1 - Nuovi inizi

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"Angela cazzo muoviti!"

La voce poco delicata ed armoniosa di Gaia si scontrò prepotentemente contro i timpani, dell'ancora dormiente, compagna di stanza.

"Dio Ga, dammi ancora cinque minuti."

Mugugnò facendo sprofondare il suo viso all'interno del cuscino, nel tentativo di evitare la luce artificiale della camera. I capelli mossi sparpagliati su di esso risultavano in disordine tanto quanto i suoi pensieri. Iniziò però a pensare che avrebbe fatto meglio a fermarsi al quarto shottino la sera prima.

"Non li abbiamo cinque minuti, devi muoverti."

Continuò con poca grazia la ragazza che ormai era già pronta. Come risposta ebbe solo un ennesimo, indecifrabile mugugnare.
Scelse così di ricorrere alle maniere forti.
Tirò via le coperte dal corpo della giovane, lasciando che l'aria settembrina la travolgesse.

"Sei una cagacazzo."

Esclamò Angela spazientita, alzandosi però finalmente dal suo letto. Massaggiò tra pollice ed indice le sue tempie, mentre trascinava il suo corpo fino al bagno per sciacquarsi il viso con più acqua fredda possibile. L'altra ragazza sapeva bene che non pensava davvero quelle cose, dopo tre anni aveva ormai imparato a conoscere la ragazza dagli occhi di ghiaccio, e si era irrimediabilmente affezionata anche al suo carattere all'apparenza burbero e scontroso.

"Dovresti ringraziarmi, non possiamo far tardi il primo giorno di scuola."

Replicò poi Gaia, appoggiata allo stipite della porta con le braccia conserte, mentre attendeva che l'altra fosse pronta. Per fortuna Angela era sempre stata abbastanza rapida nel prepararsi, la sua coinquilina era ben consapevole che in pochi minuti sarebbero state fuori dalla stanza.

"Grazie mamma."

Sbiascicò in modo sarcastico mentre passava lo spazzolino sui denti. La piccoletta sbuffò irritata da quell'appellativo, non erano neanche le otto di mattina ma la sua compagna stava già mettendo a dura prova la sua pazienza.

"Fa poco la spiritosa, la prossima volta impari a fare serata il giorno prima dell'inizio dei corsi."

Un sorrisetto divertito si fece largo sul volto della ragazza dagli occhi blu, si asciugò il viso mentre nella sua mente si facevano largo i ricordi della notte precedente. Oltre all'alcool e alla musica scadente, le feste di inizio anno erano gremite di belle ragazze. In queste occasioni occhi blu attirava a sè quante più donzelle possibili, strimpellando con la sua fidata chitarra qualche vecchia canzone, grazie al suo fascino da musicista misteriosa, bella e dannata. Molte di loro morivano dietro alla giocatrice delle Brunis e in serate come quelle Angela doveva soltanto pescare dal mazzo.

"Beh, ne è valsa la pena."

Affermò maliziosa, con le sue sopracciglia che facevano su e giù, trionfante, ottenendo un'ulteriore sbuffo dall'amica.
I suoi lineamenti adesso erano rilassati, quasi non sentiva più il post sbronza. Era ben consapevole del suo fascino e non faceva altro che sfruttarlo a suo vantaggio, a patto che fosse chiaro fin dall'inizio che la passione che tanto era brava ad accendere, sarebbe durata una singola notte e si sarebbe spenta sotto le lenzuola. Tuttavia, queste premesse, nella maggior parte dei casi, non servivano ad evitare cuori infranti e appellativi poco gradevoli nei suoi confronti.

"Non voglio sapere i dettagli. Muoviti."

Gaia abbandonò la porta del bagno andando a recuperare la giacca dal suo letto, per poi ticchettare su e giù con il tallone sul pavimento, spazientita.

"Dici così solo perché Christian non è ancora tornato dal precampionato."

Quella mattina Angela si era decisamente svegliata coraggiosa, conosceva il debole della compagna di stanza per il cestista ed amava punzecchiarla ogni volta che poteva. Purtroppo per lei però i suoi riflessi non erano ancora abbastanza attivi e, prima che potesse accorgersene, si ritrovò con la ciabatta di Gaia spiccicata contro la sua fronte.

Un'onda che poi si ritraeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora