63 - @Kyulia03

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Lista 63

LA NOSTRA CITTÀ di Kyulia03

Di solito, le notti in città non erano mai troppo silenziose: rumori di auto, persone che giravano anche durante le ore più buie, ragazzi che rientravano tardi dai loro impegni

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Di solito, le notti in città non erano mai troppo silenziose: rumori di auto, persone che giravano anche durante le ore più buie, ragazzi che rientravano tardi dai loro impegni... La città non si spegneva mai del tutto.

Eppure, per qualche ragione, quella notte sembravano esserci molti meno rumori del solito. Non ce ne sarebbe dovuto essere motivo, in realtà: era una serata come le altre, la temperatura consentiva tranquillamente di passeggiare per le vie nonostante l'ora tarda, e non era accaduto nulla che potesse bloccare le strade.

Ma nonostante questo, c'era più silenzio del solito.

Seishu si trovò a pensare che fosse solo una sua impressione, probabilmente la città non era affatto più silenziosa: era semplicemente lei a essere più concentrata.

Sulla porta dell'edificio di fronte a lei che era appena stata aperta, sui rumori degli animaletti che si muovevano lì intorno, probabilmente spaventati dalla loro presenza, e sul respiro del ragazzo che aveva davanti, leggermente pesante per via della corsa che avevano fatto per arrivare fin lí senza essere notati.

In effetti, anche lei sentiva che i suoi lunghi capelli castani le si erano attaccati leggermente alla pelle, sia del collo che delle spalle, visto che era uscita con indosso una canottiera e dei pantaloncini; ma amava troppo quanto fossero boccolosi per pensare di legarli, soprattutto quando stata uscendo per un po' di sano divertimento con il suo fratellino.

I suoi occhi verdi si posarono per un attimo sul palazzo che aveva di fronte, prima di tornare a guardare il fratello; il ragazzo si era voltato verso di lei, i capelli mori scompigliati per la corsa e gli occhi viola leggermente illuminati per l'emozione.

- Visto?! Si è aperta facilmente!- esclamò, con lo stesso tono di un bambino che aveva appena scoperto come si usava un accendino.

Ma in fondo, Seishu adorava quel suo lato infantile.

- Meno male, con la corsa che abbiamo fatto- rise.

- Vedrai, ne varrà la pena! Andiamo!- Itami afferrò la mano della sorella ed entrò velocemente nell'edificio.

Seishu scosse appena la testa, divertita, mentre lo seguiva.

Non era certo il primo edificio abbandonato in cui entravano, e non pareva avere molto di diverso da quelli che avevano visitato.

Si notava subito che l'interno era disabitato da tempo; c'erano però alcune porte nei muri che sembravano portare a quelle che un tempo dovevano essere della case. Probabilmente si erano infilati in un vecchio condominio, anche a giudicare dall'ascensore parecchio scassato non molto distante da loro... Per fortuna, c'erano delle scale vicino a esso.

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