21. Tregua

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Alathea

Rimango a lungo in silenzio per non voltarmi verso di lui.

Adler ha lasciato la mano sulla mia spalla facendomi da appoggio.

Qualcosa in me mi dice di potermi fidare.

Passiamo lungo tempo in silenzio fin quando non scelgo di parlare.

"Parlami di te, fai in modo che riesca a fidarmi e possa parlarti anch'io" non avrei mai detto ad Adler della mia situazione ma volevo seriamente capire cosa lo tormentava.

"Di me? non c'è molto da dire, sono ciò che vedi" si allontana gradualmente e si lascia andare sulla poltrona sbattendo la schiena contro di essa.

"Ah quindi sei uno stronzo che lavora per qualcuno a cui interessa proteggerci e che però nel frattempo mette in pericolo le ragazze per i suoi scopi? Ah quasi dimenticavo sei anche lo stesso stronzo che si scopa quelle che deve proteggere ?"

"Beh la prima parte l'abbiamo chiarita per la seconda non so a cosa tu ti riferisca" fa finta di non sapere.

"Ah no? Che strano... eppure giurerei di averti visto entrare in parecchie camere quando riaccompagni le ragazze" è snervante avere a che fare con me, ne sono consapevole ma adoro far incazzare le persone sbattendogli in faccia la verità.

"Mh, mi spii?" Ghigna con il suo solito sorriso malizioso.

"Ho di meglio da fare sinceramente, però mi capita di vederti spesso" scrollo le spalle.

"Strano però che io non ti veda mai no?" Mi chiede curioso.

"Beh forse non osservi bene"

"Perché non cominci col dirmi in che camera dormi? E magari ti fai riaccompagnare fino a lì così da non rischiare più"

Scuoto la testa.

"Non se ne parla, privacy, conosci?"

"Beh stavi per spogliarti davanti a me non credo ci sia bisogno di privacy" ironizza.

"Wow sei proprio divertente, mai pensato di fare il comico?"

Lui si alza, si toglie la giacca e si siede sulla poltrona in lontananza con gambe divaricate.

"Dai fammi vedere cosa sai fare"

Io mi giro di scatto e lo guardo aggrottando le sopracciglia.

"Scherzi spero" chiedo timorosa.

"Non voglio che ti spogli, solo che balli" afferma.

"Io.. non..." mi fermo non riesco a continuare, mi sento in preda al panico.

"ti ho vista ballare, sei molto brava."

"Si ma adesso non credo di riuscirci insomma, mi sento in completa soggezione"

"Scherzi? Ci sono solo io in questa stanza oltre te, insomma balli tutte le sere spogliandoti per tutti quegli uomini"

"Si ma non ci penso a quelli" abbasso lo sguardo.

"Mh quindi adesso mi stai pensando" si avvicina piano e poggia due dita sotto al mio mento.

Io continuo a non guardarlo.

"Guardami"

Scuoto la testa.

Adler mi spinge il mento in alto e mi costringe a guardarlo.

"Balla per me, per favore" chiede.

Abbasso lo sguardo e mi allontano da lui, mi avvicino alla cassa poggiata in un angolo della stanza e avvio la musica.

Save me from a lieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora