Angela entrò come una furia all'interno della sua stanza. Sbattè violentemente la porta facendo rimbombare il suono per una manciata di secondi, si accese tremante una sigaretta ed inspirò avidamente.
"Dio Ciancio, queste vacanze ti hanno fatto parecchio male."
Angela sobbalzò leggermente, non sapeva che Gaia fosse già tornata dalle vacanze, non voleva offendere la sua amica ma in quel momento non le importava per niente.
"Non sono in vena di scherzi Gaia."
Tagliò corto e continuò a fumare fissando fuori dalla finestra le nuvole grige che si accumulavano in cielo, che sembravano rispecchiare esattamente il suo umore e la sua testa.
"Che succede Angela?"
Gaia si sedette accanto a lei e le accarezzò piano la schiena. Occhi blu lasciò andare il capo sulla spalla della coinquilina e sbuffò. Le spiegò la situazione, il motivo del suo malessere e la delusione che stava provando in quel momento.
"Angela ci può stare che tu ci sia rimasta male, ma capisci anche la situazione di Sarah. Non è mai semplice fare coming out e tu lo sai, le hai dato la possibilità di spiegare il perchè non l'abbia detto a suo padre?"
Angela scosse la testa in segno di diniego. Ora che ci ragionava sapeva di aver fatto una cazzata. Sapeva quanto fosse difficile essere se stessi in una società che ti punta il dito non appena sei diverso.
Che poi cos'è la normalità? Angela se l'era sempre chiesto. Per lei la normalità era semplicemente essere in pace con se stessi, liberi senza intaccare la sfera privata altrui. Eppure per la maggior parte delle persone ciò non bastava, la maggior parte di loro doveva puntare il dito e giudicare chiunque non gli andasse a genio.
Lei voleva essere libera e sincera.
E lo era.
Ma ciò non era facile, lo sapeva.
E a mente fredda sapeva anche di non poter pretendere che la matricola fosse pronta a lottare contro i pregiudizi altrui mentre si stava ancora scoprendo.
I suoi genitori non le erano mai andati contro, ma poteva immaginare il dolore che si poteva provare quando tuo padre non accettava il tuo modo di essere e di amare.
Sarah aveva detto di lei, di loro, alla sua famiglia e lei l'aveva trattata in modo superficiale solo per soddisfare un suo capriccio, invece ciò che aveva fatto la minore era lodevole e richiedeva tanto coraggio. Occhi blu desiderava poter baciare la matricola ogni qualvolta ne aveva voglia, camminare con lei per il campus mano nella mano, presentarsi con lei alle partite e alle feste, ma era egoista da parte sua obbligare Sarah a parlare della sua sessualità a suo padre.
Meritava delle spiegazioni.
E Sarah meritava di poterle dare delle spiegazioni."Parlale Angela."
Concluse la coinquilina. Occhi blu la strinse a sè e la ringraziò, Gaia era davvero fondamentale per lei, non avrebbe saputo dire che fine avesse fatto se non l'avesse mai conosciuta, probabilmente si sarebbe ritrovata sbattuta fuori dal collage dopo il primo giorno del primo anno e sarebbe finita a fare l'elemosina sotto un ponte. Sorrise al pensiero e scosse piano la testa.
"Poi mi dirai di te e Christian, le storie le vedo sporcacciona."
Gaia arrossì di botto e lanciò un cuscino in direzione di occhi blu, prima che potesse colpirla però Angela era già uscita tra le risate dalla stanza.
~~~
Non appena si avviò verso la camera della matricola però il suo umore cambiò radicalmente. Era nervosa e le sue unghie iniziarono a risentirne.
Bussò alla porta di Sarah, sperando che Stella non fosse ancora presente."È aperto."
Urlò la minore dall'altro lato della stanza, aspettandosi di vedere Stella e non immaginandosi che a bussare fosse occhi blu.
STAI LEGGENDO
Un'onda che poi si ritrae
FanfictionAU sajolie Sarah Toscano, figlia del preside della UCLA e nuova promessa del football. Da bambina prodigio si troverà in prima squadra ad affrontare pregiudizi, facce nuove e nuovi inizi. Angela Ciancio, difensore centrale per obbligo, musicista pe...