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"Thessa.. davvero, non ce n'era bisogno."
Thessa uscì dal mio armadio travolta dai vestiti.
"E invece si. Non hai nulla di adatto da metterti! Com'è possibile?"
"É possibile perchè non sono una che va sempre alle feste e poi sono a casa tua, anche una cosa qualsiasi andrebbe bene."
Mi fulminò.
"Direi di no. Poi proprio oggi che vengono tutti i compagni di squadra di Manu."
"Tanto ormai non mi sembra che debba fare piú colpo su nessuno."
"È lí che ti sbagli. Oggi, ancora più di allora, devi fare colpo sul tuo uomo."
Sbuffai.
"Va bene, va bene."
"Ma tanto ci penso io, non ti preoccupare."
Continuò a rovistare nell'armadio e poi tiró fuori un vestito verde in raso.
"Questo mi sembra vada bene,no?!"
Sorrisi.
"Perché sorridi?"
"Perché è lo stesso che mi sono messa quella sera.. quando c'è stata la festa a casa vostra."
"Allora è perfetto! Mettiti questo."
Guardò l'ora.
"È tardissimo. Devo scappare. Ci vediamo dopo."
Disse uscendo di corsa da casa.

Entrai dal cancello di casa Locatelli e attraversai il viottolo fino ad arrivare davanti alla porta.
"Tutto bene?"
Mi chiese qualcuno da dietro.
Mi girai e vidi Dusan.
Non capivo se fosse il sole dietro di lui o se splendeva di luce propria, ma rimasi ipnotizzata.
Sempre bello come il sole, con i suoi capelli tirati indietro che facevano risaltare il suo viso.
Gli sorrisi come un'ebete.
"Che fate? Non entrate?"
Ci chiese Manuel alla porta.
Ci guardammo un ultima volta e poi entrammo.

Uscii sul terrazzo per prendere una boccata d'aria.
"Lili."
"Matilde."
"A me piace di più Lili."
Mi mise una mano sulla schiena.
"Allora io ti chiamerò Dudu. Mi piace di più."
"Mi puoi chiamare anche amore, tesoro, papino. O come vuoi tu."
"Papino." Risi e rabbrividii.
Mi diede un bacio a stampo.
"La nostra prima conversazione non andò proprio in quel modo."
"Lo so, ma avrei voluto dirtelo da subito."
"Che falso.."
Risi.
"Sono serio. Mi sono innamorato subito di te. Sei stata come un colpo di fulmine."
"Anche tu. Non riuscivo a smettere di guardarti."
"Lo so, mi sentivo così osservato!" Rise.
"Piccioncini!" Venne a chiamarci Manuel."La carne è pronta."
"Arriviamo."
Dicemmo insieme.
Scoppiammo a ridere.
Il mio stomaco brontolò.
"Hai fame?"
"Un po'. Ho fatto gli scatoloni e non ho mangiato molto."
"Non eri in ansia per questa festa, vero?"
"Ormai diciamo di no."
"Pensa che se quel giorno Manuel e Thessa non avessero insistito così tanto ad averti alla loro festa, non ci saremmo conosciuti, e guarda quante cose sono successe."
Mi mise una mano sulla pancia.
"Già, hai ragione. Sono successe tante cose e da oggi ne succederanno delle altre."
"Da oggi scriveremo un nuovo capitolo della nostra storia."
Gli diedi un bacio a stampo e lo presi per mano.
"Andiamo, ci stanno aspettando."

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Buonasera a tutti, siamo arrivati al capolinea della nostra storia.
Grazie tante per avermi seguito fino a qui.
Nei prossimi giorni revisionerò la storia e se vi va, passate dal mio profilo perché sto scrivendo un'altra storia con Dusan.
Si intitolerà "Come un filo rosso".
Grazie ancora, a presto.

Vlahovic Dusan|| Ti va di guardare le stelle?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora