Capitolo 26

382 39 2
                                    

"che ne dici?" scrisse velocemente Noah a Cruz mandando anche la foto che si era scattato poco prima allo specchio e aspettò la risposta del suo migliore amico che non tardò ad arrivare.

"brutto stronzo! Ti ho sempre detto che saresti stato da dio con la giacca senza nulla sotto e tu decidi di provare quello stile quando torni a casa?" e Noah non riuscì a trattenere quella risata mandando dei cuori al suo migliore amico per cercare di calmarlo.

"vaffanculo Noah" fu la sua risposta ma ne arrivò subito dopo un'altra "Tony dice che sei bono da paura e non so se prendermela" Noah sorrise ancora per quelle parole.

"ringrazia il tuo ragazzo e non fare il geloso che ha occhi solo per te da più di un anno e lo sai bene" scrisse velocemente come risposta prima di ricontrollare che fosse tutto in ordine allo specchio. Forse poteva mettersi qualcosa di meno aderente e caldo rispetto ai pantaloni di pelle e gli anfibi ma erano le uniche cose decenti che era riuscito a tirare fuori dalla sua valigia e non aveva la voglia ne il tempo di mettersi a cercare altro perché il caldo di quel posto non lo sopportava davvero tanto che era arrivato a legarsi anche i lunghi capelli in una coda alta per evitare di far si che si appiccicassero alla pelle del collo.

-okay, vediamo di uscire senza farci notare- sussurrò più a se stesso che a qualcuno in particolare e aprì leggermente la porta della sua camera per captare qualunque rumore. Sentì solo quello delle tv al piano di sotto che stava guardando la madre, del padre e di Caidan sembrava non esserci ancora traccia e sorrise recuperando il suo telefono e le chiavi di casa scendendo poi le scale. -io esco- urlò una volta arrivato alla porta in modo da non far girare verso di se la madre e non aspettò nemmeno il "va bene" della donna prima di uscire dalla stessa e attraversare il vialetto a grandi falcate. Solo una volta superata la sua abitazione si permise di andare più lentamente e osservare come era cambiato il quartiere intorno a lui, anche se in realtà lo stesso non era veramente cambiato: sembrava essere rimasto completamente uguale a come lo aveva lasciato. Sentì il suo telefono vibrare e lo prese solo per leggere l'ultimo messaggio di Cruz: "divertiti tesoro e vedi di scopare almeno" e sorridendo infilò nuovamente il suo telefono nella tasca della giacca.

Si fece una bella passeggiata e una volta arrivato al locale sorrise nel notare che molti avevano preso ad osservarlo, in fin dei conti in quel momento era un volto nuovo e ovviamente attirava l'attenzione. Anche quando arrivò al bancone per ordinare un drink notò molti sguardi su di lui ma cercò di ignorarli il più possibile perché voleva prima ballare un po' e poi trovare qualcuno con il quale fare sesso, se avesse trovato qualcuno subito non sarebbe riuscito a ballare e quindi sfogarsi un po'.

Con ancora il bicchiere di plastica in mano andò verso la pista e iniziò a ballare seguendo la musica e bevendo qualche sorso del drink che gli avevano fatto. Storse leggermente la bocca nel notare che quelli che era solito bere nei locali nei quali era andato con Cruz, Hanna e Tony. Se lo fece comunque andare bene ma decise di non prenderne un secondo come aveva inizialmente programmato: preferiva restare sobrio a quel punto.

Non seppe di preciso quanto tempo passò dopo aver finito il suo drink prima di avvertire che qualcuno gli aveva messo le meni sui fianchi e un piccolo sorriso gli apparve sul volto e si girò per poter guardare negli occhi il ragazzo. E si bloccò. Erano passati tre anni ma quegli occhi blu li avrebbe riconosciuti ovunque: Angus, uno dei due migliori amici del fratello. Poteva essere davvero così tanto sfigato nell'aver trovato proprio lui?

-ciao- gli disse Angus sorridendo e continuando a tenere le mani sui suoi fianchi come se non lo avesse riconosciuto.

-ciao- disse a sua volta Noah.

-non ti ho mai visto qui- disse ancora il castano osservandolo attentamente perché Angus si sentiva di averlo già visto da qualche parte ma non ricordava dove.

-infatti è la prima volta che entro in questo locale- confermò Noah -sono Noah- si presentò perché, per quanto non gli sarebbe dispiaciuto farsi scopare dal ragazzo che aveva difronte allo stesso tempo voleva cercare in qualche modo di fargli capire di essere il fratello di Caidan.

-Angus- rispose invece il castano e Noah fu tentato di alzare gli occhi al cielo perché constatò che gli amici di Caidan non si erano mai premurati di imparare il suo nome -sei qui da solo o con qualcuno-

-sono solo- sussurrò Noah avvicinando di più il suo corpo a quello del ragazzo e mettendogli una mano sul petto: si aveva dei fottuti muscoli proprio come il fratello.

-faccio nuoto- ridacchiò Angus che forse aveva visto sul suo volto una leggera sorpresa e il castano si permise di far scendere una delle sue mani fino al sedere di Noah per palparglielo leggermente.

-ho notato- sussurrò il moro che mandò a quel paese la vocina nel cervello che gli stava dicendo di non andare a letto con l'amico del fratello e si sporse per poter baciare sulle labbra l'altro. Angus sorrise sulle labbra del modo rispondendo immediatamente al bacio continuando a palpargli il culo mentre l'altra mano andava a toccare la pelle sotto la giacca.

-non ti facevo intraprendente-

-disse quello con la mano sul mio culo e l'altra sotto la mia giacca- gli rispose a tono Noah baciandolo nuovamente e lo avvertì gemere visto che si era anche strusciato su di lui.

-casa mia è libera- gli disse tra un bacio e l'altro Angus e Noah annuì confermandogli che sarebbero andati a casa del castano a continuare quello che avevano iniziato li.

I'm not my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora