Capitolo 37

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É la signora Francesca. La saluto per non essere scortese.
Io: Ciao! Sisi.
Francesca: Mirko?
Io: Mirko...mi ha detto che rimaneva un attimo all'albergo e ritornava. Ora vado a portare tutto su. A dopo.
Abbasso lo sguardo, prendo la valigia e salgo velocemente le scale. Non voglio mi vedano piangere, e non in questo momento. Entro in camera ed é come se l'avessi dimenticata. É come se avessi avuto un vuoto di memoria.
Papá: Ti é mancata vero?
Io: Molto.
Papá: Bentornata figliola!
Io: Grazie papá.
Lo abbraccio forte poi apro le valigie e inizio a riordinare tutto come prima. Ed ecco che mi squilla il cellulare : Mirko>>>>stronzo
Io* Pronto?
Mirko* Perché te ne sei andata?
Io* Tu con la tua strada ed io con la mia, facciamo cosí adesso!
Mirko* Perché questo? Che ti ho fatto?
Io* 'Abbello,nun so tanto scema che non t'ho visto che sei annato a casa de Carolina. E dimme, se te sei portata anche a lei a letto, eh?
Mirko* Smettila...
Io* Dici a me di smetterla mentre tu dovresti farlo? Dovresti smetterla tu di prendermi per culo, anche.
Mirko* Giulia ma io ti...
Io* Amo. Sí, lo so, ma solo a cazzi tuoi. Non te ne frega dei sentimenti. Io sicuramente non ero con te solo per svago, divertimento, fare di tutto, ma anche perché sono veramente innamorata di te.
Mirko* Anch'io.
Io*...Sí lasciandomi nuda su un letto e te ne sei andato con un'altra a letto...Ti pare?! Ma avrai detto la stessa cosa anche a lei!
Papá: Giulia...vorrei delle spiegazioni!!!
Oh porcatroia, non dovevo alterarmi troppo ed urlare.
Io* Hm, io vado ciao.
Mirko* Giulia...
Stacco e vedo la faccia di mio padre, misto tra impaurito ed arrabbiato.
Papà: Cos'é questa storia che ti ha portata a letto?! E chi é?
Io: É Mirko. Penso che sia diventata una cosa normalissima per me, e ricordiamoci che quest'anno compio 16 anni. Penso anche che c'é sempre una volta.
Papá: Ma ciò non significa che ti deve mettere incinta...
Io: Papá, ma che hai capito?! Nono, l'abbiamo fatto con i preservativi. A questo non ci penso proprio adesso!!
Papá: E vabbene. Adesso scendo giú, riordina tutto. Io e tua madre ci avviamoa casa dei Trovato.
Io: Perché?...
Papá: Oggi pranziamo a casa loro, ci raggiungi dopo?
Io:...Vabbene.
Ho una voce tipo per dire 'Perché mi fate questo?'. Lo voglio evitare,cazzo. É come una tentazione, sul serio. Non so in che modo lo eviterò, ma devo riuscirci. Adesso devo andare perché sembra che lo faccia apposta, ma invece devo far vedere che posso benissimamente evitarlo,sisi...
****
Ho appena finito di riordinare, e suonano al campanello. Scendo per vedere chi sia. Apro e me lo ritrovo davanti.
Io: Cosa vuoi?
Ha gli occhi rossi e piange. Mi fa veramente tenerezza. Gli accarezzo cosí una guancia asciugandogli qualche lacrima.
Io: Oi, cosa é successo?
Mirko a stento mi degna di uno sguardo e singhiozza. Gli prendo il mento e gli alzo la testa.
Mirko: Mentre tornavo, alcuni mi hanno fermati per strada e hanno iniziato a buttarmi calci, pugni, schiaffi dicendomi di lasciarti stare. Non posso tornare a casa.
Io: Perché?
Mirko: Guarda i miei pantaloni.
É vero, il pantalone era riempito di sangue. Faccio uno sforzo adesso.
Io:...Entra.
Mirko: Se ci sono i tuoi tolgo il disturbo.
Io: Nono, sono appena andati a casa tua.
Mirko: Perché?
Io: Devo pranzare a casa tua, per come mi hanno detto i miei.
Mirko: Ah.
Lo faccio accomodare sul divano quando io cerco di prendere un batuffolo di cotone e acqua ossigenata, come in albergo...
Io:...Togli i pantaloni.
Mirko: Come faccio?
Io: Hai due mani,caro!
Mirko: Non posso alzarmi.
Giusto, quindi dovrei toglierglieli io stavolta...aah,capisco.
Quando glieli ho giá abbassati Mirko soffre per il dolore. Vedo lividi e ferite dappertutto. Tendo a mettere una mano davanti alla bocca con gli occhi spalancati. Adesso vien da piangere anche a me... Poi mi siedo nuovamente accanto a lui.
Io: E quando torni a casa?
Mirko: Mi aiuterai tu.
Io: I tuoi se ne accorgeranno...
Mirko: Basta solo che non sanno il motivo.
Io: Quella sará la parte più difficile.
Inizio a disinfettarci le ferite.
Mirko: Diobono, BRUCIA!
Io: Devi sopportarlo amore...Ma hai visto chi erano questi?
Mirko: Non capivo più nulla, quindi no.
Io: Giuro che se ti fanno ancora del male se la vedranno brutta.
Mirko mi prende il mento e mi ribacia, ma io lo stacco. Un bacio di 10 secondi ma bellissimo. Mi guarda in continuazione mentre cerco di fare qualcosa con le ferite, e pensa che non me ne accorgo.
Mirko: Quanto sei bella!
Io: Cosa che dici a tutte.
Mirko: Ma mai possibili che rovini sempre tutto.
Faccio una risatina.
Mirko: Porcaputtana, brucia un sacco adesso!
Io: Tranquillo, adesso passa.
Mirko: Ma adesso come torno a casa,porcatrottola.
Io:...Ti dovrai appoggiare su di me. Ti senti pronto ad andare?
Mirko: Aspettiamo ancora qualche minuto.
Io: Nel frattempo io mi stendo sull'altro divano.
Metto la mia testa su un cuscino e guardo il soffitto bianco immaginando troppe cose.
Mirko: Posso rimettermi il pantalone allora?
Io: Si.
Mirko: Non é che ci ripensi e...
Io: Mirko, rimettilo.
Mirko: Come vuoi!
Io: Posso chiederti una cosa?
Mirko: Tutto quello che vuoi!
Io: Perché al di fuori di me ti fai anche Carolina?
Mirko non risponde.
Io: Preferisci fare il gioco del silenzio?
Mi guarda qualche secondo.
Io: Se lo vuoi fare, ora ti dico io come stanno i fatti.
Mirko: Siediti e smettila.
Io: Sí, hai ragione. Devo smettirla di pensarti, di venirti dietro e a continuare ad essere presa per il culo. Non sono un oggetto da manipolare come vuoi tu. Sono un persona come te. Forse non sono abbastanza, forse non come lei, forse non ti do abbastanza come ti da lei, forse non sono la persona che vorresti, ma che invece al mio posto ci fosse Carolina.
Mirko rimane senza parole.
Io: Non pensi ai miei sentimenti,a quanto ci tenevo al nostro rapporto.
Mirko: Lei é stata da sempre il mio amore. Ecco, l'ho detto.
Io: E tu me lo vieni a dire ora, dopo tutto quello?! Perfetto! Se é Carolina il tuo amore va pure da lei.
Mi alzo e sto per andare al piano superiore.
Mirko: Tu sei molto più.
Mi avvicino a lui con un'aria alquanto non buona.
Io: No, caro, adesso vai da lei a fare il puttaniere. Vicino a me non devi dire proprio nulla del genere, né tanto meno ti devi avvicinare a me.
Mirko: Scusami.
Io: Non le accetto più le tue scuse.Mi fanno schifo dopo tutto questo!
Mi prende il braccio.
Io: Ti ho detto che non mi devi toccare nemmeno mezza mano.
Mirko: Ah no?!
Io: No.
Mi sforzo a liberarmi e ci riesco.
Io: Andiamocene adesso!
Usciti fuori, chiudo a chiave e ci dirigiamo verso casa sua.
Alcuni bussano da dietro col motorino urlando i nostri nomi.

Chi saranno?

Dolcezza e Perfezione fanno parte di lui ||Mirko Trovato❤||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora