GRETA'S POV
Quando aprii la porta e vidi Dadda con il viso segnato, il labbro spaccato, una leggera ferita sulla guancia e un bel colpo sulla tempia, il cuore mi si fermò per un istante.
Non c'era bisogno di chiedere cosa fosse successo.
Sapevo benissimo chi era la causa di quelle ferite, e una parte di me sentì una fitta di colpa.
Ma subito dopo, la preoccupazione e la rabbia presero il sopravvento.
-Dadda...-sussurrai, avvicinandomi con passo rapido e cercando di nascondere l'agitazione.
Senza aspettare una risposta, lo presi per mano e lo guidai in bagno, facendolo sedere sul bordo della vasca.
Afferrando la cassetta di pronto soccorso, cominciai a disinfettare le ferite con delicatezza, anche se sentivo un misto di emozioni ribollire dentro di me.
-Ma cosa ti è saltato in mente?-dissi infine, cercando di mantenere la voce ferma.
-Andargli contro così... Potevi farti molto più male! E poi, se le cose fossero degenerate?-
Dadda mi guardava con uno sguardo calmo, accettando i miei rimproveri senza cercare di giustificarsi.
Ma era proprio quella sua tranquillità, quel silenzio carico di determinazione, a farmi arrabbiare ancora di più.
-Non è così che si risolvono le cose, Dadda. Non possiamo dare a Luca questo potere su di noi, non possiamo lasciarci trascinare nel suo gioco-
-Sai che non avrei mai voluto farti preoccupare, ma non sono riuscito a trattenermi- rispose lui, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
-Ha detto delle cose... Come se ti vedesse ancora come una sua proprietà. Come se nulla fosse mai cambiato-
Sentivo la sua frustrazione, ma cercai di tenere la mia a bada mentre tamponavo una delle ferite con un po' di disinfettante.
Dadda sibilò leggermente per il bruciore, ma non si mosse.
-Lo so che hai agito per proteggermi-continuai, più dolcemente.
-Ma dobbiamo trovare un altro modo per gestire questa situazione. Non posso sopportare di vederti ridotto così. E, soprattutto, non voglio che lui riesca a destabilizzarci-
Mi fermai un momento, prendendo fiato.
Mi accorsi che le mie mani tremavano leggermente mentre medicavo le sue ferite.
-Non voglio che lui ti cambi, Dadda. Sei l'unica cosa buona, vera e forte che ho. E se lui riesce a rovinare anche solo una parte di te...-
Non riuscii a finire la frase, perché sentii la voce incrinarsi.
Dadda prese le mie mani nelle sue, fermandole.
-Non preoccuparti, Gre. Luca non può cambiare ciò che siamo. Non gli darò questo potere, e non lascerò che rovini ciò che abbiamo costruito-
La sua voce era dolce, ma risoluta, e nel suo sguardo c'era una promessa che mi fece sentire, per un istante, al sicuro.
Sospirai, lasciando che quella tensione scivolasse via, anche solo per un attimo.
Con uno straccio umido pulii gli ultimi segni di sangue sul suo viso, cercando di fare i movimenti più delicati possibile.
Poi, senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovai a sorridere, scossa da un misto di sollievo e affetto.
-Promettimi che la prossima volta, prima di fare a pugni, ci pensi almeno due volte-dissi, abbozzando un sorriso nonostante la preoccupazione.
-Promesso-rispose lui, accennando un sorriso stanco, mentre mi tirava a sé per un abbraccio.
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Non lasciarmi qui
Ficção GeralGreta,la sorella di Riccardo Dose, dopo il diploma si è trasferita a Bologna. Lei ha un segreto che da tempo la tormenta:è innamorata del migliore amico di suo fratello. Succederà qualcosa tra i due? Lo scoprirete solo leggendo la storia😇