Capitolo XIII

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I due viaggiatori arrivarono finalmente alla Torre dove un ragazzo li attendeva all' ingresso. Era un giovane alto, con una bella corporatura e dalla pelle olivastra. Aveva i capelli color paglia e due occhi verdi come i prati estivi. Indossava una casacca lunga bianca con una spilla rossa sul cuore e un pantalone nero.


La spilla rossa stava ad indicare che era appena diventato un Druido a tutti gli effetti.


Kairi scese da cavallo avvisandosi al ragazzo e abbracciandolo forte.


Entrarono all' interno ed era completamente fatta di pietra. L'edificio era circolare e al centro della sala di ergeva una scala a chiocciola in legno che portava ai piani superiori. Sulle mura erano appesi dei ritratti che raffiguravano i Druidi più potenti che erano mai esistiti su quelle terre. Tra quelle c'era anche quella di Sarius, suo padre. Di fronte a lei un tavolo e un camino acceso che serviva per cucinare.


Eiwen rimase senza parole e a bocca aperta. Non aveva mai visto un edificio così strano.


Kairi si tolse il mantello e lo porse al ragazzo, che lo appese al muro, vicino alla grande porta di legno a due ante. Kairi invitò Eiwen a fare lo stesso che i silenzio obbedì all' uomo.


- Eiwen, lui è Aryo. Druido custode della Torre al momento. Aryo, lei è Eiwen, Principessa del regno elfico.-


- È un piacere fare la vostra conoscenza- disse Eiwen


- Il piacere è mio, mia signora Eiwen-


- Sistemala in una stanza ai piani superiori - disse Kairi


- Certo, padre -


Ad Eiwen venne un colpo al cuore. Rimase senza fiato per qualche istante, ma che parvero alla donna una vita intera. - Padre ?!-


- Sì, mia signora, Kairi è mio padre. Si è preso cura di me da solo dopo che mia madre è morta di una malattia quando io ero solo un ragazzino-


Eiwen gli sorrise. Non sapeva cosa rispondergli.


Kairi si allontanò, salendo le scale, guardando Eiwen che era confusa, allibita, forse delusa per non avergli mai raccontato nulla di suo figlio. A loro ,mancava proprio una cosa importante per mantenere la loro storia in piedi, una cosa che sta alla base di una relazione: la comunicazione. Senza quella mancava una solida base. Sentiva che tra loro si era rotto qualcosa dopo lo sterminio insensato di Calindra. Raggiunse la sala della biblioteca e prese dei libri dallo scaffale di legno e si sedette ad uno dei tavoli. Li apri ma non riusciva a pensare a ciò che stava cercando. Aveva la mente presa da pensieri che non accennavano a fermarsi. Pensava ad Eiwen, ai suoi occhi tristi. Non ebbe avuto il coraggio per paura che lei si allontanasse; ma ora, con il senno di poi, avrebbe detto la verità su molte cose che cercava di tenere nascosto.


" E se l'avessi perduta?" continuava pensare.


Eiwen seguì Aryo sù per le scale, salendo piani dopo piani. Lo seguiva in silenzio, guardando i suoi passi salire le gradinare. Sentiva un vuoto dentro di sé, ma anche un sentimento tra delusione e rabbia.


- Questa è la vostra stanza, mia signora Eiwen.- disse Aryo con tono cordiale aprrmedo la porta fatta in ferro.


- Grazie Aryo. Per quale motivo le porte sono tutte di ferro-


- Nella Torre conserviamo oltre alle scritture antiche, molti oggetti, che se capitano nelle mani sbagliate, possono diventare molto pericolosi. Così, abbiamo deciso di mettere ad ogni stanza questo tipo di porte, nella speranza, che in caso di invasione, confondere il nemico.-


Eiwen annuì facendo un cenno con il capo.


- Vi lascio riposare. Se avete bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, non esitate a chiedermi. -

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