Capitolo 4: Amori ricambiati

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Greta's pov

Dadda era andato via da un po', e io mi sentivo persa, come se mi mancasse qualcosa di fondamentale. Jas era arrivata poco dopo, mandato da Daniel, ma non era la stessa cosa. Io desideravo lui, desideravo che restasse al mio fianco, lui che mi aveva salvato.

Io e Jas parlammo un po' di tutto, cercando di alleggerire l'atmosfera e di farmi distrarre da quanto successo la sera prima. La nostra conversazione fu però interrotta dal suono del telefono. Era proprio lui, Daniel. Non riuscivo a crederci: lo avevo trattato male, perfino quella notte lo avevo respinto. Forse voleva chiedermi di sparire dalla sua vita per sempre.

Risposi subito, non volevo fargli attendere una risposta.

"Greta, scusami se ti disturbo, ma volevo chiederti se, appena puoi, potresti passare da me. Dovrei dirti alcune cose." disse lui di fretta.

"Ehi, Dadda, certo. Se vuoi posso passare anche dopo pranzo," risposi, mantenendo la calma.

"Certo, tranquillissima! A dopo allora," concluse lui.

Raccontai della chiamata a Jas e Riccardo, e loro scherzarono, dicendo che potevo correre da lui subito se volevo. Ma non mi sentivo pronta, avevo bisogno di qualche ora per mettere ordine nei miei pensieri.

Dopo pranzo, io e Jas ci chiudemmo in camera per scegliere l'outfit perfetto: volevo essere bella, senza però sembrare eccessiva. Quando fu il momento, Riccardo mi accompagnò a casa di Daniel.

Suonai al citofono e, poco dopo, vidi lui affacciarsi dal balcone, quasi per controllare che fossi davvero io. Il suo sguardo mi colpì: era intenso, e mi faceva sentire speciale.

Arrivata su, Daniel era lì, in tuta, ma bellissimo come sempre. Mi guardava con occhi che sembravano pieni di emozione, quasi innamorati. Cosa stavo facendo a quell'uomo? Avevo la sensazione che, in qualche modo, io lo stessi cambiando.

"Caro Dadda, cosa ti ha spinto a farmi venire qui in pieno giorno?" dissi, chiudendo la porta alle mie spalle e sedendomi accanto a lui sul divano.

"Vuoi sapere? È la verità che mi spinge a chiamarti. Devo dirti cosa provo davvero per te, non riesco più a tenerlo nascosto," mi disse tutto d'un fiato. Rimasi senza parole.

Daniel, il ragazzo che da anni avevo idealizzato e che pensavo non provasse niente per me, ora mi stava confessando i suoi sentimenti.

"Greta, so che posso sembrare strano, ma ogni volta che cerco di costruire qualcosa con qualcuna, finisco per pensare a te e tutto va a rotoli. Ricordi quando Riccardo mi ha chiamato per dirci che non stavi bene? Sono stato il primo a dire che dovevamo venire da te. Sei il mio punto debole, e credo che tu sappia quanto significhi per me," continuò.

Le sue parole mi arrivavano dritte al cuore. Per tanto tempo avevo nutrito sentimenti simili per lui, ma non avevo mai avuto il coraggio di esprimerli. E ora, eccolo lì, il mio punto debole, ad aprirmi il suo cuore.

"Sai, Dadda, anche tu sei il mio punto debole, ma ho sempre avuto paura a dirtelo. Ho sempre sperato in una possibilità tra noi, ma non ho mai avuto il coraggio di confessarlo. Anch'io voglio stare con te," risposi, cercando di mantenere la calma.

Il suo sguardo si illuminò. Senza dire una parola, mi prese il viso tra le mani e mi baciò. Fu un bacio delicato ma intenso, che rispose a tutte le mie domande. Quando si staccò, come se fosse incerto, fui io a riprendere l'iniziativa e a baciarlo di nuovo, perdendomi nella dolcezza e nella passione di quel momento.

Restammo abbracciati sul divano, ed era come se niente potesse scalfire quell'istante. Mi sentivo finalmente serena.

"Dunque, stiamo davvero insieme ora?" chiesi, interrompendo il silenzio.

"Certo, Greta," mi rispose lui con un sorriso.

Daniel mi invitò a rimanere per cena, e mangiammo insieme un pasto semplice. Alla fine, ci sdraiammo sul divano, e io, sentendomi al sicuro, mi addormentai tra le sue braccia.

Richi's pov

Verso le dieci di sera, ero un po' preoccupato. Non avevo sentito più nulla da Greta e non sapevo se tutto stesse andando bene.

"Che succede? Sembri preoccupato," mi chiese Jas, che mi abbracciava dolcemente.

"Greta non si è fatta viva, magari è successo qualcosa," risposi io, cercando di mascherare la preoccupazione.

Jas cercò di tranquillizzarmi. "Starà bene, magari è rimasta da Daniel."

Presi il telefono e decisi di videochiamarlo, giusto per assicurarmi che tutto fosse a posto. Dadda rispose sottovoce, e vidi Greta addormentata al suo fianco.

"Stai tranquillo, sta dormendo. Te la riporto domani mattina," mi rassicurò lui, chiudendo la chiamata.

Mentre raccontavo a Jas che tutto era a posto, sentii un senso di sollievo: Daniel era la persona giusta per lei.

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Spazio autrice ✍🏻
Spero che questo capitolo vi piaccia ci ho messo un po' a scriverlo perché ero a corto di idee💡. Ricordate di lasciare dei consigli e commenti su come posso migliorare. Se vi piace non dimenticate di mettere una stellina ⭐️⭐️

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