«I funerali di Giovanni, invece?»
«Non si terranno.» Sgranai gli occhi.
«Come? Perché?»
«Perché ha ucciso tante persone e il governo non lo ritiene degno per un funerale.»
«Ma non è giusto... La colpa era soltanto dei nanobot, lui non c'entrava nulla.»
«Lo so, lo so Nicola. Ma noi non possiamo farci nulla.» Rispose Anita, cercando di rassicurarmi con un sorriso. Non ero d'accordo, Giovanni, d'altronde, era soltanto un'altra delle vittime, non si meritava tutto quell'odio.
«Non possono privarlo del funerale o della sepoltura.»
«Si, ma...» Provò a dire lei ma la interruppi.
«Andrò a parlare con il comune oggi, non possono prendere queste ingiuste decisioni.» La donna aprì bocca per parlare ma io mi alzai e, prendendo la tuta, andai a cambiarmi.
Appena indossai la tuta, mi precipitai al comune, dell'ufficio del sindaco. Bussai e, dopo pochi secondi, qualcuno dall'altro lato mi diede l'accesso.
«Salve... Oh, signor Nicola, che piacere. Ho sentito che ha sconfitto il terribile Professor Ombra la scorsa notte, tutta la città le è grata.» Disse lui, con un enorme sorriso stampato sul volto.
«Sono qua proprio per parlarle di questo. Ho sentito della scelta di non celebrare il funerale di Giovanni di Salvo e sono qua per dirle che sono altamente contrario a questa decisione.»
«Mi dispiace sentirlo, ma non posso farci assolutamente niente.»
«Perché?» Gli chiesi, cercando di non tirargli un pugno in faccia.
«Perché dovrei?»
«Giovanni di Salvo era, nonostante tutto, un brav'uomo. Aveva un problema mentale causato dai nanobot che aveva nel corpo. Tutto ciò che ha fatto, l'ha fatto contro la sua volontà.»
«Giovanni di Salvo è stato una causa di disastri e omici in questa città. Pensa che alle persone che, a causa sua, hanno perso qualcuno interessi? Assolutamente no.»
«Posso capire il dolore delle famiglie delle vittime, anch'io ho perso qualcuno a causa sua, ma non possiamo permettere che l'odio e l'ignoranza ci privino della nostra umanità. Giovanni non era responsabile delle sue azioni, e rifiutargli un funerale è terribile.»
«Capisco il suo punto di vista, ma le leggi sono chiare. Il governo ha stabilito che chi si è macchiato di crimini simili non merita onoranze funebri ufficiali.»
«Ma le leggi dovrebbero essere giuste e compassionevoli! Stiamo parlando di un uomo che è stato manipolato da una tecnologia che non poteva controllare. Non possiamo trattarlo come un mostro quando era una vittima.» Il sindaco sospirò, il sorriso era, ormai, sparito dal suo volto.
«Capisco il suo punto, signor Nicola. Ma le decisioni sono prese a un livello superiore e io non ho il potere di cambiarle. Adesso vada via, ho ben altro da fare.» Non ebbi il tempo di ribattere che il sindaco mi cacciò dal suo ufficio. Lo odiavo, ma non sapevo cos'altro fare.
Me ne ritornai a casa distrutto. Anita ed Ettore non c'erano e io dovetri entrare dalla finestra per rientrare in casa. Dovevo farmi dare la chiave al più presto.
Arrivato a casa non sapevo che fare, mi sedetti sul divano con la televisione accesa e il telefono in mano. Tutti su internet stavano parlando di me, di quanto fossi stato bravo a uccidere Giovanni e di quanto fossi figo. Mentre scorrevo, notai anche che esistevano delle storie abbastanza strane chiamate "Spider-Man x Reader", a quanto pare la protagonista era una certa T/n che veniva rapita da Ombra e che, dopo essere stata salvata da me, diveniva la mia ragazza. Beh, cose abbastanza cringe, ecco. Poi, ad un certo punto, la mia attenzione si spostò sulla televisione accesa, al telegiornale c'era un tipo che stava intervistando un certo "Doctor Strange".
«Lei è un nuovo supereroe qui in città?»
«Esattamente, sono qua per allegerire il lavoro di Spider-Man.» Dopo di ciò, guardò l'orologio e fece un portale in cui entrò e sparì. Quel Doctor Strange sembrava davvero strano, ma forse poteva essermi utile.

STAI LEGGENDO
𝐒𝐩𝐢𝐝𝐞𝐫𝐦𝐚𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐮𝐥𝐭𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐨𝐟 𝐦𝐚𝐝𝐧𝐞𝐬𝐬
Fanfic~Strecico~ Parte 2 di "Your friendly neighbourhood Spider-Man". "Lo strinsi così forte che quasi non respirava. Mi era mancato così tanto, ma adesso lo riavevo tra le mie braccia."