Prevedevo che sarebbe andataa finire male.
Solitamente, finiva sempre così.
Alastair
Ero incazzato. Con me. Con Nick. Con quella squilibrata. E con tutto il resto del mondo.
Non riuscivo a concentrarmi di fronte al computer.Nonostante sapessi che avrei dovuto velocizzare i tempi. Il progetto stava ritardando e tutto solo per colpa mia. In realtà, non proprio mia.
Ma da quando quella ricattatrice dalla lingua biforcuta si era insinuata nella mia vita io non facevo che pensare a lei. Ogni mio singolo pensiero le apparteneva.
E a lei sembrava non importare neanche. Mi avevano avvisato. Mi avevano detto che ero in tempo per non cadere nella sua trappola.
Ma non avevano capito che c'ero caduto fin dalla prima volta che l'ho vista negli occhi.Non si scappava da sentimenti del genere. Per questo, non li mostravo mai. Ed ero stato così bravo per tutto quel tempo. Ma poi è arrivata lei. Ed ha rovinato tutto.
Lo avevo capito quando mi aveva urlato contro che le piaceva Nick. Che mi ero inventato una visione distorta della realtà nella mia testa. Perché, mi doleva ammetterlo, ma per un momento avevo sperato veramente che potesse essere mia.
In qualche modo. In qualsiasi modo.
Ma avevo scoperto nel peggiore dei modi che non era affatto così.
Sentii bussare alla porta. Non risposi, ma la porta si aprì lo stesso. Osservai con una smorfia arrabbiata Dove che entrava nel mio studio senza permesso.«Non mi sembra di averti detto che potessi entrare.» le grugnii contro. Dove ignorò completamente le mie parole rivolgendomi uno sguardo di disapprovazione. «Che cosa vuol dire quella pubblicità?» mi chiese imbestialita.
Sollevai irritato gli occhi al cielo. Erano successe talmente tante cose che mi era completamente passata di testa la questione della pubblicità.
«L'ho fatta. Tutto qua.» liquidai tornando a guardare lo schermo del mio computer. Intravidi con la coda dell'occhio Dove avvicinarsi con grandi falcate verso di me.
Chiusi rapidamente tutte le finestre che avevo aperto sul monitor e mi affrettai a togliere la pennetta riponendola nel mio cassetto.
«Hai anche i segreti adesso?» notò Dove stupita e arrabbiata. «Perché sei venuta qua?» le chiesi con la speranza di vederla sparire il prima possibile. Serrò la mascella e mi guardò torva.«Mi ha scritto Robinette. Insiste per avere una cartellina blu. Dice che tu non gliel'hai ancora fatta ricevere.» mi spiegò.
Strinsi il pugno sul mouse. Tutta questa insistenza per una stupida cartellina che non era mai interessata a nessuno. Che stava combinando mio padre?«Non ce l'ho.» affermai con voce tranquilla. Dove alzò un sopracciglio. «Hai preso una botta in testa per caso? Posso mai dire a Robinette di riferire a tuo padre che 'non ce l'hai'? Che ti succede Alastair?» domandò stizzita.
Tamburellai nervosamente con la mano libera sulla scrivania. «Ho detto che non ce l'ho. Che faccio? Me la invento?» replicai ironico. Ma Dove non rise.
«Tu sai benissimo che tuo padre non accetterà mai una risposta del genere. Lui pretende di avere tutto quello che vuole. Potrebbe toglierti il lavoro, te ne rendi conto?» mi avvertì. Rimasi a fissarla impassibile.

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Kairos
RomanceLeigh è una ragazza di origini maori, suo padre le ha insegnato tutto riguardo la sua tradizione sin da quando era una bambina. Ma, frutto di un matrimonio travagliato, Leigh ha vissuto con una madre che si è sempre opposta alle sue tradizioni. Obbl...