69s - @cassassina

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Lista Smart 69

cassassina

Ricordo ancora il sorriso di mia madre, era una cosa che non le mancava mai

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Ricordo ancora il sorriso di mia madre, era una cosa che non le mancava mai. Passavamo molto tempo insieme, cucinavamo dolci quasi tutti i giorni; lei sapeva fare una torta di mele buonissima, voleva sempre che ne lasciassi una fetta ai vicini, ma io non l'ascoltavo mai e la mangiavo tutta... Giocavamo a nascondino, io mi mettevo tutte le volte nello stesso posto, ma lei fingeva di non trovarmi e così ero sempre io, a vincere. Suo marito, mio padre, era morto poco dopo la mia nascita; tutto ciò che le restava ero io, suo figlio, e non avrebbe mai lasciato che mi portassero via da lei. Eravamo felici, vivevamo in un piccolo villaggio sperduto... ma a quanto pare non abbastanza. Una notte arrivarono degli uomini che depredarono e diedero fuoco al nostro villaggio... alla nostra casa. Mi madre mi aveva preso per mano e, cercando di rimanere il più calma possibile, mi aveva detto che mi avrebbe portato in un posto sicuro. Eravamo andati in una specie di casetta ai margini del villaggio, un luogo al sicuro dalle fiamme, si era guardata intorno e poi mi aveva invitata a entrare; al suo interno di trovavamo quasi tutti i bambini del villaggio e Millie, una donna di circa 30 anni, la quale aveva un'aria terrorizzata. Le due donne si erano sussurrate qualcosa e, poi, mi madre aveva fatto per andarsene, io, però, l'avevo bloccata e le avevo chiesto dove stesse andando. Lei mi aveva guardato con il suo solito sorriso stampato sulle labbra, trattenendo a stento le lacrime, e mi aveva detto che sarebbe tornata presto, che aveva solo dimenticato una cosa. Non l'ho più rivista. Dopo che lei era uscita avevo cercato, nonostante le urla fossero un buon indizio, di capire cosa stesse succedendo fuori guardando attraverso una piccola fessura, ma tutto ciò che avevo visto era stata la figura di un uomo seduto in cima a una collina intento a osservare lo spettacolo, la cosa che mi aveva colpito di più era stato il suo mantello: era nero, ma davanti era stato disegnato uno strano simbolo simile a una fiamma che bruciava un uccello... forse un'aquila. Alcuni uomini gli avevano portato davanti due persone che io non ero stato in grado di riconoscere, l'uomo con il mantello aveva estratto la spada e li aveva uccisi. Nove anni dopo mi trovavo nel locale dove lavoravo, un posto squallido ma che, a quanto pare, era il preferito dei forestieri. Ad un tratto era entrato un uomo dai capelli grigi, indossava un mantello nero abbastanza rovinato, ma era stato quando si era girato, che lo avevo visto... Quel simbolo, identico a quello dell'uomo che avevo visto uccidere due degli abitanti del mio villaggio, era stato disegnato sul suo mantello.

Ero stato accecato dalla rabbia, avevo preso un dei coltelli su un tavolo... e l'avevo conficcato nel suo cuore, vendicando mia madre.


  

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