Capitolo 36

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Noah non era riuscito a svegliarsi del tutto quel giorno nemmeno buttandosi in faccia una marea di acqua fredda. Orami il suo corpo si era così tanto abituato a svegliarsi grazie al caffè che Angus gli preparava tutte le mattina che si svegliava da lui, e che non erano poche, quindi della semplice acqua fredda non bastava minimamente. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli e dopo essersi infilato un maglione pesante, visto che di solito dormiva solo in pantaloni di tuta, si diresse al piano inferiore per fare colazione.

-buongiorno- salutò la madre che era l'unica altra persona presente in cucina e la donna lo osservò attentamente mentre si sedeva al tavolo.

-oggi sei qui...non sei uscito-

-ehm no- disse Noah -ieri sera dovevo lavorare- sussurrò ancora il ragazzo.

-uh menomale- disse allora Rose e Noah rimase un attimo confuso da quelle parole ma cercò di non darci troppo peso anche perché era ancora parecchio stanco e aveva poca voglia di iniziare una qualunque discussione con la madre su quell'argomento. La donna però parve non apprezzare il suo mutismo e lo guardò storto per poi sospirare -quando troverai una casa tua?-

-le case costano mamma e io non ho ancora abbastanza soldi da parte per potermene comprare una, perché hai tutta questa fretta di cacciarmi di casa quando Caidan che ha sei anni più di me vive ancora qui e non gli dici niente?- si trovò a domandare Noah esasperato. Stava davvero cercando di mettere da parte il più possibile ma i prezzi delle case erano troppo alti per il suo budget attuale.

-perché Caidan non è frocio come te- sbottò la donna e Noah sperò di aver capito male, non poteva aver detto davvero quella parola. Il moro guardò la madre attentamente e sul volto della donna vi lesse rabbia, rabbia pura -hai capito benissimo non voglio avere nulla a che fare con un figlio frocio come te. Prima sparisci dalla mia vista è meglio è visto che sei contro natura- e il mondo di Noah crollò in quell'esatto momento: Caidan non l'aveva protetto come aveva sperato. Caidan aveva detto quello che gli aveva rivelato in confidenza due settimane prima ai loro genitori.

-come vuoi- sbottò Noah alzandosi di colpo dal tavolo della cucina e salendo velocemente le scale per raggiungere la sua camera. Prese uno zaino bello capiente e ci mise dentro un po' di vestiti pesanti, i suoi quaderni per gli appunti e il suo pc prima di infilarsi gli anfibi e scendere nuovamente al piano di sotto intenzionato ad andare via da quella casa per un po'.

-Noah dove stai andando?- il minore alzò lo sguardo notando come Caidan fosse appena entrato in casa e osservò l'orario constatando che erano le dieci e che quindi aveva finito la sua colazione con gli amici.

-non sono cazzi tuoi- sbottò Noah infuriato a morte con il fratello.

-ehi...perché sei arrabbiato con me?-

-ti avevo chiesto una sola cosa, una- sbottò Noah con le lacrime agli occhi cosa che fece spaventare a morte Caidan anche perché lui era certo di non aver fatto assolutamente nulla che potesse nuocere in qualche modo al fratellino.

-Noah non capisco...-

-non capisci? Ho provato a fidarmi di te ma tu...come hai potuto dirglielo?- sussurrò con le lacrime agli occhi.

-oh sei ancora qui frocetto?- sbottò Rose uscendo dalla cucina e guardando male il figlio minore mentre Caidan sgranava gli occhi a quelle parole capendo cosa volesse dirgli il fratello.

-Noah io non ho...-

-vaffanculo, a tutti e due- non lo lasciò finire Noah superandolo velocemente e uscendo di casa alla velocità della luce mentre Caidan aveva uno sguardo fisso e furente in direzione della madre.

Noah quasi corse percorrendo una strada che aveva imparato a memoria e una volta arrivato al complesso di appartamenti che conosceva fin troppo bene cercò di asciugarsi le lacrime mentre suonava il campanello.

-amore?- domandò sconvolto Angus quando lo vide sulla porta con gli occhi rossi gonfi per il pianto.

-posso stare qui?- gli sussurrò Noah e il castano si spostò leggermente per far entrare in ragazzo in casa e lo guardò preoccupato mentre chiudeva la porta alle sue spalle.

-amore tutto bene?-

-no, non va bene per niente- scosse la testa Noah sedendosi sul divano e portando le ginocchia al petto per poi nascondere il volto nelle stesse. Angus lo guardò preoccupato a morte prima di sedersi al suo fianco e iniziare ad accarezzargli la schiena.

-sfogati diavoletto- gli sussurrò lasciandogli anche un bacio sui capelli.

-mi stavo davvero fidando di mio fratello- sussurrò Noah alzando leggermente il volto per osservare negli occhi Angus che lo guardò confuso -ma lui...oggi mia madre mi ha chiamato frocio dal nulla- aggiunse chiudendo gli occhi per cercare di calmarsi -e mi ha detto di andare via di casa-

-e come lo ha scoperto tua madre?- chiese confuso Angus perché si ricordava perfettamente di come Caidan avesse detto sia a lui che a Lance che non avrebbe mai tradito la fiducia del fratello.

-ovviamente Caidan- sussurrò Noah anche se Angus rimase poco convinto della cosa -lo sapeva io...io gliel'ho detto e...può essere stato solo lui e io mi sono fidato come uno stupido-

-Noah- sussurrò Angus -non credo sia stato Caidan- aggiunse poi.

-so che è il tuo migliore amico ma...-

-no ascoltami- disse serio il castano interrompendolo -Caidan...lo ha detto a me e Lance un po' di tempo fa, in realtà quasi subito dopo che tu lo hai detto a lui. Ci ha anche rivelato che non voleva assolutamente che i vostri genitori lo venissero a sapere per questo sono certo che tuo fratello non centri niente con tutta questa situazione. Credimi Caidan non lo farebbe mai-

-ma noi non siamo mai andati d'accordo e...-

-ci ha anche detto della vostra discussione quella sera- e Angus ridacchiò leggermente nel vedere la faccia sconvolta del suo ragazzo -tesoro tu racconti tutto a Cruz che è il tuo migliore amico e Caidan fa lo stesso con me e Lance- Angus lasciò un bacio sulla guancia di Noah -tuo fratello vuole veramente mettere tutto a posto, credimi non farebbe una cosa del genere-

I'm not my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora