Capitolo 37

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-'giorno- sussurrò Angus notando che Noah aveva aperto gli occhi e il moro gli sorrise accoccolandosi meglio al corpo caldo del suo ragazzo. Era rimasto a casa di Angus tutto il giorno precedente e ovviamente la sera era anche rimasto a dormire da lui poco intenzionato a tornare a casa dopo quello che era successo con la madre.

-'giorno- sussurrò a sua volta Noah lasciando un bacio sul petto di Angus.

-non mi tentare Noah-

-siamo soli in casa, tu non devi uscire e io non ho intenzione di tornare a quella che è effettivamente ancora casa mia quindi puoi farmi quello che vuoi- sorrise malandrino Noah -ti ricordo che sono tutto tuo-

-uh mi sa che mi hai convinto- disse con un bel sorriso Angus che con un colpo di reni ribaltò le posizioni facendo in modo di trovarsi sopra al suo ragazzo. Con calma gli scostò i lunghi capelli che si erano incastrati sotto al suo corpo per non fargli troppo male e poi si sporse per poterlo baciare. I due però furono interrotti da qualcuno che decise di suonare proprio in quel momento il campanello.

-maledizione- sbottò Noah.

-ignoralo amore, se ne andrà prima o poi- gli sussurrò Angus ignorando completamente il campanello e iniziando a torturare il collo di Noah deciso a lasciargli altri succhiotti ben visibili. Chiunque fosse però continuò a suonare per un bel po' di tempo e dopo un po' anche il cellulare di Angus prese a squillare e il castano sbuffo prendendo l'apparecchio e guardando confuso il nome sullo stesso -cosa c'è?- rispose alla chiamata.

-apri-

-aspetta sei tu che stai rompendo i coglioni?-

-ho bisogno di parlati urgentemente-

-vaffanculo- sbottò Angus chiudendo la chiamata e guardando disperato verso Noah -sto odiando tuo fratello- lo informò prima di alzarsi dal letto e infilarsi velocemente un pantalone di tuta e una maglia per andare ad aprire a Caidan.

-che vuole?-

-non lo so ma...rimani nascosto okay?- e Noah annuì anche perché non aveva nessuna intenzione di parlare o di farsi vedere dal fratello li. Angus con molta calma raggiunse la porta di casa e guardò storto Caidan facendolo entrare anche se non gli passò inosservato il volto teso dell'amico -che vuoi?-

-hai la maglia al contrario- gli disse invece Caidan e poi realizzò -il tuo ragazzo è qui e mi hai risposto male al telefono perché vi ho interrotti-

-si- si trovò a confermare la cosa Angus -ma non ho intenzione di presentartelo oggi-

-tranquillo io...ho bisogno di parlare con te di una cosa- e Angus gli fece cenno di andare verso la cucina nel mentre che si girava la maglia.

-allora...cosa c'è?-

-Noah è scomparso- sbottò preoccupato a morte Caidan -ieri...ieri mattina è uscito di casa e non è più tornato. Sono preoccupato a morte-

-potrebbe aver da fare no?-

-potrebbe ma...ieri diciamo che non è stata una bella giornata- sospirò Caidan.

-Caidan se tu non parli io non posso sapere cosa è successo- disse serio Angus che in realtà a grandi linee sapeva cosa fosse successo e aveva anche una voglia matta di dire all'amico che il fratellino era al sicuro ma si trattenne.

-quando sono tornato a casa ieri l'ho trovato quasi in lacrime e mi ha dato contro dicendo di non fidarsi più di me e che non doveva farlo a prescindere. Io non capivo fino a quando mia madre non l'ha chiamato frocio- Caidan sospirò -e Noah pensa che io le abbia detto qualcosa quando non l'ho fatto-

-e allora se non l'hai fatto come lo ha scoperto?- domandò Angus felice di aver avuto quella conferma da parte dell'amico.

-le ho urlato contro ieri dopo che Noah è uscito di casa e...ci ha sentiti, la sera in cui ci siamo chiariti ci ha fottutamente sentiti. Abbiamo alzato i toni quindi si è svegliata ed è scesa giù a controllare cosa stesse succedendo per proteggermi da mio fratello, come se fosse lui quello cattivo della situazione e non io, e ha sentito quando mi ha rivelato di essere gay- Caidan prese un profondo respiro -io...le ho chiesto perché uscirsene solo in quel momento con quelle parole e sai che mi ha detto? Che aspettava che io glielo dicessi perché non potevo voler avere un fratello malato e quando ha capito che non lo avrei fatto ha fatto in modo che...-

-tuo fratello pensasse che l'avessi tradito- sussurrò Angus guardando preoccupato verso Caidan che annuì.

-il mio fratellino mi crede un mostro adesso e non so se riuscirò mai a riottenere la sua fiducia...ho anche paura che possa essere nei guai chissà dove-

-perché sei da me?-

-perché Lance non mi capirebbe...tu...sei l'unico che ha passato una cosa del genere e io...sai dove potrebbe essersi andato a cacciare?-

-Caidan io avevo voi- sussurrò Angus -avevo te e Lance quando i miei genitori mi hanno cacciato di casa perché gay mentre tuo fratello...i suoi amici sono in Canada-

-pensi che sia tornato in Canada?- chiese con un verso strozzato Caidan -cazzo devo prender un biglietto e...-

-Caidan calmati. Probabilmente non è tornato in Canada e sta semplicemente sbollendo la rabbia da qualche parte. Abbi un po' di pazienza e appena te lo ritroverai davanti parlagli a cuore aperto dicendogli la verità...sono certo che ti crederà- Caidan riuscì solo ad annuire prima di sospirare pesantemente e alzarsi -che fai?- chiese confuso Angus.

-c'è il tuo ragazzo in casa e io vi ho disturbati fin troppo. Grazie per...per avermi ascoltato e...e vado a sbollire un po' la rabbia al parchetto facendo qualche tiro- disse serio Caidan incamminandosi verso la porta.

-avvisami se sai qualcosa okay?- disse Angus e Caidan annuì.

-e tu ricordati di usare le precauzioni con il tuo ragazzo- ghignò Caidan prima di uscire da casa di Angus con quest'ultimo che si passò una mano sul viso. Pochi attimi dopo si sentì abbracciare da dietro e si voltò per poter stringere a se Noah che si era rivestito a sua volta. In un attimo si accorse anche che stava singhiozzando.

-Noah?-

-ho sentito tutto- sussurrò semplicemente il moro e Angus lo strinse a se.

-te lo avevo detto che tuo fratello non ti avrebbe mai fatto del male-

I'm not my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora