66 - @adr_ydust

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Lista 66

CASA di adr_ydust

Oda aveva sempre avuto paura di quelle montagne sin da quando era piccolo

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Oda aveva sempre avuto paura di quelle montagne sin da quando era piccolo. Il suo era un timore quasi reverenziale che combatteva contro quella curiosità di bambino spingendolo, nei suoi giochi e avventure, sempre più lontano da Casa e un po' più vicino a quei monti.

«Papà cosa c'è là dietro?» aveva chiesto una volta, quando suo padre lo aveva rincorso trafelato dopo la sua ennesima scappatella per i prati: «Niente tesoro mio» aveva risposto lui: «Lo sai che è vietato oltrepassare le montagne. Tutto ciò di cui hai bisogno è qui, a Casa»

Se avessero chiesto al ragazzo da dove provenisse lui avrebbe risposto Casa: l'unico nome che gli avessero insegnato per denominare quel piccolo villaggio nella vallata.

Suo padre aveva ragione, a Casa c'era tutto quello di cui un uomo può aver bisogno: un tetto sopra la testa, abbondanza di cibo e soprattutto un luogo sicuro dove poter costruire una famiglia. Lui sentiva, però, una sorta di mancanza in quel posto, un qualcosa che non gli apparteneva completamente.

Era un qualcosa che quando crebbe riconobbe come libertà.

A Casa c'era una biblioteca. Quei libri erano pieni di vecchia storia noiosa e, ai bambini, (e a essere sinceri anche agli adulti) non interessa nulla di vecchi bacucchi che spiegano la differenza tra diversi tipi di tuberi.

Oda preferiva di gran lunga le storie di avventura.

Quando aveva circa otto anni, ritrovò, sepolto sotto una valanga di polvere nella buia e spaventosa cantina di suo nonno, un libro illustrato che raccontava del samurai Hideyoshi e di come fosse scappato dalla sua città per scoprire il mondo.

Da bambino non era mai riuscito a staccarsi quelle immagini dalla testa. I combattimenti, i grossi leoni cattivi e i grandi pesci che nuotavano in grandi laghi salati non se ne erano mai andati dalla sua mente e, anche da più cresciuto, continuava pensarci e ripensarci ritrovandosi presto a desiderare di scoprire di più sul mondo al di là delle montagne.

In fondo, però, era stupido pensare di abbandonare Casa. Era il posto dove era cresciuto, dove era stato accudito ed istruito, come poteva andarsene?

Casa, però, aveva smesso di essere Casa dopo un po', non sa esattamente da quando. Forse da quando suo padre si ammalò e tutti si rifiutarono di uscire dalla città per cercare delle medicine, o magari da quella volta che, da bambino, disse di voler vedere l'oceano e la risposta dei suoi compagni fu quella di prenderlo a sassate fino a casa, forse quando l'unica persona che lo aveva compreso e ascoltato morì per colpa sua, o forse quel giorno in qui fu bandito.

Era stato molto tempo fa', era stupido, incosciente e sognatore.

Non capiva cosa ci fosse di male a sognare; fantasticare di vulcani, oceani, deserti, cure... No, proprio non lo capiva.

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