8.

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"E questo è tutto."
Dissi al telefono con Thessa.
"Non vi siete lasciati neanche il numero?"
"No."
"Non va bene così.. Manu.. Manu devi fare qualcosa!"
"No, non deve fare nulla! Fermatevi!"
"Ma perché? Magari si è solo dimenticato.."
"Non lo so.. so solo che dobbiamo aspettare e vedere come andrà a finire. Non voglio obbligare nessuno."
"Si, anche quello è vero."

"Cosa fai?"
Chiesi a mio fratello che era davanti alla televisione.
"Sto guardando la Juve giocare."
Interessata da quella frase, mi misi davanti alla televisione anche io.
"Dusan gioca?"
"Sei diventata esperta di calcio?"
"No.."
Mi avvicinai alla televisione e mi sedetti a tavolo a guardare la partita.
Calcio di rigore per la Juventus.
Dusan davanti alla palla.
Tira.
Fuori.
"No!"
Gridai.

Per tutta la sera mi chiesi come potesse sentirsi in questo momento.
Avrei voluto chiamarlo e poterglielo chiedere.
Stavo per prendere il cellulare per chiamare Manuel per chiedergli come stesse Dusan o se mi poteva lasciare il numero, poi ci ripensai e mi bloccai.

Era mezzanotte passata, quando sentii il cellulare vibrare.
Non guardai neanche il numero, risposi subito.
"Pronto?"
Dissi a bassa voce e impastata dal sonno.
"Emh.. ciao.. sono io.. Dusan.. scusa se ti ho chiamato.. non avrei dovuto chiamarti. Non so neanche perché ti ho chiamata."
"Dusan.. dimmi.."
"Io.. ho bisogno di parlare con qualcuno.. e ho pensato a te.. so che è tardi ma.."
Sentivo la preoccupazione nella sua voce.
"Non ti preoccupare.. se mi hai chiamata immagino che ci sia qualcosa di urgente."
"Si.. mi sono permesso di chiedere il tuo numero a Manuel.."
"Dusan.. non c'è problema, veramente .. stai tranquillo."
"Io.. veramente.. sarei anche qui fuori casa tua."
Attimo di panico.
"Okay. Dammi un attimo e arrivo."
Mi alzai di scatto dal letto mi misi una tuta, un po' di profumo e uno sguardo allo specchio.
Certo che non potevo truccarmi, ma almeno mi sistemai i capelli.
Poi uscii di casa e dal cancello e salii nella sua macchina.
"Cosa succede?"
Chiesi con il fiatone.
"Hai corso?"
Sorrise.
"Si.. hai detto che era una cosa urgente e sono venuta."
Mi guardò e sorrise ancora senza dire nulla.
"Dimmi pure.. sono pronta.."
"Volevo solo vederti.. e parlarti."
Lo disse in un modo quasi tenero.
"Ookay."
Dissi imbarazzata.
"Allora ci guardiamo negli occhi senza parlare?"
"Per me va bene."
Mi sistemai meglio per guardarlo negli occhi.
E lo stesso fece lui.
Eravamo uno di fronte all'altro.
In quel momento riuscivo a sentire solo il mio cuore che batteva fortissimo.
"No.. non credo che funzioni."
Disse lui distogliendo lo sguardo.
"Già.. lo penso anche io."
Dissi rilassando la schiena.
"Hai visto la partita?"
Annuii.
"Hai visto il rigore?"
Annuii di nuovo.
"Tu come stai?"
Rimase in silenzio per un attimo.
Se non ci fosse stato tutto quel buio avrei scommesso che gli fosse scesa una lacrima.
"Male.."
disse guardando giù.
"Non possiamo sempre essere al top."
"Lo so.. ma è un periodo che non va.. non sono in forma.. i tifosi non sono contenti.. io non sono contento."
"Ci sono sempre quei periodi no. L'importante è rimanere lucidi e attendere che passi."
"Passerà vero?"
"Certo che passerà. Devi solo avere pazienza. Lavora su quello che pensi che sia sbagliato e soprattutto qui."
Gli toccai la tempia.
"Cerca di pensare un po' meno."
"Difficile.."
"Quando inizi ad entrare nel loop dei pensieri negativi, pensa a me che ti dico "Dudu, non ci pensare"."
Scoppiò a ridere.
"Ci devo provare."
"Provaci!"
Mi guardò ancora un attimo e poi guardò l'ora.
"È tardi, ti lascio andare a dormire."
"Cerca di dormire anche tu, va bene?"
"Va bene."
Si avvicinò e mi abbracciò.
"Grazie."
"Nessun problema."
Ci guardammo ancora un attimo negli occhi e poi tornai in casa.

Vlahovic Dusan|| Ti va di guardare le stelle?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora