Capitolo XIX

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Si svegliò che era ancora buio. Guardò il suo letto e lei dormiva ancora profondamente, persa nei sogni.
Si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Le stelle non coprivano più il manto nero del cielo e la luna giocava a nascondino tra le nubi.
In lontananza, a nord, il cielo si illuminava di giallo e pochi secondi dopo le nubi borbottavano.
Un leggero vento freddo si era alzato, facendo vibrare le foglie degli alberi che circondavano la torre. Decise così di chiudere la finestra, vedendo Eiwen che si stringeva il bianco lenzuolo di lino.  Rimase immobile ad osservarla.
Come poteva un essere così dolce ad essere, allo stesso tempo, così potente?
Avevano passato una bellissima notte all’ insegna della passione e forse era anche l’ultima.  Si vollero lasciare andare in vista della guerra e a ciò che avrebbe dovuto passare.
Si sedette sul letto e si mise le mani in testa, stringendo le dita sui capelli, preoccupato per le loro sorti. Non pensava fosse una buona idea farle fare da esca, ma trovare un ulteriore idea in poco tempo, era veramente imprudente.  Non aveva scelta che mettere a punto ogni singola mossa che avrebbero dovuto fare. Non aveva mai avuto tanta paura di perdere la persona amata in vita sua. E lui di anni ne aveva molti.
Si alzò di scatto e si diresse verso il suo scrittoio. Accese una candela e si mise seduto. Aprì il cassetto e tirò fuori una pergamena ingiallita e con il calamaio si mise a pianificare ogni dettaglio del piano.
Era talmente concentrato nei suoi pensieri che non si accorse che Eiwen si era destata. Gli si avvicinò dolcemente, cingendogli il collo e dandogli un delicato bacio sulla guancia.
- Cosa stai facendo?-
- Sto cercando di capire se il piano sia sicuro. Non voglio correre rischi.-
Eiwen si sedette sulle sue gambe e gli sorrise. – Kairi, andrà tutto bene. Mi hai insegnato molto e posso gestire la situazione.-
- Ma non sei ancora pronta. Hai ancora molto…- Eiwen lo zittì mettendogli l’indice sulle labbra.
- Sarò pronta. Fidati di me e lasciami tentare.-
L’uomo la baciò. – Mi fido di te.-
Eiwen gli sorrise e tornò a letto, mentre Kairi uscì dalla stanza.
Scese lentamente le scale per evitare di svegliare Aryo. Aveva passato molto tempo a cercare di creare la pozione, ma ancora non era riuscito a trovare le giuste componenti. Secondo la sua opinione, era a buon punto, ma non era facile inventare un qualcosa di così potente, in tempi ridotti e senza testarli. 
Scese nella sala comune e si preparò in thè caldo e si mise a leggere un libro sull’elemento terra.  Era un libro dalla copertina verde e rigida con su un sigillo dell’ elemento di terra. Conteneva moltissime pagine, che raffiguravano alcuni potenti druidi che padroneggiavano perfettamente la magia di terra. Narravano di alcune battaglie e come essi riuscivano a manipolare l’energia con il solo pensiero e contemporaneamente usare le armi.
Trovare un modo per aiutare Eiwen a controllare il suo potere, era suo compito. Ed era suo dovere addestrarla.  Perse le ultime ore di buio concentrarsi sulle pagine di quel libro che il suo thè diventò freddo.
Aryo lo raggiunse.  In quella sala comune, un tempo abitata da molti druidi, piena di vita e  trambusto, di andirivieni e baccano. C’era così tanto mormorio, che per parlarsi l’un l’ altro dovevano alzare le voci.  Erano tempi più luminosi e sereni, ma con il tempo e con l’avanzare dell’ oscurità, decisero di allontanarsi, rintanandosi nei luoghi più remoto delle terre conosciute.  Ora, invece, erano rimasti in due, padre e figlio, custodi delle arti e della Torre. Unici due druidi rimasti a proteggere e le terre. 
- Penso di riuscire a portare a termine in mio compito entro il calar del sole, padre-
- Molto bene, Aryo.- disse Kairi con tono serio. – Riuscirai a testare la pozione?-
- Si, padre. Se le cose vanno per il verso giusto ne avremmo in abbondanza.-
- Bene-
- Padre, cosa ti turba?-
- Temo che Eiwen non sia pronta. Temo di non aver tempo…. Qualcosa gira nell’ aria che inquiete il mio animo. –
- È una donna sveglia e apprende in fretta.  Dalle fiducia.-
Kairi annuì. Suo figlio era sempre stato un bastone per lui nei momenti di un cui non riusciva a vedere il bene. 
- Sei un figlio fantastico. Tua madre sarebbe fiera di ciò che sei diventato-
- Lo so. E lei sarebbe fiera di te, che sei riuscito ad andare avanti. So di te ed Eiwen….-
- Cosa sai?- chiese Eiwen scendendo le scale.
- Sappi che non ti chiamerei madre- disse Aryo ridendo.
- Mi stupirebbe il contrario- disse Eiwen un po’ imbarazzata. Non pensava che Kairi glielo avesse detto.
- È evidente che avete una storia. Mi è bastato notare i vostri sguardi per capirlo. Sono grande abbastanza per accettarlo e vedere mio padre felice, è una cosa che fa felice anche me.-
- Grazie – disse Kairi abbracciandolo. – Sono molto fiero di te.
Eiwen, imbarazzata dal momento, ma allo stesso tempo felice, andò al giardino in fiore e resto a contemplare il silenzio esterno. Il sole non illuminava nulla con i suoi raggi caldi, e in cielo si stanziava solamente nubi color grigio topo. Una sensazione di tristezza la invase  l’ anima.  Nessun canto di uccelli echeggiava tra le fronde degli alberi e il silenzio si fece pesante.
Pensava fosse solo un momento e decise di non dare retta alle sue sensazioni per continuare ad allenarsi da sola nei boschi, mentre Kairi parlava con Aryo. 
Il giorno precedente, Kairi le aveva spiegato come controllare la sfera in combattimento. Provò, anche se non aveva nessuno ad attaccarla, a simulare un combattimento. 
Si mise a piovere e tutto a lei si deve scuro. Ma non mollò e continuò ripetutamente finché non riuscì a nel suo primo intento.
“ Bisogna continuare a provare finché non si riesce” le diceva sempre suo nonno.
In poco tempo, riuscì a lanciare la sfera e gli alberi erano attraversati da lampi di luce verde. Era stranita dal fatto che la sua sfera fosse verde, ma poi capì che era determinata dall’ elemento. Lei controllavano l’ elemento terra e il verde era il suo colore. 
Un boato tremendo la fece sobbalzare. Si voltò in direzione della Torre e vide alzarsi in fumo nero.
- Oh no- esclamò
Corse poi veloce che potette e quando la raggiunse vide che gli gnomi li avevano trovati. La Torre era in fiamme e i due uomini stavano combattendo contro il nemico. 
Sguainò la spada e raggiunse la battaglia come una furia. Vedendo uno gnomo sopraffare Kairi alle spalle, lanciò una sfera di luce che lo gnomo diventò cenere.  Kairi rimase sbalordito dalla potenza della donna.  Forse Aryo aveva ragione, lei impara in fretta.
Si ritrovò faccia a faccia con un suo vecchio nemico.
- Che bella sorpresa trovarti qui principessa- disse gracchiando. – Ti ricordi di me?-
- Chi sei tu, essere viscido?-
- Ti schiarisco le idee, stupido orecchie a punta- disse prendendo la sua spada e aprendo la lama in tre.
- Walyh!- esclamò lei
- Avrei dovuto finirti molto tempo fa, ma quel drudi si intromise tra i miei piani. Ma provvederò ora, dandoti in pasto al Rendam-
Lo gnomo si piombò su di lei aggressivamente ma lei non si fece trovare impreparata e schivò l’ attacco. Combatterono, parando e fendendo colpi.
- La carne dei tuoi genitori era così tenera, soprattutto quello del tuo caro fratellino. Sento ancora il loro sangue caldo tra le dita- disse ridendo cercando di innervosirla.
Eiwen ribolliva dalla rabbia e cominciò ad attaccarlo in maniera scordinata e poco precisa. Erano colpi dettati solo dalla rabbia.
- Non fare il suo gioco, Eiwen. Non dargli la soddisfazione di vederti crollare. Concentrati. - le urlò Kairi.
Un essere alto uscì dalla Torre alle loro spalle colpendo Kairi alla schiena.  Eiwen gli lanciò la sua sfera ma lo colpì di striscio, ferendolo lievemente al fianco. Raggiunse Kairi che sanguinante cercò di tirarsi su. Aryo li raggiunse dopo aver lanciato le fiali di pozione. Una nube maleodorante divideva loro dal nemico che si allontanò.
- Scappate. Io starò qui a distrarli-  disse Kairi
- No, tu non puoi lasciarmi. Devi ancora aiutarmi….- scoppiò in un pianto disperato
- Penserà Aryo a te. Lui sa dove si trova la spada. Ti aiuterà lui a raggiungerla e troverà un modo per non lasciarti morire.-
- Poco importa se non ci sarai tu al mio fianco-
- Compi la tua missione, Eiwen. Non discutere. È già alquanto difficile tutto questo. Non voglio che la mio morte sia vana. Aryo, pensa tu a lei.-
- Lo farò –
- No Kairi no-
L’uomo non disse nulla, la baciò sulle labbra un’ ultima volta. Poi si alzò e corse in direzione della Torre inseguito dal nemico e dal furioso Rendam.
I due superstiti raggiunsero i margini del bosco e in lontananza vedevano bruciare ciò che rimaneva della Torre che in breve tempo crollò, lasciando Kairi e i suoi nemici sotto le macerie.

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