Greta's pov
Sapevo che era stato lui a notare tutto per primo, ma non volevo che nessuno lo vedesse.Detesto mostrare le mie emozioni a chi mi circonda, ma odio altrettanto doverle nascondere e camminare nell'oscurità.
Non sapevo come, né perché, ma Daniel riusciva a riaccendere in me quei sentimenti che avevo sepolto dopo Luca.
Durante tutto il viaggio, non aveva detto una parola. Pensavo fosse arrabbiato con me, o addirittura che ce l'avesse a morte.
Lo sentii, mentre parlava con Riccardo, mentre confessava di come i miei sguardi gli facessero riaffiorare emozioni sopite dai tempi dell'adolescenza.
Avevo sempre saputo che lui aveva provato a farsi una vita in questi anni, ma dentro di sé non era mai riuscito a liberarsi di me.
Dopo una breve storia durata sette mesi, io mi ero allontanata frequentando Luca, e lui aveva tentato di andare avanti. Eppure non era mai riuscito davvero a dimenticarmi, cosa che mi sembrava strana, considerando quanto fosse un bel ragazzo.
Ma né lui né io abbiamo mai avuto il coraggio di dirci davvero cosa provavamo.
Sommersa nei miei pensieri, arrivammo a casa di Daniel. Senza neanche voltarsi, salutò in modo freddo tutti in macchina.
Dopo averlo lasciato, lasciammo Simo, che mi abbracciò forte.
Arrivata a casa di Riccardo, non feci caso al cartellone appeso in cucina; volai direttamente in camera, esausta, desiderosa solo di dormire.
Nei giorni successivi, saremmo stati fuori per quattro date delle esperienze DM.
Ricordavo lo spettacolo, visto già a Bologna; era stato fantastico.
Questa volta, però, sarebbe stato diverso: ero dietro le quinte con Jas e avrei avuto una prospettiva esclusiva, non solo quella del palco. Simo ci aveva riservato i posti in prima fila per tutti e quattro gli spettacoli.
Ero entusiasta di vedere Dadda brillare, soprattutto nel gran finale, quando avrebbe ballato una coreografia di Michael Jackson.
*Il giorno seguente*
Io, Jas, Riccardo e Dadda ci stavamo dirigendo all'aeroporto, dove Simo e Simone ci attendevano. La prima tappa sarebbe stata Palermo, poi Catania, Taranto e infine Lecce.
Simo, terrorizzato dall'aereo, si aggrappava alle gambe di Riccardo e Dadda, che ridevano e riprendevano la scena.
Arrivati a Palermo, prendemmo un van a noleggio. Durante il tragitto verso l'hotel, chiacchierammo e cantammo a squarciagola.
Io e Jas dividevamo la stessa camera. Simo, per il suo vlog, si era divertito a fare un tour della stanza.
-Venite, ragazzi, vi facciamo vedere la camera di Greta e Jas- annunciò fuori dalla porta.
Sentii bussare leggermente e andai ad aprire, sperando fosse solo Dadda, ma trovai tutti e tre, con Simo in prima linea, riprendendo con una telecamera enorme.
-Cosa siete venuti a fare?- chiesi, facendo loro cenno di entrare.
-Il nostro pubblico vuole vedere la vostra umile dimora- rispose ridendo.
-DO CHE SEN- urlò Riccardo osservando la stanza.
Dadda lo rimproverò:-Non gridare-Strano da parte di Dadda. Simo ci richiamò all'ordine:-Sbrigatevi, dobbiamo provare al teatro in cinque minuti.-
In pochi minuti eravamo pronte e, tutti insieme, ci dirigemmo al teatro, che stava per accogliere gli spettatori.
Io e Jas ci sedemmo ai posti riservati.
Vicino a noi c'era una bambina malata di tumore, dolce e sorridente.
Conosceva sia me che Jas, nonostante né io fossi famosa né Jas fosse più attiva sui social.
Lo spettacolo procedeva da quaranta minuti quando Simo e Dadda si sfidarono a conquistare una ragazza.
Simo scelse per Dadda una ragazza delle prime file, che conquistò con una frase in napoletano.
Poi toccò a Dadda e Simo scelse me, facendogli finta di non conoscermi.
Dadda mi guardò e disse:
-Come ti chiami?-
-Greta- risposi timidamente.
-Come?- urlò, ridendo.
-Greta!- ripetei più forte.Dopo uno spettacolo a metà tra comicità e seduzione, la bambina accanto a noi chiese una foto con noi.
Si aggrappò alla mia gamba e i suoi genitori non riuscivano a staccarla. Simo la salutò con affetto e lei corse a stringerlo.
Fu una giornata intensa, e ne avremmo avute altre tre simili.
Dadda's pov
La prima data a Palermo era stata magnifica, così come quella a Catania e a Taranto.
Palermo, però, mi aveva dato l'opportunità di avvicinarmi a Greta, almeno un po'.
Uscendo dal camerino, la vidi con Jas che coccolava una bambina priva di capelli, una dolcezza pura.
Scattammo una foto tutti e cinque insieme, e la bimba insistette per farsi prendere in braccio da me.
Mentre uscivamo dal teatro, Greta si addormentò sulla mia spalla, esausta.
Tornati in hotel, Jas la accompagnò in camera. Le date successive andarono benissimo, e io e Greta ci avvicinammo sempre più.
Dopo la data di Lecce, però, ero furioso: qualcuno ci aveva provato con lei, e lei sembrava rispondere, come se niente fosse.
Una gelosia intensa mi tormentava.
Ritornammo a Milano, e per tutto il viaggio non mi passò l'umore nero.
Greta cercò di parlare con me, ma io la ignorai.
-Dadda, che hai?- chiese Simo.
-Niente, tranquillo - risposi evasivo.Perché reagivo così? Mi stavo forse innamorando di Greta? Perché ero così geloso di lei?
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Spazio Autrice✍🏻
Questo è il secondo capitolo della mia storia spero vi piaccia. So che questo era leggermente più corto dell' altro ma sappiate che la terza parte vi riserverà delle belle sorprese.Ricordate di lasciare dei consigli e commenti su come posso migliorare. Se vi piace non dimenticate di mettere una stellina ⭐️⭐️
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Non lasciarmi qui
Ficção GeralGreta,la sorella di Riccardo Dose, dopo il diploma si è trasferita a Bologna. Lei ha un segreto che da tempo la tormenta:è innamorata del migliore amico di suo fratello. Succederà qualcosa tra i due? Lo scoprirete solo leggendo la storia😇