22. Attimi (parte 2)

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Melania

Sento una sensazione di pesantezza sullo stomaco, le gambe che mi tremano e le mani che sudano.

Perché mi ha seguito? Non doveva.
Se me ne sono andata è per stare lontano da lui, che senso ha ora la mia partenza se lui è qui?

Mi alzo dalla panca su cui ero seduta insieme a nonna Felicia, sono così arrabbiata che lo raggiungo in pochissimo tempo.

«Che ci fai qui Ryan?» sbraito non appena gli sto davanti.

Noto subito che ha un borsone con sé.
Che intenzioni ha?

«Pippi, tu scappi e io ti seguo, è sempre andata così tra di noi, perché ti stupisci ora?» risponde, come se ciò fosse ovvio.

Inarca un sorriso che non fa altro che farmi imbestialire ancora di più.

«Devi andartene, subito!» la mia voce suona quasi come un ordine, o meglio...
Lo è.

Gli indico l'uscita con l'indice ma lui si preoccupa solo di occuparsi a chiudere il cancello dal quale è entrato.

Non passa molto tempo prima che nonna Felicia ci raggiunga.

«Chi è questo bel giovanotto? Il tuo fidanzato?» è a me che rivolge questa domanda, mentre dà una pacca affettuosa sulla spalla a Ryan.

Ma se a lui questa domanda ha fatto sorridere a me no, sono troppo arrabbiata.

La cosa che più odio è quando qualcuno non prende in considerazione il mio volere, le mie decisioni.

Volevo stare da sola, doveva lasciarmi in pace.

«Non è il mio fidanzato e sta per andarsene!» sputo fuori con astio.

Lei mi guarda confusa, sicuramente non capendo la ragione di questa mia rabbia, poi il suo sguardo si ferma su di lui. Lo scruta attentamente, poi un sorriso le compare sul viso e io non riesco a capire il perché.

«Ryan? Sei tu?» quando sento la voce di mio padre capisco che quest'ultimo ci sta per raggiungere.

Stranamente arriva da solo, senza Vaiana, la quale sicuramente starà ancora con Anthony aspettando che si addormenti.

«Ciao, è bello rivederti. Scusami non volevo disturbare...»
«Nessun disturbo, tranquillo», ovviamente mio padre subito lo abbraccia, facendolo sentire il benvenuto.

Ryan gli è sempre piaciuto, quando papà viveva a casa prima del divorzio lo elogiava in continuazione, perciò non mi stupisco che è felice di rivederlo.

Dopo l'abbraccio papà continua a tenere un braccio intorno alle spalle di Ryan, mostrando tutta la sua felicità.

«Mamma Felicia lui è Ryan, il migliore amico di mio figlio Kyle. Praticamente è cresciuto insieme ai miei figli ed è come un altro figlio per me» lo presenta.

«Piacere di conoscerti, giovanotto!» ovviamente lei gli riserva uno dei suoi soliti sorrisi cordiali, proprio come ha fatto poco fa.

«Il piacere è tutto mio» ricambia il sorriso. «Ian, devo chiederti un favore » questa volta si rivolge a mio padre. «Non voglio assolutamente disturbare, ma non te lo chiederei se non fosse urgente. Potresti ospitarmi almeno per stasera? L'intenzione era quella di venire, parlare con Pippi e poi andarmene, ma non ho calcolato bene i tempi e ho notato che non ci sono alberghi nelle vicinanze» aggiunge, come se poi io non sapessi che questa altro non è che una scusa per restare e rompere il cazzo a me.

«Ryan, ma quale disturbo. È un piacere per noi ospitarti. E poi in casa ci sono tante stanze libere, quindi stai proprio tranquillo» lo rassicura con qualche pacca amichevole sulla schiena. «Vieni, sistemiamo le tue cose nella stanza» l'attimo dopo li vedo entrare in casa.

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