17.

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"Ragazzi voi siete pazzi."
Dissi salendo in macchina di Manuel.
"Dovresti ringraziarci."
"Vi ringrazio, ma è una cosa davvero imbarazzante."
"Shh.. silenzio.."
disse Thessa.
Mi misi l'anima in pace e mi lasciai accompagnare dai due fino a destinazione.
Manuel parcheggió la macchina nel parcheggio riservato ai calciatori.
Scendemmo ed andammo verso l'entrata dello stadio.
Da lontano vidi Dusan e Vanja che stavano chiacchierando con Federico e Lucia.
"Buonasera."
Mi girai e vidi Andrea Cambiasso.
Mi fermai.
"Andrea io.. veramente scusami.."
"Non ti devi preoccupare."
Mi sorrise.
"È tutta colpa di quelle teste malate dei miei amici.." indicai Manuel e Thessa che si allontanarono ed iniziarono ad entrare nel ristorante dello stadio. "Magari volevi venerci con qualcun altro.."
"Figurati! Non avrei invitato nessuno in realtà, quindi va bene. Almeno sono in compagnia."
Mi sorrise.
"Ti hanno detto.."
Mi bloccò.
"Sisi mi hanno detto tutto. Farò in modo di far ingelosire Dusan il più possibile."
Mi fece l'occhiolino.
"Grazie."
Dissi imbarazzata.
Entrammo al ristorante sorpassando i quattro che avevo visto da lontano.
Per un nano secondo io e Dusan ci scambiammo uno sguardo veloce.
Andammo a salutare tutti e andammo a prendere l'aperitivo.
"Buonasera! Andrea, ti rubo Matilde per un paio di minuti."
Disse Lucia arrivando di soppiatto.
"Va bene."
Disse Andrea allontanandosi.
"Ciao."
Le sorrisi e la salutai con un abbraccio.
"Cosa sta succedendo?"
Disse guardando Vanja.
"Non dovevi venire tu con Dusan?"
"E invece.."
"Cosa ci fa con Vanja? Ma soprattutto, cosa ci fai tu con Cambiaso."
"Non lo so.. è tutta un'idea di Manuel e Thessa."
"Immaginavo."
Rise.
"È tornata Vanja e lui naturalmente la segue come un cagnolino. Io invece non dovrei neanche essere qui."
"Ma è un'idea fantastica, invece. Almeno lo tieni sott'occhio."
"Non puoi neanche immaginare quanto ci stia male a vederlo con lei."
"Mi raccomando, fallo ingelosire abbastanza. Così tornerà da te strisciando."
"Farò del mio meglio."
Le sorrisi e mi avvicinai ad Andrea che mi stava chiamando per prendere posto.

"Vado un attimo al bagno."
Avvisai Andrea alzandomi.
"Vai pure."
Mi sorrise.
Camminando tra i tavoli, di fronte a quello di Dusan, sfilai come una modella, facendo in modo che tutti si girassero a guardarmi, soprattutto lui, che già mi fissava da tutta la sera.
Poi andai verso i bagni.
Mi misi davanti allo specchio e tornai a respirare.
Vederlo stare con lei mi faceva stare male e sentire costantemente i suoi occhi su di me, mi aveva fatto dimenticare come respirare.
Finii di sistemarmi il trucco, poi vidi dallo specchio la porta aprirsi.
"È il bagno delle donne questo, lo sai?"
Dissi senza alzare lo sguardo dalla mia pouchette.
"Cosa ci fai qua?"
Disse Dusan piazzandosi davanti a me.
"Cosa ci fai tu qui.. è il bagno delle donne."
Ripetei.
"Poi con Cambiaso.. che cosa state combinando?"
"Perché? Non posso uscire con lui?"
"Uscire? Adesso esci con lui?"
Sforzó una risata.
"Se hai finito.."
Feci per uscire ma Dusan mi prese per un polso e mi avvicinó di più a lui.
"Non ho finito."
"Cosa vuoi ancora da me?"
Lo guardai negli occhi.
Non vedevo l'ora di uscire di là perché mi stavo letteralmente sciogliendo.
"Perché sei venuta con lui?"
"Perché sei venuto con lei?"
Stava per rispondermi, quando sentii delle voci femminili fuori dalla porta.
D'impulso presi il polso di Dusan ed entrammo in un bagnetto.
Chiusi la porta a chiave.
Le ragazze entrarono e si misero allo specchio a sistemarsi il trucco.
Iniziammo a guardarci negli occhi, intensamente.
Dopo una risata e l'altra, le ragazze uscirono dal bagno.
Misi la mano sulla chiave, ma lui me la prese e mi fece scivolare sulla porta.
Mi si piazzó davanti, quasi a schiacciare il suo corpo sul mio.
Riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie guance.
"Non dovevi venire."
Disse con voce molto bassa, ma tale da riuscire a sentirlo.
"Tu non dovevi venire con lei."
"Dammi una ragione."
"Quando stavi male c'ero io ad aiutarti, non c'era lei. Eri me che volevi non lei."
Dusan mi guardó intensamente negli occhi.
"Perché sei così.."
"Così come?"
"Irresistibile."
Disse prima di appoggiare le sue labbra sulle mie.
Ci lasciammo coinvolgere da un bacio, lungo, passionale, focoso.
Le sue mani esplorarono prima la mia schiena, poi alzarono il mio vestito per arrivare alle cosce.
Gli diedi il libero accesso, fin quando si bloccó.
"Cazzo.."
Disse staccandosi.
"Dusan.."
Gli presi il viso tra le mie mani.
"Dudu.. questi siamo noi.. dobbiamo essere noi.."
"Non possiamo."
Disse togliendomi le mani.
"Perché no.. ho bisogno di saperlo.. devi dirmelo."
"Devo andare."
Disse scastandomi da davanti alla porta.
"Tu non vai da nessuna parte."
Dissi mettendomi davanti a lui.
"Spostati."
"No."
"Non farmelo ripetere."
"Ti ho detto di no."
Mi scostò nuovamente ed uscì dal bagno.
Persi l'equilibrio e caddi a terra.
Scoppiai a piangere.
Più per come stavo che per essere caduta a terra.
"Ehi Lili"
Disse Thessa entrando in bagno.
"Cosa è successo?"
"Portatemi a casa."
Riuscii solamente a dire.

Vlahovic Dusan|| Ti va di guardare le stelle?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora