Fragola

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Il Maori viene insegnato,
unitamente all'inglese,
nella scuola dell'obbligo.

Leigh

L'atmosfera si era fatta molto imbarazzante. Eravamo tutti seduti. C'era chi valutava il menù, chi maneggiava con il telefono e poi c'ero io che mi guardavo in torno come un pesce fuor d'acqua. Alastair non mi aveva rivolto neanche uno sguardo da quando ci eravamo accomodati ai nostri posti.

Rabbrividii quando un filo di vento mi sfiorò la pelle nuda.

Dovevano proprio tenere la finestra del balcone aperta?

E solo in quell'istante parvi attirare l'attenzione di Alastair su di me. Sviò gli occhi scrutando la mia pelle. Poi, riportò lo sguardo su di me. Trasalii. Non credevo neanche che qualcuno fosse in grado di guardarti in quel modo. Ero uno sguardo talmente intenso, il suo, che dubitai addirittura di star ancora respirando.

D'altro canto, cercai di sfuggire dai suoi occhi. E quando lo feci mi scontrai contro Dove che mi osservava furente. Stringeva con forza il menù che aveva in mano. Avevo la netta sensazione che stesse pensando di strozzarmi, in quel momento. Nick sembrò non curarsi dell'intera situazione. Anche lui con la testa china sul menù.

«Voulez-vous commander, messieurs?», mi sorpresi nel sentir parlare il cameriere in francese. Lanciai uno sguardo sul menù, che non avevo neanche aperto, e mi resi conto di essere in un ristorante francese.

Dato che nessuno rispose, presi la parola.

«Est-ce qu'on ne parle que français ici?» chiesi incuriosita. Il cameriere mi sorrise radiante.
«C'est une caractéristique de ce restaurant. Mais si c'est un problème pour toi, je peux parler en anglais.»

In quel momento, mi accorsi dello sguardo con cui Alastair stava infuocando il cameriere. Era lo stesso sguardo con cui Dove guardava me. Nick alzò un sopracciglio guardandomi in attesa di una traduzione. Lucas, che probabilmente doveva ancora imparare a leggere, era troppo impegnato a cercare di decifrare il menù. Naomi e Theo erano gli unici disinteressati.

«Be', io non parlo francese. Che cos'ha detto?» mi domandò Nick. «Ha detto se vogliamo ordinare.» risposi. Nick annuì e comunicò al cameriere il suo ordine. Il cameriere prese con velocità la comanda. Anche Dove, seccata, ordinò. Naomi e Theo, che non avevano neanche aperto il menù perché troppo occupati a scrivere al telefono, ordinarono la stessa cosa di Nick.

Lucas alla fine decise che quello che aveva ordinato Dove andava bene. Ero più che certa che lo avesse detto perché aveva rinunciato a capire il francese.

Rimanemmo solo io e Alastair. E Alastair non sembrava intenzionato a parlare. Socchiusi gli occhi guardandolo. Voleva far imparare a me il greco e il latino antico e lui non sapeva neanche il francese. Assurdo.

Sospirai.

«Que recommandez-vous?» chiesi al cameriere. Lui mi sorrise ancora. «Ici on fait une bouillabaisse marseillaise qui est un délice.» mi informò lui. Storsi la bocca. Non andavo matta per il pesce. Una volta, mi era rimasta una spina bloccata in gola. Fortunatamente, mia mamma aveva una pinzetta per le sopracciglia con sé e sono riuscita a levarmela in bagno. Ma mi ricordo benissimo di quel momento: rischiavo di vomitare o di togliermi una tonsilla.

«Autre chose?» chiesi. «Je recommande le tartare de viande, c'est un de nos plats forts. Pour la douceur il faut un cheesecake parfumé.» mi suggerì ed io annuii decisa. «Mais pour le pas doux. Je suis allergique à la fraise.» Il cameriere segnò il mio ordine per poi rivolgersi ad Alastair. Ma lui continuò a fissarlo senza rispondergli. Il cameriere aggrottò la fronte.

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