Capitolo 12

17 5 0
                                    


"Ti bacerei tanto. Ti bacerei in modo assurdo, folle e ambiguo. Ti bacerei ovunque, tanto da far diventare i baci qualcosa di illegale"
Anonimo


Pov Jessica

"Sweather Weather" The Neighbourdhood

La mattina dopo mi svegliai per colpa del sole che entrava dalle finestre e vidi, ai piedi del mio letto Fuffy, il mio gatto dal pelo lungo con le macchie bianche e arancioni spettinato. La scena mi fece sorridere e scesi in cucina dove trovai, stranamente, mio padre discutere con mia madre, ok, ora non è più così strano.
Probabilmente catturato dalle urla insopportabili dei miei genitori, scese mio fratello.
<<si può sapere che cosa avete da urlare di prima mattina?>> chiese mio fratello
<<ma buongiorno anche te tesoro>> rispose mia madre con il suo solito sorriso falso.
<<allora?>> precedetti mio fratello
<<nulla..>>rispose con il suo solito tono arrabbiato mio padre e quando risponde così, di solito, la questione è chiusa. Ma stavolta no, stavolta continuo io, non so con quale coraggio.
<<nulla? Davvero? Pensate di nasconderci tutto? Pensate che noi siamo così stupidi da non capire quello che sta succedendo? Pensate che non abbiamo capito che siete solo due persone che di solito non vanno d'accordo? Pensate che non sappiamo che voi volete separarvi? E cazzo... il fatto di volervi separare è l'unica decisione su cui siete d'accordo. Papà non c'è mai, e quando c'è litigate. Quando non c'è è tutto così bello, non ci sono grida, nessuno ha paura. Perchè si, quando gridate l'uno contro l'altra abbiamo paura. Paura che papà possa aver dato uno schiaffo alla mamma come la scorsa settimana. Da quel giorno abbiamo paura e si, abbiamo paura di te, papà. Non sai quanto cazzo di volte abbiamo provato a dirtelo ma tu sei così arrabbiato e stronzo che->> mi fermo. Ma non perchè abbia voluto. È uno schiaffo sulla mia guancia a fermarmi, e dopo, un coltello entra all'interno del mio stomaco, provocando una ferita profonda.
<<moderiamo i termini signorina>> è lui. Mio padre, è lui a parlarmi ed è lui ad avermi fatto così male che sono accasciata per terra, sul pavimento prima bianco, ora pieno di sangue probabilmente dovuto al fatto che mi abbia accoltellata alla pancia.

Non ho forza. Non ho forza di aprire gli occhi nè di alzarmi. Non ho la forza di parlare e di chiedere aiuto, ma so che non importa, perchè mio fratello e mia madre sono qui, li sento, percepisco i loro passi, le loro grida e i loro pianti. Pianti che non sentivo da una vita. Grida strazianti, quasi come se fossi morta,così decido di dare un segno con la mano per far capire che sono ancora qui.

Sembra che il mio segno abbia funzionato, perchè sento mia madre parlare al telefono con i dottori dell'ospedale, mio fratello che mi stringe a sè e mio padre.
Mio padre che pensavo fosse cambiato, invece no, è sempre la stessa merda di persona. Ed è lui che sento correre via, e poi sento la porta sbattere.
Quello è l'ultimo suono che sento e poi non percepisco più nulla.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Pov Henry

A svegliarmi questa mattina è la mia suoneria.
È Jack, il fratello di Jessica.

<<Dimmi Jack>> dico con la voce impastata dal sogno
<<Ehi, Henry devi venire subito in ospedale>> risponde piangendo lui
<<Arrivo>> dico preoccupato e poi lui riattacca.

Spero solo non si sia successo qualcosa di grave. Sono frustrato, confuso non so chi si è fatto male nè perchè, spero solo non so tratti della mia dormigliona preferita.

Arrivo in ospedale e la prima persona che vedo è Jack e lì inizio a preoccuparmi sul serio.
<<Amico...>> lo saluto io con voce triste vedendolo così e non capendo cosa stesse succedendo.
<<Jessica...è...è....messa male....>>a quelle parole non posso che mettermi a piangere e abbracciare il mio amico.
<<C-cosa è successo>>chiedo
Non risponde, continua a piangere.
Ci sediamo nelle sedie attaccate al muro davanti alla stanza di Jessica.
La porta del corridoio si apre, spero sia un dottore o un'infermiera che possano dirci qualcosa, ma è solo Jasmine, accompagnata da Thomas.

Rimaniamo lì, fermi ad aspettare per due ore credo, ho perso la percezione del tempo, penso solo la lei e a cosa le possa essere accaduto.

***

Sono passate quattro ore ormai e io, Jack, Thomas e Jasmine aspettiamo ancora notizie. Sono stanco e ormai ho perso le speranze che qualcuno ci dica qualcosa entro oggi, fino a quando non vedo un dottore avvicinarsi a noi e poi fermarsi.
Ci alziamo.
<<siete voi i parenti di Jessica Barkinson?>>
<<si, io sono suo fratello, Jack Barkinson>> rispose Jack
<<Bene, sua sorella sta meglio, se volete, uno per volta, potete entrare a farle visita>> ci comunica e quando pronuncia "sta meglio" mi tranquillizzo subito.
<<Grazie>> pronunciamo in coro e poi, gli sguardi sono rivolti tutti verso di me.
Appena il dottore va via, prendo parola.
<<che c'è? Perchè mi fissate tutti?>>
<<non vuoi entrare per primo?>> mi chiede Thomas
<<no, preferisco entri Jack>> dico io con un po' di rimorso, volevo entrare per primo, ma il fatto è che è meglio se entri Jack, è suo fratello, è più importante per lui sapere come sta sua sorella.
Jack entra, ma solo per dieci minuti ed esce più felice di prima, gli sguardi sono di nuovo su di me e capisco che ora è il mio turno.

Entro e subito la vedo girarsi verso la porta. Anche con tutti questi fili collegati al braccio e con dei cerotti sulla faccia, è bellissima.
<<ciao>> dico in un sussurro
<<ciao>> risponde lei con voce tirata
<<come stai?>> dico io preoccupato
<<io bene, adesso, piuttosto tu, come stai? Hai una faccia...>>
<<ora che ho visto che stai bene, mi sento meglio>>
<<meglio rispetto a quando?>> chiede preoccupata
<<non mi è successo niente tranquilla, è solo che stare in quel corridoio senza avere notizie su di te mi ha fatto sentire incredibilmente male>>
<<vieni qui>> mi dice sbattendo la sua mano sul materasso del letto e solo ora mi accorgo di essere rimasto davanti la porta.
Mi avvicino e mi siedo.
Vorrei baciarla, un sacco, ma non penso che sia nelle condizioni, così la abbraccio, come lei ha abbracciato me qualche giorno fa. Così la stringo, la stringo a me come se potesse scappare e, come ho fatto io, lei dice <<non vado da nessuna parte, non senza di te>>

Ciao ragaa♡☆
Oggi aggiornamento, siete felici? Come mai il padre di Jessica ha fatto questo gesto? C'è qualcosa che non sappiamo? Se avete pensieri, dubbi, domande o perplessità scrivetele pure nei commenti, li leggo sempre e vi risponderò! Detto ciò bacionesss☆♡

Amore è la risposta - Lethal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora