Capitolo 5

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-sei sicuro Cruz?- domandò Noah guardando preoccupato quello che era il suo compagno di stanza che si stava sistemando i capelli castani con il gel.

-cazzo Noah la gente ti crede uno snob mentre sei semplicemente troppo timido- sbottò Cruz girandosi per guardare storto il ragazzo moro -per parlare con me ci hai messo una fottuta settimana- aggiunse poi il castano e Noah sospirò. In realtà qualche volta aveva ancora problemi a fare un discorso con Cruz perché...perché il ragazzo girava quasi letteralmente nudo per la camera, solo in boxer come se le temperature che iniziavano ad abbassarsi non lo toccassero minimamente, e be'...Noah aveva scoperto di essere gay durante il secondo anno del liceo. Per lui quindi avere un bel ragazzo, con anche un bel fisico e con dei boxer che lasciavano poco all'immaginazione, girare quasi completamente nudo non aiutava minimamente. Certo aveva visto sempre il fratello girare senza maglia per casa ma appunto era suo fratello e la cosa non lo aveva mai toccato di striscio...Cruz invece...be' non aiutava a farlo rilassare.

-non sono molto sociale...ci pensa mio fratello ad essere espansivo- sbottò Noah.

-e tuo fratello è qui?- gli domandò Cruz voltandosi di colpo e guardando quello che ormai da un mese era il suo nuovo compagno di stanza e Noah si sforzò di guardare l'altro negli occhi e non più in basso dove la giacca che l'altro si era messo senza una maglietta o una canotta sotto non lasciava spazio all'immaginazione.

-no ma...-

-appunto quindi devi iniziare ad uscire dal guscio che ti sei creato per colpa sua- disse ridacchiando Cruz -quindi adesso ti cambi e verrai alla festa con me-

-sono una matricola diversamente da te Cruz- sussurrò Noah -non credo che mi vogliano a quelle feste-

-oh certo che vogliamo le matricole Noah- ridacchiò Cruz.

-okay, ma non credo di dovermi cambiare sinceramente- aggiunse poi il moro che non vedeva nulla di male nei jeans che stava indossando insieme al maglioncino verde, si perché lui diversamente da Cruz quel primo freddo lo stava soffrendo.

-sembri un secchione- scosse la testa Cruz per poi andare a passo svelto verso il moro, che si trovò ad avere una buonissima visione degli addominali di Cruz prima che quest'ultimo gli togliesse gli occhiali.

-ehi!-

-guarda...senza questi puoi anche venire vestito così- aggiunse ridacchiando il castano.

-ma io non vedo nulla!-

-non hai delle lenti a contatto?-

-non le ho mai provate- disse sinceramente Noah-

-oh maledetto te, devi comprarle perché credimi senza occhiali sei fottutamente bono- e senza lasciare il tempo a Noah di metabolizzare a pieno quelle parole Cruz lo fece alzare dal letto e mettere davanti allo specchio -si puoi venire così, per la prima festa ti perdoneranno- e gli ridiede gli occhiali. Noah li prese con mani leggermente tremanti e una volta che se li rimise vide come le sue guance fossero rosse segno che proprio come aveva avvertito dal calore sul viso il fatto che Cruz gli avesse dato del "bono" l'aveva fatto imbarazzare. -allora? Andiamo?- gli disse Cruz e Noah si trovò ad annuire seguendolo mentre si torturava le mani completamente in imbarazzo per tutta quella maledetta situazione.

Era certo che non sarebbe riuscito minimamente ad integrarsi. E così successe perché una volta arrivati alla festa Cruz scomparve lasciandolo completamente da solo e Noah andò piano piano a fare da tappezzeria per delle ore. Stava davvero quasi per andarsene quando Cruz lo raggiunse con sguardo furente.

-che cazzo ci fai qui? Vuoi diventare il muro? Ti avevo detto di integrarti- e senza aspettare una risposta da parte di Noah lo trascinò verso un angolo più appartato, lontano dalla musica, dove un gruppo di ragazzi erano seduti a terra in cerchio con parecchie bottiglie di birra vuote intorno a loro. Alcuni di quei ragazzi erano già ubriachi marci ma sembravano non interessarsi minimamente della cosa continuando a bere -siediti-

-ma...-

-siediti- ripeté Cruz e Noah lo fece seguito poco dopo da Cruz stesso che passò una bottiglia di birra a Noah che lo guardò scettico -oh non iniziare. Hai diciannove anni e non puoi bere? Chi se ne frega nessuno lo verrà a sapere- e Noah decise di prendere la birra e berne un sorso direttamente dalla bottiglia. Era certo, per come anche era andata nella prima parte la serata, che Cruz avrebbe insistito fino a quando non lo avesse fatto quindi era meglio evitare di sentirlo protestare per troppo tempo.

-e lui chi è Cruz- chiese una ragazza, che era stata la prima ad accorgersi della presenza di Noah e gli sorrise.

-Noah- rispose il castano -il mio compagno di stanza-

-oh- disse un altro ragazzo ridacchiando -e sentiamo Noah che gusti hai-

-riguardo cosa?- domandò confuso il moro non capendo, o volendo far finta di non capire.

-in fatto di sesso Noah- rispose Cruz.

-oh io...sono gay- disse il ragazzo e gli sembrò strano perché era la prima volta che lo diceva ad alta voce e quegli estranei che aveva difronte erano anche le prime persone che lo scoprivano.

-oh...peccato- disse la castana che si era accorta prima di lui -sicuro di non essere bisex?- ci provò ancora e lui scosse la testa -non sai che ti perdi- rise lei e trascinando nelle risate anche Cruz che si voltò verso di lui.

-sei fidanzato per caso?- gli chiese a bruciapelo -non guardarmi così Noah se non me lo hai detto subito significa che pensavi al tuo ragazzo no?-

-non sono fidanzato- disse serio Noah -non ho mai avuto un ragazzo in realtà voi...voi siete i primi che sapete del mio orientamento sessuale- si trovò a dire il moro che rimase sorpreso dal fatto di aver detto con così tanta facilità quelle parole e osservò la birra sconvolto: possibile che quel poco di alcol gli avesse già dato alla testa.

-oh...quindi non hai mai baciato nessuno- ridacchiò Cruz e Noah scosse la testa bevendo un altro sorso di birra -dobbiamo rimediare- e Noah si accorse troppo tardi che Cruz gli avesse preso il volto dal mento per girarlo verso di se e baciarlo con tanto di lingua.

I'm not my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora