28. Io tua, tu mio. (parte 2)

156 16 49
                                    

Kyle

Sto letteralmente da un'ora in questo studio del cazzo senza fare un fottuto cazzo.

Ci sono dei truccatori che stanno preparando Juliet, ha indossato già anche l'abito da sposa.

E dio, quando cazzo è bella

E poi l'abito le sta d'incanto, sembra fatto apposta per lei. È stretto in vita fino a scendere in una quantità impressionante di tulle. Ci sono anche dei fiori ricamati un po' ovunque. La scollatura a cuore e delle piccole spalline che le cadono sulle spalle.

Ogni volta che la porta principale si apre mi giro di scatto, in attesa che arrivi questo dannato Mason.

Ha persino un nome di merda.
Sarà sicuramente un altro stronzo del cazzo.

«Juliet è pronta» informa la truccatrice a Frenk.
La mascella per poco non mi arriva ai piedi.

Ora le hanno messo persino il velo, Dio.

L'aspetto paradossale è che ogni volta che penso di averla visto al massimo della bellezza puntualmente mi sorprende.

Magari chissà la vedrò ancora più bella il giorno del nostro matrimonio...

Okay, sto vagando troppo con la mente.

Cazzo, gli altri potranno anche dire di amarla ma io la amo nonostante lei voglia un altro...

Dovrei ricordarmi e tenere ben presente che ormai Juliet ha perso la testolina per quel Adan, Adamo o come cazzo si chiama...

Se non fosse che è me che ha portato con lei, non lui. Me e nessun altro.
Quindi al diavolo quello stronzo sfigato del cazzo, che se ne andasse al fanculo insieme a tutta la sua stirpe.

Cazzo, mi sto anche innervosendo.

«Kyle...» Lentiggini mi chiama. Alzo lo sguardo nella sua direzione e la vedo, più bella che mai. Basta, devo smetterla di guardarla altrimenti impazzisco e mi si alza il cazzo.

«Si, che c'è?» riabbasso nuovamente lo sguardo sullo schermo del cellulare, mentre accavallo le gambe e mi sistemo meglio sulla poltroncina.

Mi iniziano a far male persino i muscoli del culo a causa di tutto il tempo che sono stato seduto su questa fottuta sedia.

«Ti senti bene? Sembri agitato...» esordisce lei.

Non sono agitato, sto solo cercando di controllarmi e non farmi uscire la bava per bocca.

«Sto bene, non ti preoccupare» mi limito a dire.

Come se non bastasse inizio a sentire anche caldo.

«Quanto cazzo arriva Mason?» Frenk inizia ad urlare contro la sua assistente.

«Dovrebbe arrivata a momenti» risponde lei, come se non sapesse cosa dire.

«Chiamalo, mandagli un messaggio, fa' qualsiasi cosa, basta che lo vedo varcare quella porta entro i prossimi cinque minuti» sputa fuori, sembra quasi si stia agitando.

InfinityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora