Capitolo 32

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Pov Henry

"Friends" Chase Atlantic

L'immagine di Tessa che va via con il suo solito passo svelto, quasi come se qualcuno la stesse inseguendo e lei dovesse scappare via, si riproduce continuamente nella mia mente. Camminava come se stesse cercando di scappare da me.
È questo che penso da quando ho finito il sushi e la pizza insieme, pessima idea, sul serio non fatelo.
Dopo cena ho preso il telefono, non lo avessi mai fatto, e ho visto che il post pubblicato da Virginia aveva anche me come collaboratore, ciò vuol dire che potevo vedere tutti i like o commenti che la gente metteva al post.
Tra i tanti like di amici e parenti, spiccava il suo, spiccava l'username dell'unica persona che non era presente in quelle foto.
Uno degli ultimi like messi al post era quello di Tessa.
Ormai so il suo username di instagram a memoria: tessabarkison__
Semplice e lineare proprio come lei, lei che avrei voluto avere per sempre al mio fianco.
Dopotutto è vero, me la sono cercata, l'ho voluto io, semplicemente perchè io non sono abbastanza per lei, e lei è troppo per me, troppo bella, troppo perfetta, semplicemente "troppo" in tutto.
Ho dovuto farlo, ho dovuto baciare quell'altra ragazza, non avevo altra scelta, dovevo farlo, dovevo lasciarla, per il suo bene, come si fa con le rondini, perchè lei è una rondine, è la mia rondine, e queste si lasciano libere nel cielo, a volare e rieccheggiare come gli aquiloni colorati che combattono contro il vento, pur di non toccare terra. Lei è una rondine appena partita per il suo viaggio di inverno, e non tornerà più qui per la primavera. Non tornerà più da me.
L'ho lasciata libera, ora può vivere la sua vita, può rispettare il suo patto di matrimonio, può studiare all'università senza che una famiglia mafiosa, come la mia, intralci il suo percorso. Io voglio che lei segua i suoi sogni, voglio solo il bene per lei, e so che lasciandola in questo modo, non ho fatto la scelta migliore, so che non le ho fatto del bene così, ma non potevo fare altro, non conoscevo altro modo, quello che ho usato era l'unico che conoscevo. Non ho avuto il coraggio di tenerla con me, ho agito seguendo l'istinto, non ho pensato, ho fatto prevalere i miei pensieri, quelli che continuavano a dire che non ero abbastanza per lei, e solo ora mi rendo conto che poteva essere anche più di una stupida cotta adolescenziale. Ma come sempre, è troppo tardi, si troverà qualcun altro con cui vivere la sua vita, qualcun altro che la renda felice, qualcun altro che aggiusti ciò che io ho rotto, qualcun altro che le dia il suo "felici e contenti" che tanto brama e che tanto merita. Tessa è una ragazza meravigliosa, e no, non parlo solo di aspetto fisico, è meravigliosa perchè aiuta le persone, possiede empatia, cosa che io non ho, ma soprattutto, è l'unica che mi abbia mai fatto provare quel sentimento: l'amore.
Per chiunque l'amore è quel sentimento che ti fa venire il batticuore, quel sentimento che ti leva le parole di bocca, quel sentimento che ti perseguita pure nei sogni. Per me, invece, l'amore è un sentimento che il cuore te lo rallenta, piano, piano, ogni battito potrebbe essere l'ultimo, l'ultimo battito, l'ultimo istante della tua vita, dove non hai fatto altro che guardare quella persona, ammirarla e amarla per ogni cosa, in ogni situazione bella o brutta. L'amore, a me, non toglie le parole di bocca, anzi mi fa venire una parlantina impossibile da fermare, inizio a parlare e parlare che quasi non mi fermo più. L'amore non ha una data di inizio nè una di fine, l'amore è tutto quello che provavo per Tessa, che provo, per Tessa, ma non volevo darle un futuro privo di felicità, non eravamo destinati a stare insieme. Lei aveva il suo contratto da rispettare, io ho le mie responsabilità da prendere, in quanto, alla morte di mio padre, diventerò il prossimo capo mafia della famiglia Jonson, l'unico che probabilmente non avrà una dama con sè, perchè no, Tessa, non è una persona che dà seconde possibilità, non dopo tutto quello che le ho fatto. Sono un coglione, l'ho tradita, di nuovo, e questa volta non ci sono nè i "se" nè i "ma" ho sbagliato e devo accettarlo, probabilmente sarà accasciata sul suo letto, nella sua camera, a chiedersi cosa ha fatto di sbagliato, e io non posso darle alcuna risposta, perchè la risposta non c'è. Lei non ha sbagliato niente, sono io ad avere sbagliato, sono io ad essere lo spezzacuori, è sempre colpa mia, sono sempre io il problema.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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