10 - Ok, mi importa

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Sarah scosse la testa, ingoiò a vuoto ricacciando indietro le lacrime, poi restò in silenzio per una manciata di secondi.
Occhi blu tornò ad appoggiare la sua schiena alla parete dietro di loro mentre la matricola elaborava le parole che le aveva appena urlato contro la maggiore.

"È questo il problema?"

Chiese ad un tratto Sarah. Angela voltò la testa verso la sua direzione ed alzò un sopracciglio in risposta, confusa dalla sua domanda e non capendo a cosa si riferisse.

"È Holy il problema."

Disse adesso la minore, come se fosse un'affermazione.
Occhi blu rise, una risata che voleva sembrare di scherno ma che in realtà conteneva tutto il suo nervosismo. Si girò ora verso di lei poggiandosi al muro con la spalla sinistra, facendo l'ultimo tiro dalla sua sigaretta per poi gettarla al suolo e spegnerla con la punta delle scarpe.

"Di certo non è un problema mio se ti piacciono i malesseri con i capelli rossi."

Rispose la maggiore. Si passò una mano tra i ciuffi ribelli, sentendosi a disagio e poi incrociò le braccia al petto. Sarah la trovava incredibilmente attraente, e si odiava per questo. Angela faceva di tutto per allontanarla, ma come poteva lasciarsi convincere dopo tutto ciò che avevano vissuto quel weekend? La matricola si avvicinò alla maggiore sorridendo, conscia di aver colto il punto, faticava a credere che occhi blu fosse gelosa di lei, eppure la sua reazione suggeriva esattamente quello.

"Hai ragione, mi piacciono i malesseri, ma non con i capelli rossi."

Sussurrò poi a pochi centimetri dal suo viso, appoggiò una mano sulla guancia di occhi blu lasciando alcune carezze delicate.
Decise di osare, anche se non sapeva bene cosa stesse facendo o perché. Non aveva mai provato le sensazioni che avvertiva in presenza di Angela, soprattutto non le aveva mai provate con una donna.
Eppure la maggiore esercitava su di lei uno strano fascino.
Nonostante le incomprensioni iniziali, che avevano contribuito ad accrescere l'interesse di Sarah verso occhi blu, dopo aver visto la sua parte più umana avvertiva quasi la necessità di scoprirla maggiormente.

"Ti farei solo del male Sarah."

Angela sbuffò, portando la sua mano su quella di Sarah, senza però spostarla.
Occhi blu portò il suo sguardo ad alternarsi tra gli occhi e le labbra della minore.
Dal momento in cui l'aveva vista aveva sentito qualcosa smuoversi dentro di lei, il così detto colpo di fulmine. Aveva provato però per settimane a dissuadere quell'emozione, si era comportata male, convinta che così l'avrebbe allontanata, invece non fu così. Inevitabilmente si lasciò andare facendo crollare qualche pezzo della sua corazza, non sapeva come quella piccoletta ci fosse riuscita, ma la verità era che aveva paura di legarsi sentimentalmente a qualcuno, così ogni volta che faceva qualche passo verso di lei, un campanello d'allarme la riprendeva e la obbligava ad allontanarsi nuovamente.

"Hai appena detto che non te ne frega di nessuno se non di te stessa."

Sussurrò nuovamente Sarah, avvicinandosi ancora di più a lei, provando a metterla alle strette e a fare i conti con se stessa e ciò che sperava provasse anche lei. La matricola sapeva che non fosse la verità, sapeva che ci fosse dell'altro, lo leggeva nelle sue pupille. Eppure non capiva perchè Angela si ostinasse a convincersi del contrario.

"Ed è così."

Continuò testarda la maggiore. La solita paura continuava ad avere la meglio su di lei e la solita corazza la portava ad allontanarsi dalla piccoletta. Eppure i loro nasi si sfioravano, i loro respiri si mescolavano e occhi blu non avrebbe voluto far nulla per interrompere quel lieve contatto, anzi.

"Non mi sembra."

Ribattè nuovamente Sarah, riusciva a vedere nei suoi pozzi blu la guerra interiore che stava combattendo. Angela sbuffò nuovamente e questa volta si allontanò fisicamente dalla matricola. Si sentiva messa a nudo e non riusciva più a sopportare lo stridere dei suoi pensieri.

Un'onda che poi si ritraeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora