4.

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Feci un respiro profondo e premetti il campanello della casa di Manuel.
Nessuno rispose al citofono, ma il cancello si iniziò ad aprire.
Mi guardai in torno.
Il cortile era pieno di auto lussuose.
La musica si sentiva fin da fuori.
La mia testa continuava a rimbombare a ritmo.
Cosa ci faccio qua? Questo non è il mio mondo. Manu non fa più parte del mio mondo.
Dopo quel pensiero, una lancia trafisse completamente il mio cuore.
Arrivai davanti alla porta, alzai lentamente la mano sulla maniglia della manica e feci un lungo sospiro.
"Tutto bene?"
Mi sentii chiedere da dietro.
Mi girai di scatto.
Ero così presa dai miei pensieri che non avevo sentito nessun altro arrivare.
Ci guardammo per un po' negli occhi.
Quegli occhi cosí profondi che mi tennero incollata a lui.
Annuii e sforzai un sorriso.
In quel momento mi sentivo un ebete.
"Cosa fate? Non entrate?"
Chiese Manuel aprendo la porta.
Il ragazzo dietro di me avanzò di un passo e annullò la distanza tra di noi.
Sentii la sua mano sfiorarmi la schiena. Un brivido mi percorse tutto il corpo.
"Entra pure."
Mi disse da dietro.
Mi risveglia da quell'infatuazione ed entrai in casa il piú velocemente possibile.
Mi guardai intorno e andai subito verso la cucina a prendermi qualcosa da bere.
"Ciao tesoro, sei arrivata?"
Mi chiese Thessa venendo verso di me.

Vlahovic Dusan|| Ti va di guardare le stelle?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora