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Lista 62

IL VIAGGIO DI ELENIDE di Merykety28

Non ricordo bene quando ho deciso di fuggire dal mio pianeta, ma l'ho fatto!

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Non ricordo bene quando ho deciso di fuggire dal mio pianeta, ma l'ho fatto!

Arrivo da un piccolo pianeta gemello della Terra, la stessa Terra che conoscete tutti voi, ma la realtà lì era molto diversa.
Un folle autoproclamatosi capo dell'intero pianeta aveva rivoltato lo stato di pace e serenità che l'umanità con tanta fatica aveva costruito con il sudore della propria fronte facendo sprofondare Xentera nella dittatura assoluta.
Xentera..
Come potrei descrivervi il mio pianeta in poche parole? Bellissimo, prima che Reten Trexor ne rivendico' la proprietà.
Un luogo verde e ricco di risorse minerarie, acqua e fiori, animali fantastici e unici.
La gente viveva in modo umile e nel pieno rispetto del pianeta che li ospitava .
Gli abitanti di Xentera sapevano che il pianeta era vivo e non volevano avere ritorsioni da parte sua.
Non si era mai sentito di terremoti o inondazioni o temperature estreme proprio perché esso si sentiva rispettato dai suoi abitanti.
Xentera donava solamente tutto ciò che poteva donare e la popolazione ne usufruiva sempre però senza esagerare.
Xentera rimarrà sempre nel mio cuore ma non potrò mai più ritornare.
Xentera era cambiata.
Le regole castranti di Trexor crearono estremismi e le persone iniziarono ad essere intolleranti tra di loro, molti iniziarono a fondare veri e propri fan club a favore di Trexor e chi non ne voleva fare parte veniva escluso dalla vita sociale.
Questo fu motivo di rottura tra me e la mia famiglia. Loro, grandi sostenitori di Trexor, erano come annebbiati dalla realtà, come tutti del resto.
Io, unica ad aver capito che Trexor era solo un impostore, mi rifiutai di stare alle loro regole, regole imposte da Trexor in persona.
Una notte, mentre tutto dormiva, mi impossessai di una capsula viaggiante, uno strumento che permette di viaggiare attraverso lo spazio e gli universi destinato a pochi eletti.
Portarla via fu estremamente facile perché stupidamente nessuno avrebbe mai pensato che una popolana potesse fuggire con una capsula, Trexor ci reputa incapaci di compiere azioni del genere, sbagliando.

Avevo preso un foglio del funzionamento dei comandi ad uno dei convegni organizzati per parlare delle capsule che i 12 avevano fatto costruire per ampliare i commerci e le risorse.
I 12, se ve lo state chiedendo, sono 12 membri del concilio di Trexor scelti da lui alla quale è stato fatto un lavaggio del cervello se così si può definire, per renderli totalmente innocui e servizievoli nei suoi confronti.
Trexor sapeva che non era in una posizione per la quale potesse dormire negli allori e perciò si era tutelato in questa maniera.
Fanno ogni cosa che lui comanda senza battere ciglio.
Trexor era solo un ragazzo, ma la sua mente andava ben oltre al suo aspetto riuscendo a piegare le volontà di un intera civiltà.
Mai si sarebbe immaginato che una persona, una sola persona si sarebbe ribellata a lui.
Prendere una delle capsule viaggianti è stato segno di debolezza per lui e questo lo ha fatto infuriare.
Sicuramente sono ricercata dal mio pianeta per alto tradimento dal leader supremo ma questo non mi avrebbe fermata.
Dalla mia capsula ho visto i pianeti più belli e impossibili che mai nessuno avrebbe visto senza.
Faccio sosta di pianeta in pianeta per rifornirmi di cibo e carburante e intanto conosco gente del luogo.
Ma il pianeta che ha catturato la mia attenzione tanto da farmi stabilire per qualche periodo fu Krexiton, il pianeta delle luci.
Un mondo tecnologico e unico nel suo genere.
Questo pianeta è stato costruito da antichi alieni e portato avanti dalle nuove generazioni diventando così sempre più moderno e a misura di chiunque lo vivesse.
La società era moderna come le sue costruzioni, alimentate dalle luci esterne che colpivano gli edifici più grandi costruiti proprio per questo intento.
C'era possibilità di lavoro per chiunque e ogni forma di creatività era ben accetta.
L'essere più importante di Krexiton era un vero visionario, con idee brillanti e grande personalità nonché ingenio.
Fu nominato primo cittadino ad unanimità dal popolo stesso.
Il suo nome era Jenten Trewor.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo ad una inaugurazione di un nuovo obelisco di raccolta luce che si era tenuta nei pressi della città vecchia.
Ne ero rimasta totalmente affascinata.
Avevo trovato lavoro come corrispondente per un quotidiano cittadino.
Non avevo però mai dato il mio vero nome.
Volevo rifarmi una vita lì e così mi feci chiamare Elenide Star, come una stella di chissà dove, perché in effetti venivo da una stella che si era ormai spenta come le persone che l'abitavano.
Stavo bene nel nuovo pianeta, ma sentivo sempre l'amarezza per il mio mondo perduto.
Xentera era come una ferita che non si sarebbe mai chiusa e lo sapevo.
Non so esattamente quanti anni ho passato a Krexiton.
Il tempo era diverso qui.
Io ho 23 anni che sono gli stessi per un normale essere umano della Terra.
Gli abitanti di Krexiton invece hanno un conteggio del tempo differente.
Comunque ad oggi ho ancora 23 anni, almeno, il mio aspetto non è cambiato da allora.
Ho cercato di essere una buona abitante per il pianeta che mi ha ospitato e sono felice di averlo vissuto a pieno, ma il mio viaggio non era terminato, Krexiton per quanto fosse bello non era la destinazione finale, non poteva esserlo.
A Krexiton ho conosciuto Lenia e Jersey, sorella e fratello che differivano di due anni uno dall'altro.
Lenia era estroversa e sfacciata, Jersey era posato e riflessivo.
Avevano un negozio che gestivano per conto del vecchio nonno, al suo interno si poteva trovare oggetti di qualsiasi tipo e per qualsiasi esigenza, dalla pittura per imbiancare le pareti di casa, ai piatti venduti singolarmente per andare incontro alle esigenze di tutti.
Il negozio aveva orari bizzarri ma era la loro strategia perché in effetti, quando loro erano aperti, gli altri negozi erano chiusi e in un luogo grande come il loro quartiere faceva decisamente la differenza.
Anche a Krexiton il divertimento non mancava, ma bisognava conoscere i luoghi giusti e Lenia li conosceva.
Le serate con i due fratelli mi facevano dimenticare i miei tormenti, pensando a Xentera come a qualcosa di lontano o un sogno perduto nel tempo.
Ma ogni volta che ritornavo nell'alloggio che avevo preso in affitto per poter riposare, guardando il cielo nella sua immensità, ricordavo che Xentera non era un sogno dimenticato, ma qualcosa di irrisolto dalla quale ero fuggita e non potevo dimenticarlo.

Intanto il rapporto tra me e Jersey si faceva sempre più importante, favorito dalla stessa Lenia che diceva sempre che ero perfetta per lui.

Trascorrevo le mie giornate tra lo svolgimento del mio lavoro, le uscite con Lenia e Jersey e la voglia di vivere una vita lontana dal mio passato, ma il passato torna sempre e Trexor era come un'ombra che si stava posando sul mio nuovo sole.
Avevo iniziato a fare sogni strani.
Sognavo un volto che rideva. Una risata malefica che risuonava sull'intera Krexiton, due occhi spaventosi ricoprivano il suo cielo e poi il fuoco avvolgeva tutto.
Mi svegliavo ogni volta terrorizzata correndo alla finestra per assicurarmi che tutto fosse apposto.
Quel sogno stava iniziando a perseguitarmi.
Mi resi conto solo più in là con il passare del tempo che il volto che perseguitava i miei sogni era il volto di Trexor.. lui sapeva dove mi trovavo e me lo aveva voluto far sapere in quel modo.
Un giorno mi venne recapitata una lettera.
La lettera era giunta da Xentera.
Mi informava che la mia famiglia era stata arrestata a causa della fuga della traditrice Kessedy Leean, questo era il mio vero nome..
Se non fossi ritornata a consegnarmi spontaneamente al cospetto di Trexor si sarebbe proceduto con l'esecuzione del capo famiglia dei Leean fino alla loro estirpazione.

Disperata e impaurita, decisi che era il momento di dover lasciare Krexiton.
La famiglia non si abbandona. Avrei affrontato il mio destino.

Trexor aveva cercato di farmi venire a prelevare a Krexiton ma gli era stato rifiutato di poterlo fare. Lui qui non aveva alcuna giurisdizione e Jenten Trewor aveva fatto una legge per impedire che i tiranni di altri pianeti potessero mettere piede a Krexiton.

Trewor mi chiese di raggiungerlo alla sua base per conferire con lui.
Gli raccontai tutto su di me, sulla capsula viaggiante e su Trexor.
Incuriosito dal mio mondo e dalla capsula viaggiante, mi diede delle tecnologie in grado di potermi difendere da Trexor nel caso mi avesse voluto catturare o peggio...
In cambio, aveva voluto visionare la capsula viaggiante per studiarla e ricrearne delle sue da poter usare per scopi di sviluppo tecnologico.

Arrivò il giorno della partenza per me.
La notte prima la passai con Jersey, ma non gli dissi nulla.
Non riuscivo a trovare le parole per dirgli che stavo andando via e forse non sarei più ritornata..
Scoppiai a piangere quando lui tornò a casa e non chiusi occhio per la tristezza di lasciare lui e Krexiton.

Ora mi ritrovo a partire verso il mio mondo, Xentera, dovevo liberare la mia famiglia da Trexor, e in realtà non sapevo quanti anni avessero ora, ma poco importava, il tempo che gli rimaneva da vivere dovevano passarlo da esseri liberi e non da prigionieri e condannati a morte per colpa mia.

Avevo deciso di fare colazione davanti al vetro della capsula, seduta ad ammirare la meravigliosa Krexiton, con i suoi palazzi di luce, la sua bellezza futuristica e i suoi cieli sereni mentre la capsula viaggiante si allontanava e i miei pensieri erano confusi come il mio destino.
Krexiton resterà per sempre nel mio cuore, Jersey me ne aveva preso una buona parte e speravo fortemente di poter ritornare un giorno da lui, Lenia e il popolo vibrante di Krexiton.

O se così non fosse, il piano B era quello di andarmi a riprendere la mia famiglia per portala via, lontana dalla dittatura di Xentera, la mia determinazione mi avrebbe permesso di realizzare qualsiasi cosa...


  

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