfono nel cappotto e pretendi pure spiegazioni? Non mi pare che i patti riguardassero anche ciò che faccio al di fuori del lavoro."

"Forse non ti è chiaro, piccola T" mi prende in giro ed io abbasso lo sguardo oramai sconfitta.

"Io ho in mano la tua cazzo di vita, ed è per questo che da domani in poi inizierai a fare degli spettacoli privati al club. I clienti sono stanchi di vederti sempre così vestita, mi farò pagare un bel po' per farti mettere in mostra queste belle bambine" mi tocca il seno.

"Marcus non mi toccare" sussurro flebile mentre inizio a tremare.

"Mh e se non io chi? Sentiamo"

Io continuo a non rispondere ed una lacrima inizia a rigare il mio viso.

"Tu sei un mio cazzo di oggetto, mio e basta e ricordati che sarò a conoscenza di ogni tua mossa in ogni caso, quindi, ti conviene non scopare con nessun altro, altrimenti torno per farti ricordare che come scopo io non scopa nessuno" ridacchia.

"Sono parole tue no? Vuoi che ti rinfreschi la memoria?"

Io faccio segno di no con la testa e mentre lui si avvicina io cerco di attaccarmi il più possibile al muro.

Sento il rumore della sua cintura slacciarsi ed inizio a sussurrare.

"Ti prego no"

Sento le sue mani farsi spazio sotto la mia gonna quando all'improvviso una voce fa scattare entrambi.

"Oh chi si rivede qui".

Adler.

"Bene bene, sei venuto a difendere le tue puttanelle? Di la verità ti fai anche lei?"

Io ero troppo stravolta per stranieri dal loro conoscersi.

"Sono cazzi tuoi per caso?" Risponde a tono Adler.

"Non ti conviene scopartela sai? Sono un metro di paragone troppo elevato"

"Hai 3 secondi per lasciarla andare, altrimenti sai già come finirà" sputa duro.

Marcus mi afferra i capelli in un pugno e li tira costringendomi a guardarlo negli occhi.

"Non ho finito con te, non finirò mai, rassegnati" mi lascia di scatto, si infila il cappuccio e va via.

Adler si precipita su di me e mi prende al volo quando sto per accasciarmi.

"Ce la fai?" Mi chiede quando prova a rialzarmi.

Io avrei voluto rispondere ma non riuscivo a far altro che piangere, era come se avessi perso il controllo del mio corpo.

"Ok, ok, restiamo qui ancora un po', va tutto bene" mi accarezza il dorso della mano ed io rabbrividisco.

Ero ormai seduta sul freddo cemento della strada e lui non fa altro che sedersi accanto a me ed io nonostante sapessi di non poterlo fare né in quelle vesti né in altre, appoggio la testa alla sua spalla e continuo a piangere.

Adler era palesemente in soggezione, non sapeva cosa fare né sapeva cosa dirmi.

Qualunque domanda sarebbe stata fuori luogo.

Così dopo aver sfogato tutte le lacrime che avevo, mi passo le mani sulle guance e senza guardarlo gli chiedo "quanto hai sentito?".

"Tutto" ammette.

"Tu mi stavi spiando?" Chiedo.

"Insomma io devo Brenda, è il mio lavoro"
Chiarifica.

Io premo le mani sull'asfalto cercando di rialzarmi, una volta in piedi però non recupero l'equilibrio e lui si alza alla svelta per afferrarmi.

"Lascia che ti riaccompagni" dice.

"No, io voglio tornare da sola, non so se fidarmi di te".

"Fermati" mi dice mentre m'incammino verso il campus.

Mi giro e lo guardo.

"Che c'è ?" Chiedo.

"Ti chiami veramente Brenda?" Chiede.

"Ora si" vado via accelerando il ritmo per evitare altre domande.








Spazio autrice
Buonasera, ecco qui un nuovo capitolo.
Chiedo venia per l'attesa.

Il capitolo di oggi è un po' più breve del previsto ma c'era bisogno di scandire bene la situazione.

Questa è una parte importante della storia quindi, voglio che la capiate molto bene.

Secondo voi cosa avrà fatto Marcus ad Alathea?
Adler capirà o no chi si nasconde dietro Brenda?

Nei prossimi capitoli ne vedremo ancor più delle belle.

Attendo come sempre la vostra stellina⭐️ e i vostri commenti✨

Baci baci.
🐺🩶

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