21. Mezzanotte insieme a te! (parte 2)

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Melania

Il leggero venticello e soprattutto la presenza di Alexander mi inducono a ritornare dentro.

Mi avvio verso il tavolo, ma Ryan mi appare davanti. Mi ha raggiunto prima che arrivassi dagli altri.

Non pronuncio nemmeno una parola, aspetto che sia lui a parlare.

«Non ci riesco, è troppo difficile» esordisce, proiettando i suoi occhi nei miei.

La sua bocca carnosa è socchiusa, finché poi non si morde il labbro inferiore.

«A fare che, Ryan?»

«Fingere che non mi importi quando in realtà dentro sto morendo di gelosia per te» ammette.
«Se solo prova a toccarti di nuovo, ti giuro che io lo ammazzo. Non riesco a sopportarlo. Mi dà fastidio persino che ti guardi, Pippi.» sospira, sembra quasi un sospiro in cerca di aiuto il suo.

«Ti riferisci ad Alexander?»

«Si. Un conto è che balli con Joseph, un altro conto è quel coglione» si lamenta, non staccando mai i suoi occhi dai miei.

«Quindi di Joseph non sei geloso? Dal modo in cui ci guardavi pensavo di si» lo prendo in giro.

Ci pensa qualche secondo, poi torna nuovamente a parlare.

«Si, sono geloso anche di Joseph, ma lui è tuo amico e quindi riesco a trattenermi. Ma con gli altri no. Sono geloso di tutti quelli che ti guardano, Pippi. Sono fottutamente geloso di te e mi sembra di impazzire» confessa.

Faccio una faccia dispiaciuta.

«Povero, il problema è che dovrai controllarti anche con gli altri, visto che a me della tua gelosia non frega un cazzo!»

«Sai, quando mi parli così ho come l'impressione che tu non mi abbia mai amato, e fa male...» abbassa lo sguardo, forse per non farlo incrociare con il mio.

«Sai qual è la cosa che più mi ha fatto soffrire in vita mia?»

«Cosa?» alza nuovamente lo sguardo nella mia direzione e questa volta mi guarda dritto negli occhi.

«Essere stata obbligata a smettere di amare la persona che più amavo» ammetto.

Avanzo di qualche passo, avvicinandomi ancora di più a lui.

«Essere stata costretta da te» gli picchietto l'indice sul petto, «a smettere di amarti.»

Ma quando lui porta la mano sulla mia, così da impedirmi di continuare a picchiettare il dito, il mio cuore inizia ad accelerare talmente tanto che quasi lo sento uscire dal petto.

«Quindi si, puoi dubitare dei miei sentimenti, ora, ma non puoi dubitare dell'amore che provavo prima per te!» sottolineo.

Mi allontano da lui prima che mi venga un infarto.

Ma dopo solo pochi passi Ryan mi attira a sé, facendomi sbattere contro il suo torace. Mi pietrifico, soprattutto quando sento la sua bocca insinuarsi tra i miei capelli e fermarsi vicino al lobo del mio orecchio.

«Pippi, andiamo via da qui. Aspettiamo la mezzanotte insieme, solo io e te, ti prego» mi sussurra, il suo fiato caldo si scontra con la mia pelle, e questo contatto mi ha tremare.

Ispiro con forza, visto che sento quasi l'ossigeno mancarmi e il rischio di svenire da un momento all'altro.

Quando mi muovo con l'intenzione di scappare dalla sua presa e andarmene, una mano si ferma sul mio ventre e facendo un po' di pressione mi attira ancora di più verso di sé.

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