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"Non lo vuole. Te l'ho già detto."
"E cosa te ne frega a te. Tu lo vuoi?"
"Ho sempre sognato di diventare madre, ma non così."
"Allora mi fai un favore? Vieni con me a fare un'ecografia, poi fai quello che vuoi."
Ci pensai un attimo.
"D'accordo. Ora ho da fare. Ci sentiamo dopo."
Alzai gli occhi e vidi l'imponenza dell'Allianz Stadium.
Poi mi spostai un po' e andai verso la Continassa, dove la squadra della Juventus stava facendo l'allenamento per quella sera che avrebbero avuto una partita contro la Roma.
"Manu sono qui fuori."
Mandai un messaggio a Manuel.
Poco dopo, aprirono il cancello e lo vidi da lontano.
"Sto facendo una cosa per cui mi potrebbero mandare via."
"Grazie."
Gli diedi un bacio sulla guancia.
Andammo verso il campo.
"Aspetta un attimo qui."
Manuel andò a parlare con qualche dirigente, poi chiamarono il Mister Thiago Motta e mi indicarono.
Subito il Mister scosse la testa, poi, dopo che Manuel lo pregò un po' si avvicinò a me.
"Buongiorno Mister."
"Hai proprio due minuti. Devo andare ad allenare i ragazzi."
"Vorrei parlarle in un posto dove non ci vede Dusan."
Mi fece andare insieme a lui in una stanza adibita a ufficio.
"Dimmi."
"Sono Mathilde."
Mi presentai e gli porsi la mano.
"Sono venuta qui per dirle che Dusan ha avuto problemi per colpa mia. "
Mi guardò senza capire.
"Sappiamo quanto Dusan ami la Juve, il calcio e la sua squadra. E saprà che non si fa distrarre da stupide storielle d'amore."
"Lo so.. lo so.."
"Ecco. Lo sa meglio di me. Però purtroppo l'ho distratto. Troppo. L'ho distratto dalla sua vita quotidiana, dalla sua squadra e anche dalla sua storia con Vanja."
"Non capisco dove vuoi arrivare."
"Sono qui per chiederle con tutto il cuore di farlo rientrare in rosa. Di farlo giocare anche le prossime partite."
"Non ha la testa ancora per rientrare."
"Lo lascerò in pace. Non lo disturberò più. Però la prego di farlo giocare."
"Mhh.. ci penso su."
"Grazie."
Gli strinsi la mano.
Mi alzai dalla sedia, ma diedi un colpo alla borsa e la feci cadere a terra.
Rimisi portafoglio e occhiali da sole nella borsa, poi alzai gli occhi sul Mister che aveva in mano il test.
"E questo?"
"Eh.. e questo è un problema."
Dissi levandoglielo tra le mani e lo rimisi in borsa.
"Vedremo un piccolo Dusan?"
"Non lo so.. Dusan non lo sa e non è neanche quello che vuole. Deve prima vedere con la sua carriera."
"Dovresti dirglielo. Gli farebbe piacere."
"Non penso."
"Fidati."
Mi mise una mano sulla spalla.
"Pensaci. Ora vado dai ragazzi."
"Mister. Non lo deve sapere nessuno."
Mi fece il segno di chiusura della bocca con la chiave.
Mi sorrise, mi salutò ed uscí dalla stanza.
Stavo percorrendo il corridoio, prima di uscire dal cancello principale, quando mi sentii chiamare.
"Mathilde un attimo."
Vidi il Mister Thiago Motta che correva verso di me.
Mi fermai e lo guardai stranita.
"Tieni." Mi porse un foglio.
Lo guardai.
Era un biglietto per la partita di quella sera.
"Io.. non.. perché?"
"Non ti preoccupare. Buona visione." Mi sorrise e si allontanò.
"Grazie mister!"

Vlahovic Dusan|| Ti va di guardare le stelle?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora