Capitolo 19

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Pov Jessica

"Into you" Ariana Grande

Siamo ancora qui in cucina a guardarci in silenzio.

Nessuno sa cosa dire nè cosa fare.

Io lo sapevo, Jasmine deve imparare a starsi un po' zitta.
Ora che sanno tutto sicuro ci cacciano di casa e andiamo a vivere sotto un ponte.

<<allora?>>è Jasmine a parlare
<<allora cosa?>> dice Thomas
<<in che senso allora cosa?>> dico io
<<avete sentito no?>> dice Henry
<<si Henry, abbiamo sentito>> dico io
<<allora? Nel senso cosa si fa?>> chiarisce Jasmine
<<ahh>> dice Thomas
<<ben svegliati>>dico io
<<ma che hai oggi? Fino a due minuti fa eri "normale" e ora sei tipo incavolata>> dice Henry. Dovrebbero pure chiedermi che ho oggi? No vabbe.

Cioè io racconto tutto del messaggio alla mia migliore amica dicendole che non deve dire nulla a nessuno. Lei lo promette, arriva il suo ragazzo e gli dice tutto come se le mie parole fossero volate al vento.

Sapevo che i ragazzi non capiscono un emerito cavolo, ma dalla mia migliore amica non me lo aspettavo.

<<nulla>> rispondo vaga ad Henry.
<<nulla? Sul serio Jess->> Henry sta per continuare, ma Jasmine lo ferma dicendo: <<Henry, forse è meglio se lasciate perdere per ora>>
Beh è vero ha rivelato tutto a Thomas, ma è pur sempre la mia migliore amica, capisce sempre tutto di me e sa dei miei momenti e delle mie giornate no.
<<cosa?>> dice lui incredulo
<<fidati meglio se lasci perdere, per ora, ci penso io>> dice la mia migliore amica portandomi di sopra.

Appena arriviamo su Jasmine mi porta dentro una camera che non avevo ancora visto.
Questa casa è enorme!
La camera ha le pareti bianche con diversi quadri sulle pareti. Al centro della camera c'è un divanetto rosso con sopra appoggiati dei teli viola e rosa pastello.
Attorno al divanetto ci sono diversi posti a sedere per dipingere e, in un angolo della stanza, dei colori pronti per essere disposti sulle tele e fare le loro magie.
A questo punto penso di essere in un aula di disegno (?)
Ma chi è che disegna in questa casa? Io sono una schiappa. Jasmine non vuole disegnare, ma disegna benissimo. Henry non penso proprio, quindi... resta solo..... Thomas? Ok, strano, ma possibilmente vero. Devo indagare di più su questa casa.
<<ma che ti prende Jess?>> dice la mia migliore amica
<<ma che stanza è questa?>> dico io ignorando la sua domanda catturata dalla bellezza di alcuni dei quadri appesi ai muri.
<<siamo nell'aula di arte. Questa casa è enorme e la famiglia Calethon (la famiglia di  di Thomas) è ricchissima. Quando è nato Thomas vivevano qui e dato che i genitori erano quasi sempre a lavorare, lo lasciavano in casa con un'istitutrice privata che, in particolare, insegnava disegno. Così i genitori allestirono questa stanza, o meglio, fecero allestire da dei servienti>> concluse Jasmine
<<w-wow>> dico io
<<già, lo so, ma ora rispondi alla mia domanda>> dice lei
<<beh, il fatto è che non dovevi dire nulla e hai detto tutto, senza tralasciare alcun dettaglio. Potevo sopportare il fatto che dicessi che Caleb è qui, ma non posso sopportare il fatto che tu abbia detto dei miei traumi>> dico io cercando di rimanere più calma possibile, non voglio litigare anche con lei.
<<Jess, se possono aiutarci devono sapere tutto di noi>> dice lei cercando di scrutare dentro di me per capire cosa stessi pensando.
<<sono d'accordo, ma non mi sembravano convinti quando hanno detto che sarebbero rimasti ad aiutarci>> dico io quasi sottovoce, non voglio che ci sentano
<<lo so, anche a me ha fatto lo stesso effetto, ma vedrai si staranno confrontando ora che non ci siamo, e capiranno ciò che è più giusto fare>> dice lei cercando di calmarmi
<<e qual è la cosa giusta da fare?>> chiedo io
<<beh, dipende i punti di vista. Se vogliono  correre diversi rischi perchè ci amano e vogliono davvero rischiare tutto per salvarci e salvare loro stessi, ci aiuteranno. Se invece vogliono salvarsi senza correre rischi se ne andranno e ci lasceranno. Ma noi speriamo nella prima, giusto?>> mi chiede lei dopo avermi spiegato tutto
<<si, noi speriamo che ci aiutino e che ci salvino e si salvino, ma questo non vuol dire che non dobbiamo fare nulla Jasmine. So che non vuoi correre rischi nemmeno tu, quindi se dobbiamo fare le cose per bene senza far capire a Caleb che abbiamo paura, dobbiamo metterci in gioco anche noi.>> dico io alla mia migliore amica sapendo che lei, con il suo ragazzo a fianco, non avrebbe fatto granché.
<<ok, ma ora che facciamo?>> mi chiede Jasmine
<<ora andiamo di sotto e cerchiamo di origliare, capiamo cosa vogliono fare e poi usciamo allo scoperto>> spiegai alla tonta qua a fianco.
<<ok, e se ci scoprono?>> chiese lei preoccupata
<<ahhhh, la spetti di pensare al peggio? Non lo faranno Jasmine, saranno troppo impegnati a parlare>> dissi io cercano di convincere anche me stessa.
A dire la verità nemmeno io so cosa sto facendo, ma va bene così. Jasmine non lo saprà mai.

Siamo appena uscite da quella camera enorme che sembrava più lo studio di Picasso, e ci dirigiamo verso le scale. Stiamo scendendo e quando siamo abbastanza vicine da sentire ci fermiamo e ascoltiamo senza farci vedere.
<<non lo so Henry, sembra preoccupante, sembra un pazzo psicopatico....forse non dovremmo fare nulla, loro sembrano conoscerlo da una vita, sanno come si comporta, noi cosa dovremmo fare?>> è Thomas a parlare.
<<o mio dio Thom, si tratta di Jessica e Jasmine, le nostre ragazze, capisci amico? Se succede qualcosa anche solo a una di loro siamo finiti, ci rimarrebbe nella coscienza>> cerca di convincerlo il mio tesoruccio.
<<si Henry, ma...loro non sanno tutta la verità>> è di nuovo Thomas a parlare. Ma di quale verità parla? Cosa c'è che non sappiamo? Dovremmo uscire allo scoperto ora?
Guardo Jasmine nella speranza che anche ora mi legga in mente, e sembra farlo, dal momento che mi guarda come per dire "scherzi? Dobbiamo vedere cosa si dicono, sembrano nasconderci troppo".
E così facciamo, rimaniamo lì a vedere cosa dicono ancora.
<<potremmo dirgli la verità. Non sarà così difficile parlare anche delle nostre famiglie e del nostro passato>> dice Henry dandoci tutte le risposte.
Così guardo di nuovo Jasmine e lei acconsente a scendere.

Quando ci vedono scendere dalla rampa di scale in marmo, nei loro volti leggo la confusione. Sembrano pregare che noi non abbiamo sentito nulla. Per fortuna siamo delle ottime attrici, e non si vede per nulla che siamo ancora più infuriate di prima.
O meglio, io sono più infuriata di prima e spero non si noti, mentre Jasmine sembra più calma di un cerbiatto mentre dorme, ma so che è arrabbiata.
Ahhh, è proprio vero che l'apparenza inganna!
<<ehilà ragazze!>> ci saluta Thomas
<<come va? Ti sei calmata Jess?>> mi chiede Henry. E cavolo non riesco a essere arrabbiata con lui per quello che abbiamo sentito poco fa. I suoi occhi sono meravigliosi, mi ci sto perdendo dentro in quel paradiso.
Comunque sia, devo fargli vedere che sono ancora arrabbiata, anche perchè, lo sono, quindi non rispondo.
<<eddai non vorrai tenermi il broncio per tutto il tempo!>> dice Henry anche questa volta senza risposta.
<<lascia perdere amico, piuttosto, Jasmine cosa hai anche tu?>> chiede Thomas alla sua ragazza. Io e Jasmine ci scambiamo un'occhiata e lei capisce che deve fare esattamente come sto facendo io.
D'altronde il silenzio è la risposta migliore, no?

Amore è la risposta - Lethal Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora