2 - Sfida accettata

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"Ciancio vuoi ripetere alla classe l'argomento appena spiegato?"

Un'ennesima gomitata raggiunse il fianco di Angela, il gesto di Gaia e le parole della professoressa la fecero letteralmente saltare dal banco sul quale si era dolcemente appisolata.
La lezione di biologia era risultata alquanto soporifera e le poche ore di sonno certamente non avevano aiutato.

"Cosa?"

Chiese la bella addormentata, provocando l'ilarità dei suoi compagni e facendo spazientire la professoressa.

"Sei fortunata che sia solo il primo giorno e che quindi io voglia essere buona, la prossima volta un giro dal preside non te lo toglie nessuno."

Angela avrebbe tanto voluto sbuffare e rispondere a tono, e l'avrebbe fatto se non fosse intervenuta Gaia che prontamente la interruppe con un'ennesima gomitata.

"Mi scusi prof, non ricapiterà."

Indossò un sorriso finto e si rimise dritta sulla sedia. In risposta la donna la ignorò, riservandole un'occhiataccia, e continuò con la sua lezione.

~~~

"Ma come ti sei addormentata durante la lezione della Pettinelli?"

Chiese Nathalie ridendo.
Terminate le lezioni era giunto il momento del primo allenamento della stagione ed Angela avrebbe preferito essere ovunque tranne che lì, ovunque tranne che in classe si intende.
Il sonno, il caldo e la brutta giornata certamente non contribuivano al suo entusiasmo.
 Non era mai stata una grande amante degli sport, ma per poter continuare a studiare alla UCLA, e quindi per poter frequentare il corso di musica più prestigioso degli Stati Uniti, doveva per forza praticare una disciplina sportiva e così scelse quello che le piaceva di più guardare.

Fortunatamente riuscì ad instaurare bei rapporti con alcune delle sue compagne, tra cui certamente Gaia e Nathalie, che ora erano impegnate a prenderla in giro durante lo stretching.

"Dai ragazze, venite qui."

Il coach Todaro richiamò la loro attenzione, come di consuetudine prima di ogni allenamento. Stavolta però non era solo, dietro di lui vi erano il preside Toscano ed una ragazza poco più bassa di lui che Angela aveva già iniziato a squadrare: capelli castani e riflessi biondi, occhi da cerbiatta color nocciola, leggermente più alta di lei e nasino all'insù. Era decisamente il suo tipo e potè sentire una strana attrazione verso di lei.

"Ragazze, innanzitutto ci tenevo a farvi l'in bocca al lupo per la stagione che sta per cominciare, sono sicuro che saprete tenere alto in nome delle Brunis. In secondo luogo volevo presentarvi Sarah, sarà una vostra nuova compagna di squadra ed è la mia figlia minore. Ovviamente non per questo avrà trattamenti speciali e non l'avrei portata qui se non pensassi che possa essere un valore aggiunto per la squadra. Vi rinnovo i miei auguri, mi raccomando, rendetemi fiero e forza Brunis."

L'uomo andò via ricoperto dai saluti delle ragazze lì presenti. La piccola matricola era rossa dall'imbarazzo ma cercò di nasconderlo alle altre ragazze. Sentiva tutti gli sguardi su di lei e non riusciva a sopportare questa sensazione, era la più piccola, l'ultima arrivata, le altre erano già tutte integrate tra di loro mentre lei... beh lei era solo una matricola che era arrivata in prima squadra grazie al padre.

"Piacere, io sono Gaia."

La ragazza dai lunghi capelli castani si avvicinò a lei con addosso un grande sorriso gentile, forte abbastanza da tranquillizzare, seppur minimamente, la più piccola.

"Piacere mio."

Esclamò Sarah, continuando poi il giro di presentazioni. Guardò alla sinistra di Gaia ed incrociò un paio di occhi blu che la stavano scrutando già da un bel po' e che avevano al loro interno uno strano bagliore, quasi magnetico.
Sarah le tese la mano, Angela si limitò a ricambiare con un cenno del capo. La più piccola fece scendere il braccio lungo il suo fianco e sorrise timidamente, a disagio.

Un'onda che poi si ritraeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora