67⭐ - @LaHazelDiTurno

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Lista 67

LA FINE DELL'ESTATE di LaHazelDiTurno

LA FINE DELL'ESTATE di LaHazelDiTurno

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Livy's POV

L'estate era giunta al termine, quindi io e Hannah ci saremmo dovute salutare.
Ci conoscevamo da quando eravamo piccole e andavamo sempre in vacanza in insieme.

Hannah era poco più bassa di me e aveva i capelli castano scuro.
Il dettaglio che mi piaceva di più di lei era quel neo sulla guancia destra: completava la sua figura, come un punto completa una frase.

A risvegliarmi dai miei pensieri fu proprio lei.
«Livyyyy! Stasera partiamo... riguardiamo Mean Girls?» mi girai sorridente verso di lei e annuii.
Per noi, Mean Girls era una tradizione: l'ultimo giorno dell'estate passata insieme dovevamo vederlo ad ogni costo.

Quel giorno ci trovavamo a casa mia.
Salimmo la scala a chiocciola ed entrammo nella mia camera da letto.
I muri bianchi erano tappezzati di qualunque genere di poster.
Ci sedemmo sul letto e acendemmo il computer.

Passammo il pomeriggio a guardare il film.
La mia attenzione era focalizzata sul film e non notai neanche che Hannah stesse cercando di attirare la mia attenzione.
«LIV! Considerami» esclamò lei.

«Ahia! Le mie povere orecchie...» mi lamentai io beccandomi un'occhiataccia da Hannah.

Scoppiammo a ridere, ma poi Hannah diventò seria di colpo.
«Han, che c'è?» le chiesi incuriosita da quel suo cambio d'umore repentino.

«Ti devo dire una cosa» i suoi occhi scuri sembravano scavarmi nell'anima.
Prese un bel respiro: «Liv, tu mi piaci».

Restai immobilizzata mentre milioni di pensieri contorti passavano per la mia mente.

Hannah riprese a parlare:«Mi piace ogni cosa di te: il tuo profumo, il tuo modo di parlare, le tue ciglia lunghissime...» ad ogni parola si avvicinava sempre di più al mio viso: «e poi le tue labbra» sussurò l'ultima parte; poi posò le sue labbra sulle mie.
Fu un bacio veloce, quasi rubato al tempo.

«Hannah, io...» io non sapevo cosa provavo, pensavo sarei stata disgustata; eppure il bacio mi era piaciuto.
Volevo esprimere tutto quella che avevo in testa, ma un urlo di stupore attirò la mia attenzione. Mi girai e trovai mia madre a fissarci: le mani nei capelli rossi e gli occhi spalancati.
«Dobbiamo partire» disse freddamente lanciando un'occhiataccia ad Hannah che se ne andò velocemente sorridendomi timidamente.

«Dai, Livy, dobbiamo andare» la sua voce nascondeva un tono arrabbiato e io lo sapevo; feci finta di niente e scesi al piano inferiore per salutare Hannah e la sua famiglia.


Hannah's POV

Mi ero dichiarata a Livy. Avrei voluto parlarne meglio, ma sua madre ci aveva scoperte. Sapevo che non era d'accordo: dai suoi occhi azzurri traspariva solo disgusto.

Lasciai la stanza di Livy sorridendole. Quel giorno era particolarmente carina: aveva i capelli rossicci legati in un muccetto disordinato e le sue labbra erano di un rosa delicato molto invitante.

Scesi le scale e trovai mia madre appoggiata alla nostra macchina già carica di valige (la maggiorparte mie e di mio fratello).
Vicino alla nostra macchina c'era quella del padre di Livy che era intento a caricare le ultime valige.

Dopo più o meno cinque minuti Livy e sua madre Rita fecero la loro comparsa in giardino.
Mentre i nostri genitori si salutavano, io e Livy ci abbracciammo. La strinsi a me per più tempo del solito, avevo come l'impressione che non ci saremmo riviste per molto; e non intendo un anno scolastico.

«Ragazze vi vedrete l'anno prossimo» Rita, la madre di Livy, sorrise falsamente. Non mi fidavo delle parole di quella donna: sentivo che erano false come il suo sorriso.

Sciogliemmo l'abbraccio e io salii in macchina.
Ero preoccupata. In più la giornata non aiutava di certo il mio umore: la nebbia era spessa e l'umidità era alle stelle.
Sembrava che il tempo fosse in sintonia con il mio umore e non con il clima estivo.


Livi's POV

Guardai Hannah salire in macchina, poi salii sulla mia.
Ero in ansia, avevo paura che non ci saremmo più potute vedere.

Abbassai il finestrino e mi sporsi per vedere cosa faceva Hannah.
La ragazza era appoggiata al parabrezza e aveva un'espressione indecifrabile: probabilmente era assorta nei suoi pensieri. Aveva gli occhiali da sole in mano, non capivo il senso di quell'azione visto che di sole non ce n'era neanche l'ombra...
Si girò verso di me: probabilmente aveva capito di essere osservata.

I nostri sguardi si incrociarono: lei socchiuse le labbra, io sfiorai le mie.
Il suo sguardo era difficile da sostenere, eppure ero come incollata ai suoi occhi.
Volevo rubare ogni suo dettaglio fino a memorizzarlo, sapevo che non ci sarebbe riviste presto.
Passai lo sguardo su ogni suo lineamento e, infine, sul suo neo.



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