14 - Gelato

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Sarah rimase inizialmente imbambolata dopo le parole di occhi blu, ma stavolta era decisa a non farsi prendere in giro.
Non di nuovo.
Non per l'ennesima volta.
Con uno slancio afferrò il polso di Angela, impedendole di andar via e la attirò nuovamente a sè.

"L'avevi promesso."

Sussurrò con qualche lacrima che era ormai sfuggita al suo controllo. A questo punto anche il cuore di pietra di Angela sembrò essersi sciolto, davanti alla matricola in quello stato, decise di mettere momentaneamente da parte se stessa e il suo orgoglio.

"Ho bisogno di certezze piccoletta."

Finalmente il suo tono si era addolcito, Sarah sapeva avesse ragione ma non poteva trattarla così.

"Io ho solo paura."

Continuò a voce bassa la minore, così come il suo sguardo. Non riusciva più a reggere la tempesta negli occhi di Angela, si sentiva minuscola davanti ad essi. Le sembrarono però leciti i suoi sentimenti, per lei era tutto nuovo e le novità spaventano sempre.

"Non puoi reagire così per un semplice abbraccio, io non sono un giocattolo da usare e gettare a tuo piacimento."

Angela alzò nuovamente di poco il tono, non per rabbia ma per delusione. Sapeva di non poter pretendere chissà cosa da Sarah, non voleva forzarla a far nulla, sapeva quanto fossero delicate queste cose, una parte di lei continuava a ripeterle che fosse solo una ragazzina alla scoperta di sè, di darle tempo ed avere pazienza ma l'altra, quella più egoista, le urlava di non impelagarsi nuovamente in una situazione del genere.
Non sapeva a chi affidarsi.

"Non ho mai pensato che tu lo fossi, sono solo spaventata, per me è tutto nuovo."

La matricola diede voce ai suoi pensieri, ormai non controllava più le lacrime, provava a nascondersi dietro le sue mani, non voleva far pena alla maggiore ma i suoi sentimenti erano più forti della sua volontà.

"Per favore non andare via."

Disse infine Sarah con la voce rotta.
In quel momento Angela decise a chi dare ascolto.
Attirò a sè il corpo della più piccola, la strinse forte e posò una serie di baci sulla sua nuca. Sarah si tuffò in quell'abbraccio, ricevendo alcune delle conferme di cui tanto aveva bisogno. Occhi blu le accarezzò piano la schiena cercando di calmarla e pian piano ci riuscì, riportando il respiro della matricola ad un ritmo normale.

"Ci proveremo insieme piccoletta, però promettimi che pian piano ti lascerai andare."

Stava mettendo da parte il suo lato peggiore, si stava fidando, si stava mettendo in gioco, e tutto questo grazie a Sarah.
Sperava con tutta se stessa che ne sarebbe valsa la pena.

Sarah annuì in silenzio. Aveva tutte le intenzioni di far chiarezza ed esprimersi al meglio, sentiva di poterlo fare con Angela. La matricola portò le sue mani a circondare il volto di occhi blu, finalmente i suoi occhi le trasmettevano nuovamente calma, contornati da quel luccichio leggero che non sapeva descrivere cosa fosse, ma che era sempre presente quando erano insieme.
Sarah si avvicinò piano alle labbra della maggiore e le fece unire lentamente, quasi timidamente. Le braccia di Angela andarono ad avvolgere la vita della minore e le loro labbra cominciarono a muoversi insieme con più pressione. Attimi dopo le loro lingue si incontrarono sfiorandosi dolcemente, le mani di Sarah si spostarono tra i capelli di occhi blu, stringendoli piano.

"Scusa se ho reagito così, mi sono sentita rifiutata."

Ammise Angela, dopo essersi staccata dalle labbra della minore in debito di ossigeno. Abbassò poi lo sguardo cercando di nascondere le sue insicurezze.

Un'onda che poi si ritraeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora