Prologo

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-guarda che carino il tuo fratellino Caidan- disse Rose abbassandosi leggermente per far vedere il bambino di pochi giorni al suo primo figlio. Caidan si avvicinò molto lentamente alla madre per osservare il bambino che aveva in braccio con i suoi occhi neri per capire se quel bambino potesse essere una minaccia per lui oppure no. Anche se i suoi genitori gli avevano ripetuto in tutti quei mesi che stava per avere un fratellino non aveva compreso la cosa fino a quando quel pomeriggio non aveva visto tornare la madre a casa, dopo tre gironi di assenza, con non più l'enorme pancia e un bambino in braccio. Bambino che a Caidan sarebbe sembrato uno dei bambolotti con i quali giocava la figlia dei vicini, Susy, se solo non fosse scoppiato a piangere pochi istanti dopo che Caidan l'aveva osservato. -su su, amore non piangere- disse Rose ritornando in piedi e cercando di cullare il bambino e di conseguenza far calmare quel pianto.

-piange troppo- disse Caidan guardando verso il padre che non l'aveva degnato nemmeno di uno sguardo da quando erano tornati perché troppo intento a scaricare tutta la roba che era del suo fratellino. Caidan non aveva mai visto la casa così piena di giocattoli come in quel momento e si sentiva anche leggermente confuso dalla cosa. Che i suoi genitori amassero molto di più il loro nuovo figlio rispetto a lui? O volevano rimpiazzarlo? Eppure era certo di aver fatto del suo meglio per fare il bravo. Gli vennero quasi le lacrime agli occhi a quel pensiero ma il bambino cercò di non piangere davanti ai genitori anche se ne Rose e ne Albert gli stavano prestando attenzione.

-è normale tesoro, è piccolino- disse Rose osservando come il suo secondogenito si stesse nuovamente addormentando tra le sue braccia -anche tu piangevi come lui quando sei nato- aggiunse poi la donna.

-io non ricordo- disse piccato il moro incrociando le braccia al petto per poi cercare di attirare almeno l'attenzione del padre ma quest'ultimo una volta finito di mettere a posto le ultime cose lo ignorò dirigendosi spedito verso la moglie e il nuovo figlio. Caidan rimase a fissarli per quelle che gli parvero ore intere con le braccia incrociate ma i suoi genitori erano troppo impegnati con il suo fratellino per capire che anche lui voleva le loro attenzioni. Era sempre stato al centro delle preoccupazioni dei suoi genitori e in quel momento invece si sentiva perso, inutile e soprattutto non più voluto. Il bambino abbassò lo sguardo triste camminando poi verso quella che era la sua cameretta e fissando l'altro lettino che era stato montato ma che aveva già intuito probabilmente sarebbe stato spostato in camera da letto. Il suo nuovo fratellino avrebbe dormito con i suoi genitori mentre lui sarebbe rimasto al buio da solo in quella cameretta e sentiva anche che sarebbe stato da solo per molto tempo.

Perché i suoi genitori dovevano fare un altro figlio? Perché non era bastato lui?

Maledetto Noah e il giorno in cui i suoi genitori avevano deciso che serviva anche lui.

I'm not my brotherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora