26 - Zitta

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Quel pomeriggio, Sarah si aspettava finalmente di rivedere la maggiore al campo da calcio,  l'ora dell'allenamento però si avvicinava sempre di più ma di occhi blu non c'era neanche l'ombra. La matricola decise così di avvicinarsi, seppur tentennante, all'unica persona che avrebbe sicuramente saputo dove si trovasse la maggiore.

"Gaia, scusa se ti disturbo, ma hai per caso visto Angela?"

Domandò la matricola avvicinandosi con timore alla ragazza che nel mentre stava parlando con Nathalie e Chiara. Non appena la videro le due ragazze si allontanarono lanciandole varie occhiatacce, sapeva che in quel momento non erano le sue più grandi fan e nemmeno provavano a nasconderlo. 

"Non verrà Sarah."

La stessa Gaia fece fatica a trattenere una smorfia di disappunto nei suoi confronti, ma rispose ugualmente, il più rapidamente possibile, provava a nasconderlo ma era parecchio arrabbiata con la minore a causa di quello che era successo e che stava succedendo con Angela. 

"Ma come, l'avevo vista stamattina nei corridoi."

Chiese tra lo stupore la più piccola, se il mister l'avesse saputo sarebbe andato su tutte le furie, come se non fosse già abbastanza arrabbiato con occhi blu.

"È stata sospesa."

Aggiunse la ragazza non riuscendo stavolta a mascherare il fastidio nel suo tono di voce.

"Ma come sospesa..."

Una doccia gelata la travolse, non poteva essere ancora una volta causa del suo dolore, quella mattina allora non stava scherzando. Ma cosa stai combinando Angela?

"Senti Sarah, io non sono nessuno per dirti cosa fare nella tua sfera privata, però sono la migliore amica di Angela e non mi piace vederla così, sai che ciò che hai fatto è sbagliato e che stai continuando a sbagliare."

Le parole di Gaia la colpirono come un pugno dritto allo stomaco, sprezzanti e dirette. Nessuno meglio di lei conosceva occhi blu lì dentro, la matricola sapeva che doveva fare qualcosa per rimediare a tutti i suoi sbagli.

"Fidati Ga, non è come sembra."

Provò a spiegare ancora una volta, voleva di doveva parlare con Angela, ma quest'ultima ormai da giorni non le permetteva neanche di avvicinarsi.

"Lo spero, perchè sono stata la prima a fare il tifo per te, parlale e risolvi una volta per tutte questa questione."

Furono poi richiamate dal mister che le raggruppò come al solito in cerchio e diede il via all'allenamento.

~~~

Finito l'allenamento Sarah era intenzionata a risolvere tutto il casino che aveva generato in questi giorni, anche quello che era stato creato implicitamente da lei.
Dopo essersi fatta una doccia ed essersi cambiata, con ancora il borsone in spalla, si recò davanti all'ufficio di suo padre.
Entrò senza neanche bussare, da quando erano terminate le vacanze non aveva avuto grandi dialoghi con l'uomo e quei pochi erano stati brevi e duri.

"Buonasera anche a te Saretta."

Disse Marco mentre sfogliava alcune scartoffie, alzò poi il capo e notò l'espressione accigliata della figlia. Preventivamente sbuffò stanco, ne aveva avuto abbastanza di discutere quella giornata, ma a quanto pare non aveva ancora terminato.

"Devi togliere la sospensione ad Angela."

Affermò la ragazza senza troppi giri di parole, l'uomo la guardò accigliato, nessuno in anni di lavoro gli aveva mai detto cosa fare, e la prima non sarebbe stata di certo una ragazzina.

"Sarah, so che ti dispiace per la tua amica."

La matricola aggrottò la fronte a quell'appellativo, lei ed Angela erano ed erano state tante cose, ma di certo mai amiche, probabilmente solo un cieco non l'avrebbe mai notato.
Un cieco e suo padre.

Un'onda che poi si ritraeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora