Tornata a casa la tristezza la travolse nuovamente. Avrebbe voluto festeggiare con Sarah, gioire insieme della sua nuova avventura, festeggiare con lei e magari fare l'amore.
Tutto ciò però al momento non era possibile.
Si sedette sul suo letto ed una lacrima solitaria bagnò il suo volto. Si affrettò ad asciugarla e fece cadere il suo sguardo sullo zaino accanto a lei, si ricordò delle bottiglie non terminate la sera prima e decise di festeggiare così, prendendola come una scusa per affogare nuovamente il dolore che sentiva e sperando che l'avrebbe aiutata a non pensare alla matricola.Terminato l'alcool a disposizione, si distese sul suo letto e si rannicchiò su di esso, un turbinio di emozioni la travolse. Era felice, stava realizzando il suo sogno, aveva appena firmato un contratto importante, registrato una canzone che sarebbe uscita di lì a poco, eppure c'era qualcosa che non andava e quel qualcosa aveva un nome ed un cognome: Sarah Toscano.
Smise di fingersi forte e si lasciò andare alle lacrime, pianse fino ad inumidire il cuscino ed infine crollò in un sonno profondo con il cuore che finalmente aveva cessato di traforarle il petto.~~~
Dall'altra parte del campus, al campo da calcio, tutte notarono la sua assenza, ma nessuno ebbe il coraggio di chiederne il motivo, in particolare una di loro.
Lei neanche aveva bisogno di chiederlo, lo conosceva già. La discussione della sera prima rimbombava nella sua testa, il dolore non accennava ad affievolirsi.
Si sentiva una merda e forse lo era.
Fece tutto l'allenamento con il capo chino e la bocca chiusa, una prestazione parecchio sottotono, tutti se ne accorsero, ma Sarah non diede a nessuno l'opportunità di chiedere nulla.
Recuperò il suo borsone dallo spogliatoio e corse via, voleva stare da sola, o meglio, da sola con occhi blu, ma sapeva perfettamenteche non le sarebbe stato concesso.
Mentre stava attraversando i vari campi per tornare al dormitorio però si imbattè nell'ultima persona che avrebbe voluto incontrare quel giorno e per il resto della sua vita."Ehi Saretta."
Il rosso la richiamò con il suo sorrisino soddisfatto e con ancora addosso la divisa da allenamento.
"Sparisci Holy."
Replicò la matricola continuando ad andare dritta per la sua strada e rifilandogli anche una spallata. Il rosso però le afferrò un polso e la costrinse a girarsi verso di lui.
Sarah aveva gli occhi lucidi e gonfi ma non voleva mostrarsi debole proprio con Francesco, provò a mascherare la sua tristezza lanciandogli uno sguardo colmo d'odio, ma suo malgrado non funzionò."Che succede?"
Domandò il ragazzo, anche se poteva immaginarsi perfettamente la risposta.
"Hai anche il coraggio di chiedermelo? Come ti sei permesso di baciarmi senza il mio consenso?"
A quel punto Sarah scattò su tutte le furie e prese a colpire in pieno petto il rosso, che prontamente le bloccò i polsi con le mani. Gli attribuiva la colpa di tutto, probabilmente in modo errato ma era più facile trovare il colpevole in qualcuno che non fosse lei.
"Mi dispiace Sarah, l'ho fatto solo perchè tuo padre ci stava guardando, volevo solo darti una mano."
Mentì spudoratamente, una recitazione da Oscar. Sarah non era stupida ma in quel momento era molto ferita e così tra le braccia del rosso si lasciò andare, si addolcì e rilassò i muscoli.
"Per colpa tua ho litigato con Angela."
Continuò con la voce rotta, non controllava più le lacrime ormai. Francesco, intenerito dalla scena, la strinse a sè mentre la matricola si accoccolava al suo petto. Trattenne un altro sorriso, ormai sentiva di avere la più piccola in pugno, aveva giocato al meglio le sue carte e non aveva ancora terminato.
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Un'onda che poi si ritrae
FanfictionAU sajolie Sarah Toscano, figlia del preside della UCLA e nuova promessa del football. Da bambina prodigio si troverà in prima squadra ad affrontare pregiudizi, facce nuove e nuovi inizi. Angela Ciancio, difensore centrale per obbligo, musicista pe...