3 - Incontro inaspettato

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*Hope*

Le mie prime giornate a Sendai furono una girandola di emozioni: dalle lezioni in una lingua che stavo ancora cercando di padroneggiare, alle nuove amicizie, alla scoperta di una città così diversa e affascinante.

Ad una settimana esatta del mio arrivo, la scuola organizzò una festa studentesca. L'occasione perfetta per socializzare e conoscere meglio i miei nuovi compagni di classe. Il mio cuore batteva all'impazzata mentre mi preparavo, mi era sempre piaciuto fare festa ma qui non avevo ancora trovato la giusta compagnia. Optai per indossare un vestitino leggero, dal colore verde pastello. Adoravo quel vestito, oltre a farmi sentire a mio agio, metteva in risalto i miei occhi verdi e le mie forme non così prominenti.

Quando arrivai alla festa, l'atmosfera era già vivace. La musica risuonava forte e gli studenti erano sparsi ovunque. Alcuni ballavano, altri chiacchieravano in gruppetti, altri ancora si erano gettati sul buffet senza ritegno. Mi sentii un po' spaesata a vedere così tanti volti sconosciuti. Senza contare anche la difficoltà che facevo ancora con la lingua. Un conto era il giapponese che studiavo in Italia, ma ritrovarsi di punto a dover comprendere le varie forme di dialetto e accenti, è stato un vero shock. Prima di buttarmi nella mischia, decisi di farmi aiutare da un po' di bollicine per sciogliere maglio la tensione.

Mentre cercavo di orientarmi all'interno della sala da ballo, i miei occhi furono catturati da una stravagante chioma rossa che sfidava la gravità. Credo di aver già visto quel ragazzo, ma non riesco proprio a ricordare. Pensai tra me e me. Poi un flash. Cazzo! Non ci credo! È lui, è il ragazzo del balcone. Non potevo crederci. Non avrei mai pensato di rivederlo, eppure eccolo lì, in tutta la sua altezza e con un'aria che sembra dominare la stanza. Indossava una camicia bordeaux che faceva risaltare il candore della sua pelle, con dei jeans neri. Era da mozzare il fiato. In questi giorni di scuola non mi era mai capitato d'incontrarlo. Né tanto meno lo rividi più affacciato a quel balcone.

Rimasi ad osservarlo da lontano, non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua figura. Aveva un qualcosa ti ipnotico. Era circondato da un gruppo di ragazzi tutti molto alti a muscolosi, probabilmente erano degli sportivi. I miei compagni di classe i primi giorni mi spiegarono che in questa scuola lo sport era molto sentito, a quanto pare c'erano molte squadre forti. Comunque era affascinante come lui sembrasse completamente a suo agio in un ambiente così caotico. Come se quel caos fosse il suo habitat naturale. Trovai la sua presenza magnetica.

Ma all'improvviso, come se avesse sentito i miei pensieri, si girò di scatto verso di me. I nostri sguardi si incrociarono e per un attimo il tempo sembrò fermarsi. I suoi occhi erano di un rosso intenso, un colore insolito e intrigante che mi face trattenere il respiro. Mi aveva appena colto in flagrante a fissarlo. Avrei dovuto quantomeno distogliere lo sguardo e fare la vaga, ma non ci riuscivo. Mi scrutava come se riuscisse a leggere ogni mio pensiero, mi sentivo nuda sotto ai suoi occhi. A quel pensiero non potei fare a meno di arrossire.

Decisi che era meglio avvicinarmi al tavolo delle bevande per prendere altro alcol, si necessitavo decisamente di altro alcol. Ma mentre ero intenta a versarmi da bere, sentii una presenza dietro di me. Una scarica di brividi percorse la mia schiena. Mi voltai all'istante. Lui. Lui era lì, a pochi passi da me, con un sorriso malizioso sulle labbra e gli occhi ridotti a due fessure indagatrici.

"Sei quella nuova, vero?" disse, la sua voce era profonda e provocatoria.

Sfoderai uno dei miei migliori sorrisi. "Sì, mi chiamo Hope." Risposi cercando di sembrare disinvolta. "E tu sei?"

"Satori Tendou" rispose, con un inchino teatrale. Mi fece sorridere ancora di più. "Allora, cosa ne pensi di questa festa?"

"È carina, anche se un po caotica" dissi. "Tu invece sembri del tutto a tuo agio."

"Diciamo che mi piace essere al centro dell'attenzione" rispose con un sorriso sornione. "E tu, Hope, da dove vieni?"

"Sono italiana, sono qui per un anno di scambio" risposi a mia volta. "È unesperienza nuova e devo dire che ci sono tante cose a cui abituarsi."

"L'Italia! Che posto affascinante" disse, avvicinandosi un po di più. "Deve essere un grande cambiamento per te."

Annuii, cercando di non farmi distrarre dalla sua vicinanza. "Sì, ma è un cambiamento che volevo. Amo scoprire nuove culture. Fare nuove avventure." Cercai di dare un tono malizioso alla mia voce.

"Interessante" rispose fissandomi con quegli occhi penetranti. "Sai, penso che tu abbia molto coraggio a venire qui da sola. Non è da tutti."

"Grazie" Mi fece sentire un po' lusingata. "Ma tu? Cosa fai qui alla festa?"

"Sono venuto a divertirmi, come tutti gli altri" rispose con un sorriso enigmatico. "Ma devo ammettere che non mi aspettavo di incontrare qualcuno di così interessante."

Il suo tono era provocatorio, ma c'era qualcosa di genuino nel modo in cui mi guardava. Sentii il cuore battere più forte, ma cercai di mantenere la calma. "Interessante? E perché mai?"

"Perché sembri diversa dagli altri" e nel dirlo si avvicinò fino a sfiorarmi l'orecchio con le labbra, abbassando la voce. "E io adoro le persone diverse."

Non sapevo come rispondere a questo, mi sentivo confusa ma anche attratta. "Beh, grazie, credo.

Il rosso sorrise e si allontanò leggermente, ancora fissandomi. "Mi piace il tuo spirito, Hope. Chissà, magari ci rivedremo presto."

E con un ultimo sguardo malizioso, si allontanò, lasciandomi lì con il cuore che batteva all'impazzata. Lo guardai sparire tra la folla, sentendomi ancora scossa da quello strano incontro. C'era qualcosa in lui che mi attirava, qualcosa di oscuro e misterioso che non riuscivo ad ignorare.

Mentre ero persa nei miei pensieri, vidi alcune mie compagne di classe mi raggiungermi di corsa con espressioni preoccupate. "Hope, stai bene?" chiese Yuki.

"Sì, sì, sto bene" risposi, cercando di sembrare tranquilla.

"Abbiamo visto che stavi parlando con Tendou" disse Saki. "Devi stare attenta con lui."

"Perché?" chiesi curiosa.

"Lui è il Guess Monster della squadra di pallavolo" spiegò Misa. "È un tipo inquietante e poco raccomandabile. Dicono che sia imprevedibile e che ami giocare con le persone."

Le parole di Misa mi sorpresero. "Davvero? Ma non mi è sembrato così terribile."

"Trust us, Hope" incalzò Yuki. "È meglio stare alla larga da lui. Non vogliamo che tu finisca nei guai."

Annuii, ma dentro di me ero confusa. Satori Tendou. Sarà davvero così pericoloso? O cè di più sotto la superficie? I miei pensieri erano invasi dalle domande. A me era sembrato affascinante e intrigante, non inquietante.

Mentre ero immersa nelle mie domande, le ragazze mi presero per un braccio e mi trascinarono verso la pista da ballo, cercando di distrarmi da quell'incontro. Ma era più forte di me. Mentre ballavo, non potevo fare a meno di pensare a lui. La sua presenza, i suoi occhi, il suo sorriso malizioso. Era come se avesse lasciato un segno dentro di me. Forse era vero, forse avrei dovuto tenere la guardia alta. Ma c'era qualcosa in lui che mi faceva desiderare di conoscerlo meglio. Chi è davvero Satori Tendou? Era un'enigma, ed io sono determinata a risolverlo. Sentivo che questo era solo linizio di qualcosa di molto più grande.

***

Un saluto a tutti! Spero vi stia piacendo la storia.
Questi sono solo i primi capitoli introduttivi. Tra un po' inizieranno a succederne di ogni 😉

Faro nell'oscurità (Satori Tendō x oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora