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Lista Smart 68

RICORDI DI UN POMERIGGIO D' ESTATE di Areis88

All'interno di un angusto sgabuzzino, Michael un bambino di otto anni, cercava di raggiungere la Playstation che i suoi genitori gli avevano sequestrato

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All'interno di un angusto sgabuzzino, Michael un bambino di otto anni, cercava di raggiungere la Playstation che i suoi genitori gli avevano sequestrato. Gli spazi erano stretti e sugli scaffali c'erano tante scatole, alcune di plastica altre di cartone. In assenza di una scaletta, il bambino si fece coraggio e cominciò a scalarli. Non riusciva a vedere bene dove metteva i piedi, ma procedendo lentamente riusciva a destreggiarsi. Una scatola dopo l'altra arrivava al terzo ripiano della struttura. Issandosi con i suoi piedini scalzi sopra un vecchio scatolone, inaspettatamente sotto il suo peso si piegò facendolo cadere rovinosamente a terra.

Un grande tonfo, causato anche dalle molte foto che cadevano, giungeva fino alle orecchie del padre al piano di sotto: <Michael, tutto bene?> Chiese un uomo alto e bello dai folti capelli neri.

<Tutto bene> risponde lui rintronato.

Sentendo il tono della risposta, Tommaso, salì di corsa le scale. Affacciandosi sulla soglia dello stanzino, lo vide e iniziò a ridere: <Cercavi di prendere la Play, vero?>

<Sì> ammise Michael ancora steso a terra, ricoperto di vecchie fotografie.

Inginocchiandosi, Tommaso allungò le mani aiutandolo ad alzarsi e nel farlo molte foto sbiadite scivolarono a terra: <Stai bene? Ti sei fatto male?>

<Sto bene, ho solo battuto la testa>

<Ok, andiamo a controllare> disse rialzandosi.

Scendendo giù in cucina Tommaso fece sedere il figlio sul divano, prese del ghiaccio e dopo averlo avvolto in un canovaccio lo mise sul punto della testa che Michael aveva indicato.

<Allora, fino a che punto sei arrivato?> Chiese il padre

<Ci ero quasi, ma un vecchio scatolone mi ha fatto perdere l'equilibrio>

Tommaso sorrise sempre più divertito: <Aspettiamo una mezz'ora e poi torniamo su a sistemare, d'accordo?>

<Va bene> disse il ragazzino facendo il muso sentendo all'improvviso un fastidio dietro la schiena. Dimenandosi un po', prese da sotto il maglioncino azzurro un piccolo rettangolo lucido. Lo osservò, poi dubbioso chiese: <Cos'è questa?>

<Una fotografia, perché?>

<Ma non si fanno sul telefono? Perché questa è di carta lucida?>

<Per cominciare tieni la foto dal bordo altrimenti restano le impronte. Inoltre, quando ancora ero un ragazzino della tua età non esistevano i telefonini, ma la macchina fotografica. E le foto le facevamo con quelle>

<Quindi le stampava subito?>

Tommaso sghignazzò: <No. C'era un rullino, e una volta finito si andava dal fotografo a farlo stampare>

Sfida di Scrittura Creativa 2.0 (APERTA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora