<<Ti dico che ti stanno cercando!>> insistette il 'Topo'. Il ragazzo veniva chiamato così anche dal padre, unico parente rimastogli. Era magro, il viso a punta, gli occhi attenti e lucidi, riusciva a infilarsi in qualsiasi anfratto e passava per la maggior parte inosservato. Queste caratteristiche lo avevano aiutato a diventare un ladruncolo svelto e difficile da prendere. A forza di essere chiamato con quel nomignolo da quando era piccolo, neanche lui si ricordava più il suo vero nome.
Il primo giorno che era arrivata in quel villaggio, il Topo aveva cercato di derubarla. L'incantesimo che lei solitamente usava per proteggere i pochi averi dai furti o dalla loro perdita, lo aveva fermato e fatto scoprire.
Invece di denunciarlo, lei lo aveva aiutato e, da allora, lui si era autodichiarato suo amico.
L'andava a trovare spesso, la teneva informata sulle novità rilevanti e le procurava clienti sotto, naturalmente, una ragionevole ricompensa.
<<L'ho sentito con le mie orecchie. Lo sai che nessuno bada alla mia presenza e riesco a essere invisibile, se voglio. Ho potuto ascoltare la conversazione di quel forestiero con il vigilante del villaggio. Poi è andato a chiedere in giro alla gente per strada e nelle botteghe>>.
Il Topo dovette accelerare l'andatura per stare dietro al passo della sua interlocutrice.
<<Faceva domande specifiche come il colore dei capelli, quello degli occhi e ...>>.
Con un balzo le si mise davanti iniziando a camminare all'indietro.
<<Come era fatto questo tizio?>> lo interruppe lei, arrestandosi un attimo per raccogliere alcuni Cortinarius violaceus, funghi dal colore violaceo scuro ma commestibili.
<<Brutto. Aveva gli occhi all'infuori, sporco da far paura e con la tendenza a sorridere in maniera raccapricciante. Sembrava un animale pronto a divorare quelli con cui parlava. Non ha mai detto il suo nome>> l'anticipò intuendo che glielo avrebbe chiesto.
Lei riprese a camminare speditamente.
La sua figura non si poteva definire slanciata, non era particolarmente alta, ma era comunque ben proporzionata e il suo fisico era asciutto e tonico.
<<Sono sicuro che stesse cercando te>>.
Le si mise nuovamente di fianco cercando di mantenere la stessa andatura.
<<Ci sono molte ragazze con i capelli scuri>> fece notare lei.
<<Sì, ma poche con le iridi viola. E anche se quel tipo non ha fatto riferimento a una tinta specifica, l'ho sentito dire 'occhi con un colore particolare'>> le rispose indietro, inciampando goffamente in una radice di un albero.
<<Ha detto un nome>> aggiunse, rimettendosi davanti al suo cammino e costringendola a fermarsi.
<<Qui tutti ti conoscono solo come la Strega del bosco, dimostrando poca fantasia>> commentò tra il rassegnato e l'annoiato.
<<Neanche io so il tuo vero nome>> precisò.
<<Che nome?>> chiese lei che stava diventando impaziente. Certe volte quel ragazzo ci metteva veramente una vita per arrivare al punto.
<<Zoe>>.
Lei spalancò leggermente gli occhi per, poi subito dopo, ridurli a due fessure, contraendo le mascelle.
<<Merda!>>
<<Allora è il tuo nome!>> esclamò il Topo stupito.
<<Spostati>> gli ingiunse lei in malo modo.
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Gli Anomali
FantasyIn un imprecisato futuro nel quale alcuni esseri umani hanno sviluppato capacità magiche, la società è divisa tra quelli che possiedono il potere, la magia, chiamati streghe o stregoni e quelli che sono definiti conformi, 'normali'. Con il tempo s...